Nazione Mapuche: Appello all’unità della Resistenza Mapuche


Armando Romero

L’assassinio del weichafe (guerriero) Camilo ha fatto esplodere l’indignazione del popolo mapuche e in tutti i territori si può ascoltare una sola voce: che rinuncino Andrés Chadwick, il generale Hermes Soto e l’Intendente della Regione. Nonostante l’appoggio dato al ministro da Piñera, suo cugino, tutto indica che la rinuncia è una notizia in pieno sviluppo.

Da Temucuicui il popolo mapuche ascolta l’appello del Lonko (capo) José Catrillanca, che ha evidenziato l’importanza dell’unità e della resistenza dell’eroico popolo del Wallmapu. Da parte sua, il Presidente Piñera continua il suo giro internazionale, mentre il suo governo è ripudiato per l’assassinio del giovane Camilo Catrillanca. Il Ministero degli Interni si è visto obbligato dalla forza dei fatti a esonerare dei funzionari dei carabinieri, a seguito della distruzione di prove registrate nelle riprese di sicurezza. Nella procedura gli ex carabinieri hanno agito secondo il protocollo interno, distruggendo le schede di memoria e trascurando le informazioni della centrale operativa che gli indicava che a Ercilla non c’era personale medico per assistere uno ferito da un proiettile. I 4 in nessun caso hanno agito di propria iniziativa: c’è un alto comando che stabilisce i protocolli da seguire, che è direttamente supervisionato da Andrés Chadwick, propugnatore del piano di sicurezza nell’Araucanía.

Il Generale Comandante dei Carabinieri, Hermes Soto, nella medesima notte di giovedì si è congratulato con gli agenti attraverso il prefetto delle Forze dell’Araucanía, essendo dettagliatamente informato della procedura effettuata dai membri del Gruppo di Operazioni Speciali di Polizia, GOPE, appartenente al Comando Jungla. Le tattiche impiegate sono le medesime che sono state usate in Colombia dalle FF.AA. di quel paese.

Il sergente Raúl Ávila sarebbe segnalato di essere uno dei responsabili degli spari, mentre nelle perizie balistiche non è stato possibile stabilire chiaramente l’armamento utilizzato. I funzionari della PDI dell’Unità dei DD.UU. nel rapporto consegnato al procuratore Garrido, hanno dichiarato che non c’è stata cooperazione da parte dei Carabinieri.

Da parte sua, questo lunedì 19 novembre, il capo di gabinetto del governo ha fatto una dichiarazione davanti alle commissioni congiunte dei Diritti Umani e Sicurezza Cittadina della Camera dei Deputati, dove ha annunciato che il governo presenterà tre denuncie riguardo al crimine di Camilo Catrillanca. Il ministro ha segnalato che uno dei ricorsi giudiziari è per stabilire le responsabilità di aver distrutto delle informazioni, eludendo a fondo l’ostruzione alla giustizia da parte dei 4 carabinieri, che in una istituzione gerarchica è contro ogni logica pensare che si agisca di propria iniziativa, con maggior ragione in una unità altamente specializzata in tattiche militari di controguerriglia. Nel frattempo, il governo punta a concentrare ogni responsabilità sul sottufficiale Ávila. Le altre denuncie, da presentare dal governo, sono relative ai medesimi fatti della procedura di polizia. Quello a cui non ha risposto il ministro, nemmeno ai deputati, è stato se è abitudine nei carabinieri usare i comandi del GOPE per una denuncia di un presunto furto, fatto che finora non si è riuscito a chiarire e molto meno a stabilire la verità.

Una delle autorità del popolo mapuche, Juana Calfunao, rispondendo all’appello del Lonko Catrillanca, ha dichiarato che i carabinieri hanno montato una scusa per entrare nella comunità, che si caratterizza per la sua totale autonomia territoriale. L’indignazione per questo crimine e le continue intimidazioni da parte del Comando Jungla, che con veicoli blindati, dotati di tecnologia militare di ultima generazione, pattugliano i sentieri delle comunità nel Wallmapu. Su questa situazione il ministro Andrés Chadwick non si è pronunciato, e si è limitato a dire che non pensa di rinunciare e che questa decisione dipende dal Presidente.

Allo stesso tempo, Marcelo Catrillanca, padre del weichafe (guerriero) assassinato, ha dichiarato alla stampa, riguardo all’esonero dei carabinieri: “Io voglio dire al governo che questo di tipo di risposta è una toppa che probabilmente il governo vuole applicare. Noi come famiglia non lo accettiamo, perché il signor Chadwick deve intendere che qua c’è stato un massacro. Mio figlio è stato ucciso alle spalle e a bruciapelo, ed è stato danneggiato il macchinario della comunità”. Con notevole serenità, nonostante il dolore per la perdita di un figlio, ha indicato il ministro come il principale responsabile: “I grandi responsabili sono l’Intendente della Regione e il ministro degli Interni… devono lasciare l’incarico come il governatore”. Questo lunedì il procuratore Roberto Garrido è giunto nella comunità di Temucuicui, dove ha effettuato alcune perizie e ha sostenuto alcuni colloqui con i familiari e i comuneri.

Le organizzazioni studentesche hanno manifestato davanti a La Moneda chiedendo, attraverso i loro dirigenti, la rinuncia del ministro e uomo di fiducia di Piñera. Diverse organizzazioni mapuche, sociali, politiche, universitarie, dei lavoratori, stanno chiedendo la rinuncia di Andrés Chadwick, del Comandante Generale dei Carabinieri Hermes Soto e dell’Intendente della Regione.

19 novembre 2018

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Armando Romero, Nación Mapuche /Imperdible VIDEO convocando a la unidad de la Resistencia Mapuche /Exigen renuncia del ministro del Interior Andrés Chadwick Piñera” pubblicato il 19/11/2018 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2018/11/19/nacion-mapuche-los-pueblos-exigen-la-renuncia-del-ministro-del-interior-andres-chadwick-pinera/] ultimo accesso 22-11-2018.

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