Aumenta nelle strade la condanna degli abusi polizieschi.
Le manifestazioni hanno dato un saldo di almeno 200 feriti. La CIDH (Commissione Interamericana per i Diritti Umani) ha condannato “con risalto i casi di brutalità e abuso della polizia” e ha fatto appello ad indagare e sanzionare i colpevoli.
In mezzo ad un forte clima di tensione, la cifra dei morti durante le proteste contro gli abusi della polizia in Colombia è aumentato a dieci. Le mobilitazioni sono incominciate mercoledì notte ma si sono prolungate fino a giovedì per condannare la morte di Javier Ordóñez, avvocato di 46 anni, che ha ricevuto da un poliziotto ripetute scariche di taser. La sindaca bogotana, Claudia López, ha specificato che le sette persone che hanno perso la vita nella città sono giovani tra i 17 e i 27 anni che hanno ricevuto spari da arma da fuoco. Ci sono state altre tre vittime mortali a Soacha, una popolosa località situata a sud della capitale colombiana. Le proteste hanno lasciato anche un saldo di almeno 200 feriti. Durante le manifestazioni sono stati anche distrutti circa 50 posti di polizia, conosciuti come Centri di Attenzione Immediata (CAI), e decine di bus del servizio pubblico.
El presidente della Colombia, Iván Duque, ha dato una tiepida risposta alla violenza nelle strade: ha detto che non ci sarà “tolleranza di fronte agli abusi”, anche se ha manifestato la necessità di separare le “responsabilità personali” dal comportamento di tutta l’istituzione di polizia. Nella società colombiana il malessere per gli abusi polizieschi si sta accumulando da molto tempo. Ma la morte dell’avvocato Javier Ordóñez è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La CIDH ha condannato “con risalto i casi di brutalità e abuso della polizia” in Colombia e ha fatto appello ad indagare e sanzionare i colpevoli. “È pienamente giustificata l’indignazione cittadina per la violenza senza freni della polizia”, ha affermato il senatore del Polo Democratico Alternativo, Iván Cepeda, dialogando con Página/12.
Durante il pomeriggio di giovedì si sono registrati incidenti nel quartiere di Verbenal, situato a nord di Bogotá, dove vari manifestanti sono giunti fino al CAI della polizia dopo la morte di un giovane che ha ricevuto quattro proiettili nelle proteste di mercoledì. Alcuni dei manifestanti hanno usato copertoni, coni e perfino immondizia per attaccare le installazioni della polizia e darle fuoco. Gli uomini in divisa che si trovavano all’interno non sono rimasti feriti. Nel frattempo, in altri settori a nord della città, nel quartiere di El Rincón, nella località di Suba, dei manifestanti hanno attaccato un altro CAI. Nel quartiere di Villa Luz, dove Javier Ordóñez ha perso la vita, lo Squadrone Mobile Antisommossa (ESMAD) ha ripreso la strada dopo che vari manifestanti avevano bloccato il passaggio con pali e macerie.
“Di nuovo si ripete il medesimo modello: l’abuso d’autorità e il controllo eccessivo sul diritto alla protesta che termina con l’assassinio di dieci persone a Bogotá e Soacha, in proteste che cercavano di esprimere l’indignazione per i fatti che si sono conosciuti attraverso le reti sociali come un evidente atto di tortura”, ha affermato a questo quotidiano Luis Alfonso Castillo, portavoce del Movimento Nazionale delle Vittime dei Crimini di Stato (MOVICE).
I morti delle proteste contro la violenza della polizia sono nella loro ampia maggioranza giovani. Julieth Ramírez Mesa non partecipava a nessuna manifestazione ma ha ricevuto uno sparo quando è rimasta in mezzo alle violenze a La Gaitana, quartiere del nordest di Bogotá. Suo padre, Harold Ramírez, ha ricordato che Julieth, che tra 15 giorni avrebbe compiuto 19 anni, gli aveva chiesto il permesso ad andare a casa di un’amica e lui glielo aveva dato perché non sapeva nulla delle proteste che sono scoppiate mercoledì nella capitale colombiana. Ramírez ha precisato: “Nel vicolo la ragazza è crollata, mi dice l’amichetta, e ci è morta”. Da parte sua, la moglie del giovane Jaider Alexander Fonseca, di 17 anni, un’altra vittima mortale, ha incolpato la polizia di “aver lasciato un bambino di sette mesi senza padre”.
“Abbiamo una polizia che sembrerebbe addestrata non solo a far violenza sui cittadini a partire dall’uso eccessivo della forza, ma anche a nascondere queste azioni come lo abbiamo visto mercoledì nei video di poliziotti che si scambiavano armi con personale civile, o che coprivano la propria identificazione mettendo al rovescio le giacche. Sentono che sono fuori dal controllo dello Stato”, ha dichiarato Franklin Castañeda, presidente del Comitato di Solidarietà con i Prigionieri Politici e membro di “Difendere la Libertà”.
La sindaca di Bogotá, Claudia López, si è messa a capo delle critiche contro il violento modo di agire della polizia. “L’uso indiscriminato di armi da fuoco non può essere considerato abuso di polizia. Questo è un attentato diretto contro cittadini inermi, civili, giovani nella loro grande maggioranza”, ha affermato. “Uno non ha 58 feriti in una notte per casini, ma per l’uso indiscriminato di armi da fuoco da parte di membri della Polizia Nazionale”, ha aggiunto la López che, anche se non ha dichiarato il coprifuoco a Bogotá, ha chiesto ai cittadini di rimanere a casa prima delle sette della notte.
Da parte sua, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) si è aggiunta nel biasimo e ha condannato “con risalto i casi di brutalità e abuso della polizia” in Colombia. Attraverso il suo indirizzo Twitter, la CIDH ha precisato che nel contesto delle proteste per quanto accaduto all’avvocato di 46 anni, ci sono stati morti e feriti e “tutti questi fatti devono essere chiariti, indagati e sanzionati”. “La CIDH ricorda allo stato il suo dovere di garantire il diritto alla vita, all’integrità e alla libertà di manifestazione”, ha dichiarato l’organismo in un altro tweet.
Necessità di riforma
La perdita di fiducia della cittadinanza nelle forze di polizia cresce giorno dopo giorno, e la morte dell’avvocato Javier Ordóñez è tornata a porre sul tavolo la necessità di riformare l’istituzione. “La polizia sta perdendo buona parte del rispetto della società. C’è un clima di stanchezza che porta alla situazione che stiamo osservando”, ha detto Castañeda. In Colombia, a differenza di altri paesi, la polizia nazionale non dipende dal ministero della Sicurezza o degli Interni ma da quello della Difesa, e nonostante sia un corpo civile armato, ha preso parte come un esercito regolare alla lotta contro i gruppi guerriglieri e le bande che si dedicano al narcotraffico.
Da parte del governo, la risposta a quello che è successo nelle strade è stata quanto meno confusa. Il presidente Iván Duque ha affermato che “non ci può essere tolleranza quando si abusa dell’uniforme”. Nonostante ciò, ha rifiutato che si “stigmatizzino e si chiamino assassini” gli uomini in uniforme per “responsabilità personali” di alcuni di loro. “Questo fatto si iscrive all’interno di un quadro generale di violenza e violazione dei diritti umani che si sta presentando in Colombia negli ultimi mesi ai quali il governo ha risposto con un linguaggio bellicista”, ha dichiarato al riguardo Castillo.
La violenza di questa settimana ha portato differenti settori a proporre una riforma della polizia. “Certamente il mio appello è che cessi ogni forma di violenza ma anche che ci sia una riforma strutturale ed essenziale della polizia”, ha sostenuto in questo senso Iván Cepeda. “La polizia non può continuare a violare i diritti umani della popolazione, e deve trasformarsi in un organismo che rispetti in ogni circostanza i diritti della cittadinanza”, ha aggiunto il senatore colombiano. Castillo è stato anche più critico affermando che “la Colombia oggi sta passando per conto delle azioni del governo ad un’acutizzazione del conflitto e all’installazione di un regime propenso al fascismo”.
11 settembre 2020
Página/12
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Guido Miguel Vassallo, “Diez muertos en Bogotá durante las protestas por el asesinato de Javier Ordóñez” pubblicato il 11/09/2020 in Página/12, su [https://www.pagina12.com.ar/291138-diez-muertos-en-bogota-durante-las-protestas-por-el-asesinat?fbclid=IwAR100NmOTklJwizdDdUIpMc0z10-qdcdsxlJRlvihDO2ncncACekRK2bQXA] ultimo accesso 12-09-2020 |