Nell’anniversario dell’assassinio di Victor Jara, 16 settembre 1973, condividiamo un riassunto di quello che Mumia Abu-Jamal e Stephen Vittoria hanno scritto su di lui nel loro libro Murder Incorporated, Vol. 2.
Victor Ladio Jara Martinez nacque nel settembre del 1932 nel villaggio agricolo di Lonquén, a sudest di Santiago. La fattoria dove visse era simile ad una piantagione nelle terre di una famiglia ricca e potente. A casa sua crebbe in un ambiente feudale e di violenza perché il suo papà era alcolizzato e soleva colpire sua madre, fatto che dette coraggio al giovane Victor. La sua mamma Amanda cantava e suonava la chitarra e sapeva anche leggere e scrivere. Lei pensava che l’educazione fosse molto importante per i suoi figli e pretese che frequentassero la scuola e si dedicassero allo studio. Victor era un eccellente studente e due volte fu eletto dai suoi compagni di classe come “il miglior compagno”. Negli anni 40, Amanda portò i suoi figli con lei a vivere a Santiago. Victor riuscì ad avere una chitarra e incominciò a studiare, a suonare la chitarra, e a cantare nel coro della sua chiesa. Ottenne anche un riconoscimento nel mondo del teatro per la sua arte e le sue canzoni.
All’età di 15 anni sua madre morì d’infarto e Victor cadde nella desolazione. Incominciò a guadagnarsi la vita nella carpenteria e nel facchinaggio di merci. Gli interessò la religione e sognò di essere un sacerdote. Alla fine degli anni 50 entrò in seminario, ma non era come lo aveva sognato. Gli studenti erano obbligati a flagellarsi in una doccia d’acqua fredda se sentivano dei desideri sessuali. Victor uscì dal seminario e 10 giorni dopo fu richiamato nel servizio militare. Dopo, incominciò a conoscere attori, direttori, gente di sinistra e cantanti come Violeta Parra.
Scrisse una canzone popolare comica su una donna bigotta che confessa ad un sacerdote i propri peccati. Una persona maliziosa la mandò in onda nella radio e divenne uno scandalo nazionale, mettendo in risalto il suo ruolo come ribelle nei circoli di sinistra e progressisti.
Victor si dedicò alla musica e al teatro nell’Università del Cile a Santiago. Agli inizi degli anni 60 si sposò con la ballerina Joan Turner e i due cominciarono ad essere coinvolti di più nei movimenti sociali.
Victor fu solidale con il dirigente marxista Salvador Allende e non smise mai di relazionarsi con la gente più povera nel paese. Scrisse varie canzoni sulle conseguenze della povertà nelle relazioni umane. Viaggiò nell’Unione Sovietica e a Cuba, e al ritorno in Cile aderì al Partito Comunista.
Nel 1969, migliaia di attivisti furono emozionati dalla sua musica non commerciale con un suono cileno. Gli organizzatori incominciarono ad invitarlo a suonare e cantare ad un avvenimento dopo l’altro dove la gente abbracciò la sua “passione rivoluzionaria”. Ma fu il massacro di novanta contadini che stavano occupando la terra del magnate Pérez Zujovic, vicino al paese di Puerto Montt, che segnò l’inizio delle sue canzoni di scontro politico. In una grande manifestazione, cantò la sua canzone che denuncia il proprietario terriero che ordinò alla polizia di aprire il fuoco contro i contadini, “Domande per Puerto Montt”.
Lei deve rispondere
Signor Pérez Zujovic
perché al popolo indifeso
avete risposto con il fucile.
Señor Pérez la sua coscienza
l’ha sotterrata in una bara
e non pulirà le sue mani
tutta la pioggia del sud.
Nel 1970, Salvador Allende fu eletto presidente del Cile. Victor e Joan contribuirono molto alla sua campagna. Victor compose la canzone “Venceremos”, che divenne la principale canzone del movimento. Joan Jara ricorda una enorme manifestazione di 800.000 persone, tutte cantavano:
Coscienti della nostra bandiera
La donna si è già unita alla protesta
L’Unità Popolare vincitrice
Sarà la tomba dello yankee oppressore.
Nella mattinata dell’ 11 settembre 1973, Victor si era incamminato verso il suo lavoro all’Università Tecnica dove insegnava. Vide che nella città tutto era chiuso. Nonostante i carri armati, le truppe, gli spari e il fumo, riuscì a giungere al campus. All’improvviso i jet iniziarono i loro attacchi contro la Moncada. La giunta militare sostenuta dagli Stati Uniti impose il coprifuoco nella città. Centinaia di studenti e professori erano rinchiusi e non poterono uscire. Coloro che cercarono di scappare furono assassinati. La mattina dopo i carri armati e le truppe incominciarono anche a sparare sull’università. Nessuno rispose al fuoco perché tutti erano disarmati. Le truppe, con i loro scarponi e fucili, obbligarono tutti a sdraiarsi a bocca sotto.
Un soldato riconobbe Victor e gli domandò: “Sei questo fottuto cantante, vero?”. Lo colpirono fino a farlo rimanere al suolo e dopo lo isolarono con i prigionieri “pericolosi” o “importanti”. Lo portarono allo Stadio Cile, una piccola arena che servì da stanza di tortura. Alcune persone che videro lì Victor, successivamente riferirono che fu visto picchiato duramente e sanguinante. Joan Jara riferisce di aver ricevuto un messaggio “portato da qualcuno che per alcune ore fu vicino a lui lì abbasso negli spogliatoi, trasformati in stanze di tortura, un messaggio d’amore per le sue figlie e me”.
“Che orrore si vede in faccia al fascismo…”.
Victor fu torturato, sottoposto ad elettroshock e alla rottura delle mani e dei polsi.
Joan riferisce che l’ufficiale conosciuto come Príncipe gli gridò al bordo dell’isteria, perdendo il controllo di sé: “Canta ora se puoi, bastardo!”. La voce di Victor si alzò nello Stadio dopo quei quattro giorni di sofferenza, per cantare un versetto di “Venceremos”. Dopo fu colpito al suolo e trascinato fuori per l’ultima fase della sua agonia.
Il giorno 16 settembre Richard Nixon e Henry Kissinger parlarono al telefono:
Nixon: Non c’è nulla di nuovo d’importante, vero?
Kissinger: No, nulla di grande importanza.
Victor Jara non finì il suo ultimo poema prima che lo portassero negli spogliatoi dello stadio, dove gli spararono ancora e ancora al petto.
Quello che vedo, mai l’ho visto
Quello che ho sentito e quello che sento
Verrà alla luce al momento…
Cronaca succinta: Carolina Saldaña
Mumia Abu-Jamal e Stephen Vittoria. Murder Incorporated: Empire, Genocide and Manifest Destiny. Book Two “America’s Favorite Pastime”. Prison Radio: San Francisco. 2019.
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Questa lista è per diffondere traduzioni di scritti di Mumia Abu-Jamal e informazioni sul suo caso e i casi di altri prigionieri e prigioniere politiche, così come informazioni su attività a suo sostegno e in opposizione al sistema carcerario. Amig@s de Mumia de México
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Scrivi una lettera a Mumia a:
Mumia Abu-Jamal #AM8335
SCI Mahanoy
301 Morea Road
Frackville, PA 17932
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“Non vado a dire alla gente che fare o come organizzarsi. Sa già farlo. Credo nella gente. La gente non ti delude mai. Fai quanto è corretto perché sai nel tuo cuore quello che è corretto. I miei rispetti”. –MAJ
17 settembre 2020
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Mumia Abu-Jamal, “¡Canta ahora bastardo!” pubblicato il 17/09/2020 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/canta-ahora-bastardo/] ultimo accesso 21-09-2020 |