Ieri, 29 ottobre 2019, la guardia indigena stava effettuando dei controlli territoriali nel settore di La Luz della riserva di Tacueyó, quando giungono tre veicoli con membri della colonna Dagoberto Ramos che, senza aver rispetto della guardia indigena e del suo legittimo esercizio, hanno sparato indiscriminatamente a ferro e fuoco, mettendo fine alla vita dell’Autorità Neehwe’sx Cristina Bautista e delle Guardie Asdruval Cayapu, Eliodoro Finscue, José Gerardo Soto e James Wilfredo Soto, così come hanno ferito l’autorità Neehwe’sx Crescencio Peteche e le Guardie José Norman Montano, Matías Montano, Dora Rut Mesa e Rogelio Taquinas.
Condanniamo questo terribile massacro perpetrato nell’ambito di una storica strategia di sterminio fisico e culturale contro i popoli indigeni della Colombia. Respingiamo decisamente gli attori in armi e gli chiediamo di fermare una volta per tutte gli assassinii, le minacce e le intimidazioni.
Come secondo punto chiariamo all’opinione pubblica che, al contrario di quello che dice il comunicato emesso dalle forze militari, successivamente a quanto successo, le Autorità indigene del territorio non hanno mai contattato né coordinato azioni con la forza pubblica, giacché queste hanno agito in modo indipendente.
Il nostro esercizio di controllo territoriale è autonomo, non conta sull’appoggio né sul coordinamento della procura, del CTI della Polizia, del Gaula dell’esercito, né di nessun ente dello stato. In questo momento la guardia indigena sta effettuando le proprie procedure di emergenza esclusivamente nell’ambito del Piano Minga in resistenza, secondo l’orientamento delle autorità e dei mandati della comunità.
Le autorità ancestrali e la guardia indigena non coordinano, né coordineranno con la forza pubblica nessun tipo di azione di controllo territoriale, per questo respingiamo queste affermazioni che mettono ad alto rischio la nostra autorità e le nostre comunità.
Come autorità manifestiamo che, sebbene siano state fatte le relative denunce di fronte alla Procura, alla Difensoria del Popolo e all’Unità Nazionale di Protezione, le azioni dei violenti non si fermano, al contrario continuano ad aumentare; molte volte sotto il naso della stessa forza pubblica, di modo che non la consideriamo come garanzia di protezione, molto meno in un momento in cui si trovano circondate da scandali come quello di Dimar Torres nel dipartimento di Santander e del giovane Jair Trompeta Pavi a Corinto, Cauca.
Da parte del governo nazionale abbiamo bisogno di soluzioni che rispettino la nostra autonomia territoriale e la nostra giurisdizione speciale, sollecitiamo il pubblico ministero, le organizzazioni internazionali e nazionali difensore dei diritti umani a pronunciarsi al riguardo.
Allo stesso modo facciamo appello alla comunità internazionale, a tutto il popolo colombiano e agli altri settori sociali, a rendere visibile il nostro processo di lotta organizzativa, politica e sociale pacifica, così come a stare attenti di fronte al piano di sterminio contro il nostro popolo nasa del Norte del Cauca e gli altri settori sociali della Colombia.
“Contate su di noi per la pace mai per la guerra”
30 ottobre 2019
ACIN
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Pronunciamiento aclaratorio frente a comunicado emitido por las Fuerzas Militares” pubblicato il 30/10/2019 in ACIN, su [https://nasaacin.org/pronunciamiento-aclaratorio-frente-a-comunicado-emitido-por-las-fuerzas-militares/] ultimo accesso 04-11-2019. |