In attesa del dialogo nazionale i giudici avrebbero concesso la libertà provvisoria a 100 prigionieri politici.
Martedì pomeriggio, dopo che si è saputo che i giudici avevano ordinato, come misura cautelare, la libertà provvisoria a circa 100 prigionieri politici, poche ore prima dell’inizio del Dialogo Nazionale, i familiari di questi si sono presentati davanti al Carcere Jorge Navarro, a Tipitapa, con la speranza che i propri familiari fossero tra i beneficiari.
I 100 prigionieri politici che saranno liberati alla vigilia dei negoziati sono solo una parte dei più di 700 che sarebbero in prigione.
Sono state imposte, inoltre, altre misure alternative alla prigione preventiva come non andare nei luoghi dove si vendono liquori, non uscire dal paese e presentarsi a firmare una volta al mese in tribunale.
Attualmente in Nicaragua ci sono più di settecento prigionieri accusati di terrorismo, crimine organizzato, sequestri, porto illegale di armi da fuoco, per aver partecipato alle manifestazioni contro il regime orteghista.
Il Comitato per la Libertà dei Prigionieri Politici ha emesso un comunicato chiedendo l’annullamento di tutti i processi contro i prigionieri politici, perché tutti affrontano processi giudiziari viziati, detenzioni arbitrarie e false testimonianze.
“Qualsiasi altra misura presa dal governo dimostrerebbe solo la sua disposizione a continuare ad infrangere la legge, a continuare con la repressione e a lasciare impuniti i crimini di lesa umanità commessi contro il popolo nicaraguense”.
Hanno aggiunto che la loro domanda è la libertà di tutti. “Dal carcere i nostri familiari gridano tutti o nessuno”, dice il comunicato.
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Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Pubblicato il 28/02/2019, ultimo accesso 28-02-2019. |