Haiti: Port-au-Prince continua ad essere paralizzato e si annunciano altre mobilitazioni e uno sciopero generale


Quattro mesi dopo il movimento di paese “bloccato”, dal 7 al 18 febbraio 2019, le attività commerciali e scolastiche continuano in gran misura ad essere paralizzate, questo lunedì 10 giugno 2019, a Port-au-Prince, il giorno dopo la manifestazione anticorruzione di varie decine di migliaia di persone, domenica, con l’obiettivo di chiedere l’uscita del presidente Jovenel Moïse, osserva l’agenzia AlterPresse.

La maggioranza delle istituzioni pubbliche e private, banche commerciali, supermercati e stazioni di vendita di prodotti derivati dal petrolio non operano nell’area metropolitana della capitale, Port-au-Prince.

Gli studenti hanno dovuto rientrare nelle proprie case a causa del fatto che le porte di molte scuole erano chiuse.

Il commercio informale opera timidamente.

Nonostante ciò, molti piccoli commercianti hanno distribuitto i propri prodotti alimentari nei mercati di contrattazione pubblica.

I prezzi dei prodotti essenziali per il consumo tendono a salire.

Una pentola grande (più di 5 libre) di mais macinato locale, che una settimana fa costava 175,00 gourdes (nota dell’editore: US $ 1,00 = 96,00 gourdes, 1 euro = 110,00 gourdes, 1 peso dominicano = 2,00 gourdes oggi), oggi costa 200,00 gourdes, più del 14% di aumento.

Una pentola grande di miglio locale, che si comprava a 300,00 gourdes, ora ne costa 350,00, un aumento di circa il 17%.

Una pentola grande di frutti di tamarindo, che stava a 100,00 gourdes, ora si vende a 150,00 gourdes, con un aumento del 50%.

Nel frattempo, da venerdì, anche i prezzi di altri alimenti stanno aumentando nei mercati pubblici e nei supermercati, di fronte alla prospettiva di un paese nuovamente bloccato, da lunedì 10 giugno 2019.

Molti cittadini cercano di camminare per riuscire a rifornirsi di differenti prodotti.

Nei vari quartieri i residenti locali riescono, nonostante ciò, a comprare: in negozi e diversi tipi di commercio informale.

Alcune barricate di pneumatici usati si sono notate lunedì mattina in varie località, inclusa l’Avenida Martin Luther King (meglio conosciuta come “Nazòn”), Delmas 31 e Delmas 45.

Gli ufficiali della Polizia Nazionale di Haiti (Pnh) sono presenti in punti fissi. Altri pattugliano le strade della capitale.

Domenica i manifestanti si sono riuniti all’incrocio delle strade di Port-au-Prince e dell’Aeroporto Internazionale di Delmas, meglio conosciuto come l’Aeroporto Internazionale Crossroads, di Port-au-Prince.

I manifestanti continuano a chiedere la rinuncia di Jovenel Moïse, incluso nel secondo rapporto di revisione contabile del Tribunale Superiore dei Conti e delle Liti Amministrative (Cscca), attraverso la sua società “Agritrans”, sospettato di aver utilizzato “Schemi di malversazione”, come parte del programma PetroCaribe di aiuti venezuelani ad Haiti.

Con l’eccezione di alcuni circuiti, piuttosto all’interno, non nelle strade principali, i veicoli di trasporto pubblico generalmente sono assenti nelle strade, questo lunedì, a differenza dei taxi e delle motociclette e di alcuni veicoli privati, che lì circolano.

Nonostante ciò, in alcune zone degli individui non identificati hanno lanciato pietre contro le istituzioni del governo e i veicoli privati, fatto che rende difficile il trasporto delle persone.

I volantini, lanciati da tutte le parti, nelle strade, annunciano possibili tumulti nel paese, per obbligare Jovenel Moses a lasciare il potere.

Da giovedì 7 a lunedì 18 febbraio 2019, ad Haiti c’è anche stato un blocco totale delle attività.

Alla paralisi delle attività di questo lunedì, segue un appello ad uno sciopero generale, lanciato da sindacati e sociopolitica, per continuare a chiedere l’uscita di Jovenel Moise.

Da metà agosto del 2018, i petrochallengers sono stati le principali punte di lancia, particolarmente attraverso le reti sociali e in differenti tipi di eventi, dalla mobilitazione anticorruzione, che chiede la sua responsabilità nell’uso dei fondi di PetroCaribe. Mercoledì 17 ottobre 2018 hanno manifestato in tutta Haiti centinaia di migliaia di manifestanti.

10 giugno 2019

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Haití: Puerto Príncipe sigue paralizado y se anuncian más movilizaciones y una huelga general” pubblicato il 10/06/2019 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/06/10/haiti-puerto-principe-sigue-paralizado-y-se-anuncian-mas-movilizaciones-y-una-huelga-general-mensaje-de-obispos-contra-la-corrupcion/] ultimo accesso 14-06-2019.

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