José Tralcal Coche e Luis Tralcal Quidel non entrano ancora nel carcere penale, nel quale ci sono attualmente quattro comuneri mapuche in sciopero della fame.
Lo scorso martedì, è avvenuta la detenzione di José Tralcal Coche e Luis Tralcal Quidel, ambedue i comuneri mapuche erano latitanti dopo essere stati condannati senza prove per il caso Luchsinger-Mackay. Sebbene debbano scontare la pena di 18 anni di carcere nel penale di Temuco, per il presunto delitto di incendio con il risultato di morte, il loro trasferimento ancora non può essere fatto a causa dello sciopero della fame di un gruppo di prigionieri.
Il 27 gennaio, il lonko della Pu Lof in Resistenza di Cushamen, Facundo Jones Huala, ha iniziato nel recinto penale uno sciopero della fame. In questo momento, la sua compagna, Andrea Millañanco, ha dichiarato alla radio argentina LU 14 che il dirigente, condannato, anche lui senza prove, per l’attacco incendiario nella tenuta Pisu Pisué, ha smesso di ingerire alimenti dopo che gli hanno negato per tre volte la sua richiesta di poter effettuare una cerimonia chiamata “Nguellipun”. Secondo El Austral di Temuco, il dirigente mapuche ha perso circa 10 chili durante il mese di digiuno.
L’avvocata di Jones Huala, Karina Riaquelme, ha denunciato attraverso Twitter che lo scorso 26 febbraio hanno negato l’entrata alla machi del suo rappresentato. “Lui si trova in sciopero della fame per mancanza dei protocolli culturali nella Gendarmeria e oggi non lasciano entrare chi si prende cura della sua salute”, ha dichiarato.
Durante febbraio, altri reclusi mapuche hanno deciso di unirsi allo sciopero della fame. È il caso di Jorge Cayupan, José Cáceres e Álvaro Millalén. Attraverso un comunicato, Millalén ha informato di smettere di alimentarsi “per esigere i diritti intrapenitenziari dei prigionieri politici Mapuche come un protocollo di visite di massa, autorizzazione per effettuare il Nguellipun, e seminari di cultura Mapuche, tra gli altri”.
“D’altra parte -ha aggiunto Millalén-, mi mobilito per rendere visibile la situazione di persecuzione in cui mi trovo all’interno del carcere, giacché la Gendarmeria mi ha arbitrariamente denunciato alla Procura per aver minacciato dei funzionari, situazione totalmente falsa che obbedisce alla strategia di intimidazione che ha effettuato la Gendarmeria per le mobilitazioni che noi prigionieri politici Mapuche abbiamo fatto all’interno del carcere”.
A questo si aggiunge una recente informazione pubblicata da Radio Kvrruf. La radio mapuche ha indicato che il passato martedì i comuneri in sciopero della fame sono stati castigati dalla Gendarmeria, istituzione che li ha lasciati arbitrariamente senza visite “per ostacolo al regolamento interno”.
“Se la Gendarmeria avesse rispettato i propri doveri di concedere le agevolazioni per la realizzazione delle loro cerimonie, fatto che è un obbligo per la Gendarmeria come organismo dello stato, noi avremmo evitato la ricerca di giustizia che attualmente portano a termine i comuneri”, ha dichiarato Karina Riquelme.
Fonte: Politika
28 febbraio 2019
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Nación Mapuche. Movilización en cárcel de Temuco impide traslado de comuneros condenados sin pruebas por caso Luchsinger” pubblicato il 28/02/2019 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/02/28/nacion-mapuche-movilizacion-en-carcel-de-temuco-impide-traslado-de-comuneros-condenados-sin-pruebas-por-caso-luchsinger/] ultimo accesso 01-03-2019. |