Questo lunedì, a Temuco c’è stato un affollato corteo a sostegno del machi (figura di medico, religioso, consigliere, ndt) Celestino Córdova che oggi compie 87 giorni di sciopero della fame, chiedendo il trasferimento di 48 ore nella sua comunità per poter rinnovarsi attraverso il rehue (altare sacro, ndt). Per questo venerdì 13 aprile sono state convocate in tutto il paese nuove manifestazioni.
Al corteo hanno partecipato diverse espressioni del movimento mapuche, tra i quali il werken (portavoce, ndt) dei Lov Lavkenche in Resistencia, José Huenchunao, che ha dichiarato che “se il governo continua con la sua ostinata posizione e si propone di non negoziare con il machi, lo scontro aumenterà”. Questo in allusione al rifiuto del governo di aprire il dialogo con il machi Celestino per autorizzarlo ad andare al rehue, fino a quando questo mantiene lo sciopero della fame che oggi compie 87 giorni. Così hanno dichiarato sia il ministro della Giustizia, Hernán Larraín, che il governatore di Cautín, Mauricio Ojeda.
Su questo piano, il dirigente mapuche ha segnalato, dalla facciata dell’intendenza dell’Araucanía, che questo governo insieme al precedente “hanno acutizzato questo conflitto, da un lato il governo applica politiche interculturali sanitarie che probabilmente vanno a beneficio del popolo mapuche, nonostante ciò non presta attenzione ad una richiesta di una machi che fa parte di quella istituzione la quale ha detto che Celestino deve andare al suo rehue per misure sanitarie”.
Su questa linea, Huenchunao ha detto che “il machi non smetterà lo sciopero e che, per tutti i precedenti medici che ci sono, questa situazione non deve solo preoccupare i medici, ma tutto il popolo mapuche perché si tratta di una espressione spirituale del nostro popolo”, aggiungendo che “in questo senso bisogna aumentare le azioni che vanno in suo aiuto, perché i loro pu lonkos (capi, ndt) gli stanno chiedendo di andare al suo rehue. Come mapuche abbiamo l’obbligo di sostenerlo”.
Da parte sua, Aliwen Antileo della Piattaforma Politica Mapuche di Santiago, anche lui presente alla manifestazione, ha sottolineato che “la richiesta del machi è giusta e legittima, giacché c’è il consenso medico sul fatto che Celestino debba andare a rinnovare il proprio rehue e d’altra parte ci sono strumenti internazionali che avallano la richiesta”.
“Il governo deve sapere che questa richiesta è di un popolo, non di una sola persona, per questo bisogna ampliare le mobilitazioni perché qui è in gioco la vita del nostro machi”, ha aggiunto Antileo, anticipando che si uniranno alle mobilitazioni di Santiago convocate per questo venerdì 13 aprile dalla portavoce del machi.
Gabriela Calfucoi, portavoce del machi Celestino, ha confermato che questo lunedì numerose machi hanno visitato Celestino a causa del suo delicato stato di salute. “Ci sono state varie machi che hanno avuto pewma (sogni) e che oggi sono venute a visitarlo, perché la sua condizione di salute è grave”.
aprile 2018
Aukin
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Werken José Huenchunao y el caso del machi Celestino: Si el gobierno plantea que no va negociar, la confrontación aumentará” pubblicato il 04-2018 in Aukin, su [http://aukin.org/2018/04/09/werken-jose-huenchunao-y-el-caso-del-machi-celestino-si-el-gobierno-plantea-que-no-va-negociar-la-confrontacion-aumentara/] ultimo accesso 17-04-2018. |