Cile: La Marcia Più Grande è terminata con la repressione


Gas lacrimogeni e cariche. Due ore dopo il momento di maggior affluenza, e quando si avvicinava l’inizio del coprifuoco, i Carabinieri hanno cominciato a sparare gas lacrimogeni e a sgomberare i manifestanti fino ad occupare l’epicentro della manifestazione che ha riunito più di un milione di persone, la più importante dal plebiscito che mise fine alla dittatura di Pinochet.

Oggi pomeriggio Plaza Italia di Santiago del Cile è straripata per un 1.200.000 cileni e cilene che hanno partecipato alla marcia più massiccia che si ricordi dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet, ma il clima di festa popolare non ha potuto sfuggire all’ordine del governo di Sebastián Piñera di reprimere e mantenere il coprifuoco nella regione metropolitana e in altre città del paese.

Due ore dopo il momento di maggior affluenza, i Carabinieri hanno cominciato a sparare gas lacrimogeni e a sgomberare i manifestanti fino ad occupare l’epicentro di quella che passerà alla storia come “La marcia più grande”.

“I Carabinieri lanciano i lacrimogeni al lato del Parco Bustamante dove si riuniscono pacificamente migliaia di manifestanti, bambini inclusi. Senza nessuna provocazione!”, denunciava nelle reti la deputata ed ex dirigente studentesca Camila Vallejo, quando decine di migliaia di persone stavano ancora nella piazza.

Le cariche sono cominciate nelle vicinanze, nel momento in cui nel centro della piazza alcuni gruppi isolati creavano disordini al centro della manifestazione. I camion dei Carabinieri hanno cominciato a sparare gas e ad inseguire i manifestanti che cominciavano a disperdersi.

La giornata di protesta si è svolta in modo completamente pacifico, al tal punto che la intendente Karla Rubilar -che nella sua pagina ufficiale si definisce come “sono stata, sono e sarò Piñerista”- ha riconosciuto al quotidiano La Tercera che si è trattato di “un giorno storico” e che la “gente in modo trasversale, senza nessuna distinzione, è un chiaro messaggio  a fare un cambiamento nel nostro paese”.

Ma il coprifuoco rinnovato dal presidente Piñera per l’ottavo giorno consecutivo cominciava alle 23:00 e i Carabinieri hanno iniziato, a partire dalla dispersione di gran parte dei manifestanti, a recuperare uno dei centri storici della città a forza di gas e spari. La trasmissione in diretta che ha realizzato con la sua telecamera la Galería Cima -uno spazio di arte ed eventi sociali situato di fronte a Plaza Italia- ha permesso di osservare minuto per minuto, arrivata la notte, come lo spazio pubblico è stato svuotato con la forza.

Quanto avvenuto a Santiago del Cile si è replicato in altre città del paese, dove hanno partecipato alla storica marcia convocata da Unidad Social, piattaforma che riunisce più di 70 organizzazioni sociali e sindacali, tra le quali la Centrale Unificata dei Lavoratori (CUT). Concepción è stata una delle città nelle quali si sono registrate immagini di cariche, gas e spari per zittire la protesta del popolo cileno.

26 ottobre 2019

Página/12

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Chile: La Marcha Más Grande terminó con represión” pubblicato il 26/10/2019 in Página/12, su [https://www.pagina12.com.ar/227473-chile-la-marcha-mas-grande-termino-con-represion] ultimo accesso 26-10-2019.

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