Lo stato è già stato condannato per un attentato simile a quello della Scuola di Polizia General Santander.

L’attentato con un’autobomba nella principale Scuola di Polizia della Colombia, General Santander di Bogotà, lascia per il momento 10 poliziotti morti e circa 40 persone ferite. Le reazioni della società civile e del Governo sono state varie. Nell’anno 2015 lo stato fu condannato per non aver evitato un attentato simile nel 2002.

L’attentato che ha generato terrore è avvenuto durante una giornata di manifestazione sociale contro la Procura Generale della Nazione, lo Squadrone Mobile Antisommossa (ESMAD), e a favore dell’Educazione Superiore. Il rifiuto di questo tipo di attentati risponde alla ricerca della costruzione della pace in Colombia. Le vittime mortali e le altre vittime all’interno della Scuola dei Cadetti di Polizia General Santander, ricordano le tragiche conseguenze di una politica di stato che utilizza la guerra come soluzione alla prolungata guerra civile che vive la Colombia.

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I dirigenti politici che lavorano alla applicazione degli accordi di pace tra le smobilitate FARC e lo stato, così come quelli che lo fanno per continuare il Tavolo di negoziato con i guerriglieri dell’ELN, hanno rifiutato la tragedia.

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Bisogna ricordare che il terrorismo lo ha sempre perpetrato il medesimo stato, è una politica conosciuta e subita dal popolo colombiano; il governo di Alvaro Uribe (2002-2010) con la sua politica di Sicurezza Democratica, compagna ideologica del Presidente Iván Duque, ne è un esempio.

Il 7 agosto dell’anno 2002, avvenne un attentato simile a Bogotà contro la Scuola Militare dei Cadetti José María Córdoba durante l’insediamento del Presidente Alvaro Uribe. Secondo il Consiglio di Stato: “Risultava prevedibile alle autorità pubbliche, giacché tra le prove raccolte, specialmente l’indagine penale portata avanti e le informazioni pubblicate dai mezzi di comunicazione, erano evidenti le minacce durante il periodo di insediamento del presidente della Repubblica”.

Il senato Alvaro Uribe è stato una delle prime persone a fare una dichiarazione, alle nove del mattino su Twitter.

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17/01/2019

Colombia Informa