Gli indigeni del Cauca per anni sono stati sottoposti a persecuzioni, assassinii, violazione dei diritti, saccheggio delle loro terre, oltre ad altri crimini.

Gli indigeni del Cauca chiedono al Governo colombiano di rispettare e compiere gli accordi raggiunti con i precedenti Governi di questo paese.

Almeno 15.000 indigeni colombiani continuano a protestare nel dipartimento del Cauca, Colombia, per chiedere al Governo di compiere gli accordi raggiunti, come l’aggiudicazione delle terre e il loro diritto di essere consultati riguardo ai progetti minerari nei loro territori.

I portavoce di questi popoli originari segnalano anche di essere stati sottoposti a violenze, saccheggio delle loro terre, persecuzioni, assassinii, oltre ad altri crimini.

Diritto alla proprie terre e Governo autonomo

Le comunità che vivono nel Cauca chiedono al Governo del presidente Iván Duque di rispettare gli accordi pattuiti dal suo predecessore, Juan Manuel Santos, che gli ha assicurato che le loro terre gli appartengono, tutelati dal diritto ancestrale e coloniale.

“Questi terreni ci furono consegnati negli anni 1500 e 1600, quando ci fu una occupazione dei nostri antenati. Ora, questi luoghi si sono trasformati in globi di terra e le comunità sono in stato di confino. Ci sono anche nuove riserve che si trovano in estrema povertà. Stiamo parlando di un debito storico che ancora non è stato saldato”, ha detto la portavoce consigliera delle comunicazioni del Consiglio Regionale Indigeno del Caldas (Cridec), Érika Giraldo.

Chiedono anche di essere riconosciuti come un Governo autonomo per poter dialogare da Governo a Governo e non da Governo alle minoranze, come si fa attualmente.

Piano Nazionale di Sviluppo

Le autorità indigene chiedono al Governo di Duque che siano pattuiti degli accordi che appoggino l’attività territoriale delle comunità, per la promozione delle loro stesse economie.

Il dirigente del Consiglio Regionale Indigeno del Cauca (CRIC), Feliciano Valencia, ha dichiarato che “dentro al capitolo indigeno del Piano Nazionale di Sviluppo 2018-2011 sono stati approvati 10 miliardi di dollari da consegnare ai popoli indigeni del paese, dei quali hanno ricevuto solo il 30 per cento, l’altro 70 per cento è stato ritirato dal Governo mesi dopo”.

Consultazione sull’ambiente e i territori

Su questo punto riferiscono che la Corte Costituzionale della Colombia ha stabilito che gli indigeni devono essere consultati previamente prima di prendere delle decisioni su spazi che colpiscono i loro territori e l’ambiente.

Affermano che il Governo viola questa ordinanza giacché non la rispetta. Il portavoce indigeno del CRIC, Giovanni Yala, ha detto: “Pensiamo che il presidente stia usurpando il potere dell’alta Corte Costituzionale e stia prendendo dei poteri che in ambito legale non sono previsti”.

“Il Governo non sta rispettando i nostri diritti. Sta consegnando le nostre terre alle multinazionali affinché sfruttino l’oro, l’ossigeno, i boschi, la biodiversità e la madre terra. Per loro è una mercanzia che scambiano con denaro che poi scialacquano”, ha aggiunto Yala.

Conflitto armato

I popoli indigeni chiedono al Governo di Duque di attenersi agli accordi di pace dell’Avana, per poter regolare le forze insorte che vivono nel Cauca.

Hanno affermato che “dei 527 dirigenti che sono stati assassinati a livello nazionale, il 30 per cento sono caduti nel Cauca. Di questi casi, per lo meno 44, secondo le indagini, sono stati perpetrati da servitori pubblici, come dire da militari”.

Per la consigliera dei diritti umani dell’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC), Aída Quilicue, ciò che avviene nel Cauca va al di là degli assassinii. “Non si tratta solo di omicidi, ci sono anche costanti minacce, sfollamenti, confinamenti, e tornano ad apparire fattori ed attori della guerra in Colombia”, ha affermato.

19.03.2019

Resumen Latinoamericano