Tavo Levi

Dei dirigenti delle comunità mapuche del Malleco hanno occupato fin dalla mattina gli uffici del municipio di Renaico con lo scopo di chiedere al sindaco di questo comune (Juan Carlos Reinao) che nella zona del Malleco sia fermato il progetto “discarica sanitaria”, che giudicano come arbitrario e che avrà una serie di conseguenze nefaste per l’ambiente e la salute delle persone.

Contraddittoriamente, in questo momento l’autorità comunale partecipa ad un seminario sul küme mongen (bien vivir – vivere bene) a Temuco che è organizzato dall’AMCAM, organizzazione che riunisce consiglieri e sindaci mapuche.

In questo quadro, le comunità sostengono che il progetto sarebbe stato arbitrariamente imposto dal municipio, senza considerare un preventivo processo di consultazione delle comunità, secondo quanto stabilisce il trattato 169 dell’OIL.

Le comunità del Malleco, inoltre, mettono in guardia riguardo alla dimensione che avrebbe il progetto, che “riceverà i rifiuti di almeno 6 comuni e sarà situato in mezzo alle comunità mapuche e a settori contadini, costituendo un attentato criminale alla vita delle persone per la contaminazione che creerà. Danni al suolo, alle fonti d’acqua, all’aria e alla biodiversità”.

Allo stesso tempo prospettano che il progetto “costituisce una nuova espressione del razzismo ambientale che storicamente ha colpito il nostro popolo”. Problematica per cui lo stato del Cile ha ricevuto raccomandazioni da parte degli organismi internazionali dei diritti umani come l’ONU, che ha fatto un appello allo stato cileno a chiudere discariche e impianti di trattamento installati in territorio mapuche.

D’altronde le comunità accusano che i lavori per questo progetto, stanno venendo effettuati su terreni usurpati e già hanno cominciato con la protezione delle forze speciali.

Fonte: Aukin.org

31 agosto 2018

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