Lonko Alberto Curamil: La Consultazione Indigena è la giustificazione per l’entrata nelle nostre terre del capitale imprenditoriale estrattivo


Lonko Alberto Curamil

Prigioniero Politico Mapuche nel carcere di Temuco, Premio Goldman per l’Ambiente 2019. Non possiamo consegnare il poco che abbiamo conquistato, se abbiamo sotto il nostro controllo meno del 5% del nostro territorio, oggi permetteremo che anche su questa briciola i capitalisti vogliano venire da noi per affittare o comprare?

Mi risulta impossibile rimanere in silenzio di fronte a tanta ingiustizia che vive il mio popolo, di fronte ai maltrattamenti e al disprezzo che la mia gente sta quotidianamente ricevendo quando vanno nelle varie città della regione a manifestare il proprio legittimo scontento di fronte all’inganno e alla menzogna, alla frode e all’avarizia del governo-impresario, che cerca di imporre con la forza il suo modello estrattivo, ora, all’interno dei nostri già ridotti spazi territoriali.

Mi sono informato come hanno aggredito la gente con la quale ho lottato per tanto tempo a Curacautin per difendere il territorio, ma anche della repressione e della brutalità poliziesca in altre località del nostro Wallmapu. A causa dell’impossibilità di poter star lì con loro, con la mia famiglia, con la mia comunità a protestare di fronte ad una Consultazione fraudolenta che ha lo scopo di annettere la poca terra che ci rimane al mercato e agli investimenti capitalisti all’interno delle nostre comunità. Ma allo stesso tempo, mi riempie di orgoglio appartenere ad un popolo che si difende, che continua ad essere vivo e non si lascia sottomettere nonostante il gigantesco apparato comunicativo e monetario che il governo imprenditoriale mette per manipolare.

Dalla prigione abbiamo avuto notizia delle molteplici forme di resistenza, lì fuori, di voi miei fratelli e sorelle, dei più di 7 mila che hanno sfilato il passato settembre contro il Piano Impulso, dei più di 2 mila che hanno sfilato contro la Consultazione fraudolenta a Temuco lo scorso 20 maggio che è iniziato, giusto qui, dalla facciata di questa prigione e, di tutte le espressioni di protesta in ogni territorio. Riceviate tutti e tutte un incondizionato sostegno e ammirazione per la forte risposta che come popolo stiamo dando al governo cileno dicendo NO a questa nuova frode.

La gente mapuche di questo territorio si sta opponendo in tutte le comuni e questo deve continuare. Il governo con la sua stampa parla di “gente di fuori”. Siamo chiari, nessun mapuche è di fuori qui! Il nuovo inganno di Piñera danneggerà ognuno di noi e metterà in grave pericolo la nostra stessa esistenza, perché il potere gioca con la precarietà e porta molti a confondersi e a vendere o affittare la propria terra, per avere così pane per un momento e fame per sempre, nella periferia della città.

Lo abbiamo detto e lo ribadiamo di nuovo, non possiamo consegnare il poco che abbiamo conquistato, se abbiamo sotto il nostro controllo meno del 5% del nostro territorio, permetteremo oggi, che anche su questa briciola i capitalisti vogliano venire da noi per affittare o comprare? Questo processo della Consultazione e dal Cambiamento della Legge Indigena non è altro che una nuova invasione, ma ora del capitale privato sulla terra che ci rimane. Per convalidare questo processo, il governo sta utilizzando anche la polizia militare.

Ma è un processo totalmente e assolutamente delegittimato, non valido e corrotto; dove si stanno rinchiudendo alcune persone disinformate in vari recinti municipali per dire che il nostro popolo partecipa. I sindaci, alcuni di origine mapuche e molti della “opposizione”, dovrebbero chiarire in cambio di cosa stanno convalidando questa farsa. È una vergogna che alcuni si riuniscano per parlare dei diritti mapuche e parallelamente negozino “briciole di sopravvivenza”.

Faccio un appello urgente a tutti gli attori per informare e denunciare il governo cileno, in tutti gli spazi nazionali e internazionali, su questa nuova pratica di sterminio ecologico, materiale, culturale e simbolico contro la nostra terra. Oggi in Cile si porta avanti in cattiva fede un processo di “Consultazione Indigena”, senza libertà e con repressione poliziesca, piena di menzogne e orientata a disinformare.

Chaltumay, newentulerpuay, rumelmogelerpuayñ!!!

Continueremo a difendere quanto è nostro!!!

No alla Consultazione!!!

In Cile, i governi hanno trasformato il diritto alla consultazione in una frode!!!

Marichiwew!!! Dieci volte vinceremo!!!

Mapuexpress

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Lonko Alberto Curamil, Lonko Alberto Curamil: Consulta Indígena es la justificación para el ingreso del capital empresarial extractivo a nuestras tierras” pubblicato il giugno/2019 in Mapuexpress, su [http://www.mapuexpress.org/?p=27907] ultimo accesso 18-06-2019.

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