Chi era Samir Flores, il difensore nahua di Amilcingo, oppositore della termoelettrica del Morelos, assassinato oggi?


Gloria Muñoz Ramírez

Città del Messico / Erano le cinque del mattino quando Samir Flores Soberanes si preparava a recarsi alla stazione radio comunitaria, Radio Amiltzinko, che egli stesso fondò nel 2013 nella comunità di Amilcingo, municipio di Temoac, Morelos, quando sua madre lo ha avvisato che lo cercavano fuori di casa sua, dove erano giunte due automobili e i conduttori lo chiamavano con grida. Quando è uscito si sono sentiti quattro spari, due sono stati in testa. È morto durante il tragitto all’ospedale di Jonatepec, Morelos.

Il giorno prima Samir Flores era stato presente a Jonacatepec ad una riunione convocata dal delegato del governo federale nel Morelos, Hugo Erik Flores, dove contestò direttamente “le menzogne che stanno dicendo circa la termoelettrica a Huexca e il Progetto Integrale Morelos”. Fu anche, insieme a Teresa Castellanos, della comunità di Huexca, una delle principali voci che si ascoltarono domenica 10 febbraio a Cuautla, nell’atto guidato dal presidente Andrés Manuel López Obrador, che osservando da lontano le proteste li chiamò “radicali di sinistra, che per me non sono altro che conservatori”. Al fin dei conti, il presidente disse, “anche se ci saranno grida e scappellate”, sarà portata a termine la consultazione sul progetto energetico.

Samir Flores era lì, come lo fu di fronte agli inviati dell’allora presidente Enrique Peña Nieto durante i sei anni del suo governo, fin dall’inizio dell’opera si unì alla lotta contro le termoelettrica e il gasdotto, che fanno parte del Piano Integrale Morelos.

Samantha César, della comunità di Amilcingo, anche lei membro del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua del Morelos, Puebla e Tlaxcala (FPDTA), e che fa anche parte di Radio Amiltzinko, radiotrasmittente che fondarono come parte di un progetto di autonomia comunitaria, è perentoria: “Faranno la loro consultazione a base di sangue”, e ha ribadito che “questo crimine è legato alla lotta contro la termoelettrica e all’opposizione ad una consultazione manovrata che non rispetta i diritti dei popoli”.

Samir “era un grande essere umano, allegro, contento, conversatore e solidale”, dice Samatha in una intervista telefonica dal Pubblico Ministero di Cuautla, dove pochi momenti prima era giunto il corpo del difensore nahua. “Tutti nella comunità lo conosciamo perché tendeva sempre la mano. Se qualcuno aveva bisogno di qualcosa per un funerale lui era lì; se avevano bisogno di sostegno e compagnia, lui glielo dette sempre”.

Samir era il marito di Liliana Vázquez e padre di quattro figli tra i 3 e i 15 anni di età. Si dedicava al mestiere del fabbro, alla radio comunitaria, all’agricoltura organica e completamente alla lotta contro la termoelettrica e al gasdotto di Huexca. “Nel Morelos era un referente indiscutibile della lotta, un organizzatore, il più vicino alla figura di Emiliano Zapata qui nel Morelos”, dice Jaime García, uno dei suoi compagni.

La lotta a Samir veniva dalla famiglia, era nipote di Vinh Flores Laureano, leggendario lottatore di Amilcingo che nel decennio dei settanta promosse la creazione del municipio di Temoac con l’unione di quattro comunità indigene: Amilcingo, Huazulco, Popotlán e Temoac. Flores Laureano creò anche la Normale Rurale per donne ad Amilcingo, il Centro di Studi Tecnici Agropastorali 39 a Temoac e l’Unione degli Ejidos Emiliano Zapata.

L’agroecologia era anche una delle sue passioni. Insieme ai suoi figli e agli altri bambini e giovani della comunità, andava a piantare i alberi nei dirupi dei dintorni di Amilcingo, uno dei suoi sogni era fare un bosco commestibile nella regione. La semina, come tutto quello che intraprendeva, si basava sugli usi e i costumi della comunità, diceva che nel recupero dei medesimi si fonda l’autonomia.

La lotta contro la termoelettrica e il gasdotto porta i comuneri ad un processo di organizzazione comunitaria, nel quale praticamente tutti i giorni venivano portate a termine assemblee, nelle quali la voce di Samir era immancabile. Dirigente indiscutibile, la gente lo comprendeva e lo seguiva.

“Non ci hanno ucciso un animale, ci hanno ucciso un dirigente molto amato da tutti noi che siamo in questa lotta. Vengono per questa termoelettrica in cambio della vita di chiunque di noi. Oggi è toccato a Samir, domani a chi toccherà”, hanno detto alcune ore più tardi dell’assassinio, in una conferenza stampa effettuata ad Aplataco.

“Samir non aveva altri nemici che la gente che promuove la termoelettrica ad Amilcingo”, afferma Juan Carlos Flores, membro del Fronte, che a sua volta fu incarcerato nella lunga lotta contro la termoelettrica. Come parte della costruzione dell’autonomia, era anche membro del Comitato dei Padri di Famiglia della scuola del centro di Amilcingo, che si trova in resistenza da 16 mesi per un “conflitto generato dal gruppo di scontro che si è costituito nella comunità e che è guidato da Humberto Sandoval, dirigente della Centrale Contadina Cardenista nel Morelos”.

Teresa Castellanos, compagna di lotta di Samir, riferisce: “Hanno attaccato briga con un guerriero molto grande e molto forte, un lottatore sociale che fin dall’inizio è stato con tutti noi. Un uomo che ha dovuto lasciare la propria famiglia per accompagnare il Huexca. Hanno assassinato uno dei nostri compagni, ma quanti altri cadranno. Siamo incazzati”, termina.

20 febbraio 2019

Desinformémonos

Video: 2-1.mp4

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Gloria Muñoz Ramírez¿Quién era Samir Flores, el defensor nahua de Amilcingo, opositor a la termoeléctrica de Morelos, asesinado hoy? Aquí su perfil” pubblicato il 20/02/2019 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/quien-era-samir-flores-el-defensor-nahua-de-amilcingo-opositor-a-la-termoelectrica-de-morelos-asesinado-hoy-aqui-su-perfil/?_thumbnail_id=142433&fbclid=IwAR3a3HzmB6sVhq1au0gsfEYsmSsHUQkp6bQSY6DRs4IPC7Ee4saFPKnSzrs&preview=true] ultimo accesso 22-02-2019.

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