dal nostro corrispondente ad Haiti

Al secondo giorno di sciopero generale la situazione di ribellione popolare contro il governo continua a crescere.

Questa mattina, nella parte alta di Port-au-Prince, un blindato dell’ONU è stato attaccato. Siccome Haiti ha molte cose in sospeso, allora, il popolo in modo ingegnoso sparge sulla carreggiata olio di motore e si slitta molto. Allora, il blindato dell’ONU che stava arrivando è slittato e alcuni manifestanti che erano appostati gli hanno sparato. L’ONU ha rimosso il fatto, ed ora nelle foto si vede come cercano di tirar fuori il blindato da dove è andato a sbattere.

D’altra parte, il secondo giorno di sciopero si è concluso con molta folla, è stato praticamente un successo maggiore di lunedì, giacché quel giorno c’era stato un tentativo di alcuni mezzi pubblici di circolare, ma martedì è stato praticamente quasi nullo. Lunedì ci sono stati alcuni autobus scolastici che hanno cercato di andare nelle scuole, ma le porte erano chiuse e hanno dovuto ritornare, oggi non c’è più stato nulla. Nella notte di lunedì, per esempio, nel quartiere dove stava il nostro corrispondente dalla mezzanotte hanno incominciato a sparare, si sono udite sparatorie fino alle 3.30 e le 4.00 del mattino. Ogni 10/15 minuti raffiche di armi automatiche, armi pesanti, alcune pistole, allora, hanno dovuto porsi in un luogo della casa dove erano più protetti, perché ad Haiti per il caldo nelle case ci sono molte finestre, si sentivano dei colpi che impattavano sul portone della casa vicina.

Subito hanno annunciato che il presidente parlerà, alcuni speculano che rinuncerà. Nel sud di un’altra città, inoltre, la polizia sta retrocedendo, e ci sono molti scontri in varie zone. Nella capitale, per esempio, molti abitanti della zona stanno abandonando le proprie case per andare in altri luoghi dove hanno dei familiari perché è una zona dove ci sono permanenti sparatorie.

20 novembre 2018

Resumen Latinoamericano