Le comuni in Venezuela di fronte alla guerra del cibo


Marco Teruggi

È sabato mattina, e, fuori dalle notizie nazionali e dai canali della televisione, la comunità si organizza per realizzare un mercato comunale nella parte alta del quartiere di Lídice, a Caracas. Quanto più in alto nella collina più umili sono materialmente le case, le infrastrutture e le entrate.

Succede così in tutta la capitale, una città dove il centro, la valle, è stato riservato alle classi alte e medie, e i grandi quartieri popolari sono stati costruiti nelle alture, con case una sopra l’altra, scale anguste, labirinti, sacrifici.

Dall’alto si vede quasi tutta Caracas. Il mercato viene fatto nel settore Nuestra Señora del Rosario, organizzato dentro la Comune Socialista Altos de Lídice. Questo sabato è il secondo mercato comunale consecutivo, una delle principali scommesse che portano avanti i comuneri e le comunere in questi tempi di guerra dei prezzi, di economia, di assedio finanziario internazionale contro il paese.

In una delle strade anguste sono sistemati i locali per il pasto: pane, pesce, e caffè. La settimana precedente è stato di verdure, ortaggi, e pane. Provano, sperimentano, non aspettano soluzioni, ma cercano come costruirle con la propria iniziativa e i propri sacrifici.

“Una comune deve intendere che l’alimentazione è uno degli elementi della politica che deve affrontare, sappiamo che come comune abbiamo la possibilità di trovare alternative, fornire una alimentazione migliore, più completa, integrale, con le proteine del pesce, carne”, spiega a Sputnik Jesús García, membro della comune.

L’obiettivo è portare alimenti di qualità per la comunità e garantire prezzi al di sotto di quelli che nelle strade aumentano settimana dopo settimana, molte volte giorno dopo giorno.

Secondo la Rete delle Difensore e dei Difensori della Sicurezza e della Sovranità Alimentare -che effettua un permanente monitoraggio dei prezzi degli alimenti seminati e/o trattati nelle industrie del paese- c’è stato un aumento del 100% dei prezzi nei mercati municipali di Caracas tra il 20 e il 31 maggio, e del 91% nella settimana precedente.

Di fronte a questa situazione ci sono due vie principali di risoluzione per i quartieri popolari e le classi medie non dollarizzate. Una è attraverso i prodotti a prezzi sussidiati dal Governo, distribuiti principalmente attraverso i Comitati Locali di Rifornimento e Produzione (CLAP), che servono più di sei milioni di famiglie nel paese.

È giustamente sui CLAP che gli USA hanno deciso di focalizzare parte dei loro attacchi per impedire che gli alimenti importati possano giungere nel porto venezuelano.

L’altra via è quella che creano le comunità organizzate, principalmente in comuni, che sono la principale forma di organizzazione sviluppata teoricamente da Hugo Chávez per andare avanti nella costruzione del socialismo nei territori.

Attualmente ci sono circa 3.000 comuni registrate in tutto il paese. Le esperienze dei mercati comunali ci sono da vari anni, non solo a Caracas ma in tutto il paese: risolvere la questione del rifornimento e dell’accessibilità degli alimenti è passata ad essere un argomento principale di ogni organizzazione popolare.

“I mercati sono per incontrarci con la nostra gente, informare su quello che stiamo facendo, fornire un’alternativa al di là del CLAP e anche per essere coinvolti con altre comuni a livello nazionale”, spiega Jesús.

Hanno fatto delle articolazioni con comuni dello stato del Lara, come Pío Tamayo, El Maizal, per la voce farina e carne di maiale e di mucca, così come con comuni di Caracas, come Panal 2021, per il tema verdure e ortaggi.

Il principale problema risiede nel trasporto, in particolare per alimenti che devono conservare la catena del freddo: l’obiettivo è poter effettuare gli scambi direttamente tra comuni senza gli intermediari che sono coloro che rimangono con margini di guadagno sempre alti avendo i camion. Il legame diretto tra comuni abbassa i costi e pertanto i prezzi finali.

Nella Comune Socialista Altos de Lídice hanno progettato di realizzare un mercato quindicinale che giri per le differenti parti della Comune che è formata sulla base di sette consigli comunali, che sono il pilastro organizzativo comunale: ogni consiglio ha la propria assemblea e i propri responsabili.

Nel mercato della precedente settimana 400 famiglie hanno potuto comprare, in questo sono state circa 500, in tutto il territorio comunale vivono 2.000 famiglie. Sperano di aumentare in quantità, voci, alleanze con altre comuni e con lo stato come, per esempio, con la municipalità di Caracas. La municipalità facilita gli acquisti di prodotti in forma prepagata alla comune, che dopo li vende nei mercati.

L’obiettivo a medio termine è più ambizioso: botteghe comunali con produzione della comune. Hanno già un terreno dove seminano differenti coltivazioni; hanno una produzione di pane e tessile e stanno finendo di inaugurare una farmacia comunale servita dai medici che fanno parte della collettività, rifornita di medicine donate dalla solidarietà internazionale.

Una delle mete strategiche delle comuni è ottenere lo sviluppo di una propria economia, articolata, organizzata con logiche di autogestione, guidate dall’autogoverno che sul territorio comunale deve funzionare in modo partecipativo.

La Comune Socialista Altos de Lídice ha compiuto questo lunedì 3 maggio il suo primo anno come comune. Nel fine settimana ci saranno elezioni per definire coloro che formeranno gli organi di Governo comunale, come il Parlamento della comune, l’Esecutivo e l’Organo di Controllo. Sarà uno spazio di dibattito, votazione, e festeggiamenti: fondare una comune nella tormenta è qualcosa da festeggiare.

I mercati comunali, con il loro pesce, pane, caffè, verdure, ortaggi, il lavoro volontario della gente, la formazione dell’autogoverno, sono una dimostrazione della quotidianità chavista fuori dalle telecamere, ignorata dalla destra venezuelana e da coloro che dagli USA progettano il blocco finanziario.

È in queste colline che più di venti anni fa si è sviluppata l’identità politica del chavismo, la sua forza espressa in grandi date storiche come elezioni, e anche -e soprattutto- nella sua volontà di far fronte alle difficoltà.

Coloro che sono più colpiti dalla situazione materiale sono a loro volta coloro che più si organizzano per trovare delle risposte, cercare una forma di soluzione collettiva. É un modo di far politica costitutiva del chavismo, solidale, tra uguali, che spiega tra le altre cose perché di fronte a tante difficoltà esiste una decisione di non arrendersi.

L’esperienza di Altos de Lídice è una delle tante che giorno dopo giorno succedono in tutto il paese. La rivoluzione non è unicamente una materia del Palazzo di Miraflores, ma un movimento storico che, con risultati, errori e complessità, travalica le forme tradizionali della politica.

04.06.2019

Sputnik

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Marco TeruggiLas comunas en Venezuela frente a la guerra de la comida” pubblicato il 04/06/2019 in Sputnik, su [https://mundo.sputniknews.com/reportajes/201906041087494097-venezuela-comunas-alimentos-mercados-escasez-inflacion/] ultimo accesso 19-06-2019.

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