Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe sollecitare il governo del presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, a mettere fine alla repressione, a smantellare le bande pro-governative, e ad assicurarsi che i responsabili degli abusi rendano conto di fronte alla giustizia, ha dichiarato Human Rights Watch.
Il 31 agosto 2018, il governo del Nicaragua ha espulso i rappresentanti dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHCHR), due giorni dopo che l’ufficio aveva presentato un forte rapporto sulla repressione nel paese.
La settimana prossima, i membri del Consiglio di Sicurezza sperano di discutere la crisi dei diritti umani in Nicaragua. La riunione prevista come un tentativo, avviene dopo che da mesi, a livello regionale, i membri dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) avevano condannato la situazione e una crescente resistenza all’esame internazionale da parte del governo di Ortega.
“La decisione di Ortega di espellere il più importante organismo dei diritti umani delle Nazioni Unite evidenzia che cerca di occultare i brutali abusi del suo regime”, ha sostenuto José Miguel Vivanco, direttore per le Americhe di Human Rights Watch. “Il Consiglio di Sicurezza dovrebbe effettuare una riunione urgente su questa crisi, condannare gli abusi e far pressione sul regime di Ortega a cooperare con gli organismi dei diritti umani”.
Durante gli ultimi due mesi le autorità del Nicaragua hanno continuamente ostacolato il lavoro dell’UNHCHR e della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) negando informazioni ufficiali e impedendo l’entrata alle udienze giudiziarie e nei luoghi di detenzione.
Dal 18 aprile in Nicaragua circa 322 persone sono state assassinate e più di 2.000 sono rimaste ferite, nella loro maggioranza a seguito della violenta repressione delle proteste da parte della polizia e dei gruppi pro-governativi.
La polizia e le bande pro-governative hanno sequestrato e detenuto arbitrariamente centinaia di persone in tutto il paese. Secondo testimonianze raccolte da Human Rights Watch, molti detenuti sono stati sottoposti a maltrattamenti e torture, incluse bastonate, simulazioni di affogamento, scosse elettriche e violenze sessuali.
Secondo il Centro Nicaraguense dei Diritti Umani (CENIDH), nelle prime settimane delle proteste, le vittime erano liberate dopo essere state sottoposte ad abusi. Ma a partire da luglio, la Procura Generale della Repubblica ha imputato centinaia di presunti dissidenti, anche per i delitti di “crimine organizzato” e “terrorismo”. Almeno 85 persone affrontano accuse di terrorismo.
Nell’agosto, l’UNHCHR ha informato che almeno 300 persone stavano affrontando processi penali per la loro partecipazione alle proteste. In comparazione, nessun funzionario pubblico implicato in abusi è stato perseguito penalmente.
Ortega ha premiato gli alti comandi della Polizia Nazionale che hanno avuto un ruolo di guida nella brutale repressione. Il 23 agosto, Ortega ha nominato il Generale Francisco Díaz, direttore della Polizia Nazionale, pochi giorni dopo che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo aveva sanzionato secondo la Legge Magnitsky, con l’argomento che sotto il suo comando “la Polizia Nazionale del Nicaragua ha partecipato a gravi abusi dei diritti umani contro il popolo del Nicaragua”. Díaz è anche il suocero del figlio del presidente Ortega.
Una grande quantità di nicaraguensi è stata vittima di sfollamento interno “a seguito della recrudescenza e del prolungamento della violenza che era sorta dopo l’inizio della repressione delle proteste”, secondo la CIDH.
Gli abusi generalizzati in Nicaragua hanno anche fatto sì che decine di migliaia di nicaraguensi uscissero dal paese. Almeno 23.000 hanno cercato asilo in Costa Rica da quando è incominciata la repressione, e centinaia di nicaraguensi sono emigrati in Messico, Panama e Stati Uniti.
“La gravità e l’aumento delle violazioni dei diritti umani in Nicaragua richiedono una decisa risposta del Consiglio di Sicurezza”, ha dichiarato Vivanco. “Il Consiglio di Sicurezza deve esigere che cessi la repressione e considerare la possibilità di imporre sanzioni agli alti comandi che hanno delle responsabilità negli abusi, a meno che non sia posto un freno alle violazioni dei diritti umani e si garantisca che i responsabili rendano conto di fronte alla giustizia. La crisi dei diritti umani in Nicaragua richiede una rigorosa sorveglianza”.
31 agosto 2018
100% Noticias
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Ortega intenta ocultar los brutales abusos de su régimen, dijo Human Rights Watch” pubblicato il 31/8/2018 in 100% Noticias, su [https://100noticias.com.ni/nacionales/92703-ortega-onu-human-rights-watch/] ultimo accesso 01-09-2018. |