BASTA VIOLENZA E REPRESSIONE SUI CORPI DELLE DONNE PRIVATE DELLA LIBERTÀ – LO STATO È RESPONSABILE
Manifestiamo il nostro rifiuto della violenta azione repressiva del Servizio Penitenziario Federale (SPF) nel IV Complesso delle Donne di Ezeiza, nelle prime ore dell’alba successiva all’8 marzo.
Mentre nelle strade di Buenos Aires si respirava nell’aria l’intensa giornata di rivolta e festa femminista, il padiglione 24 del III Modulo del IV Complesso di Ezeiza era violentemente represso dal personale maschile del Servizio Penitenziario Federale.
Giovedì 8 marzo le donne private della libertà avevano manifestato, alle 11.00 del mattino, la loro adesione allo Sciopero Internazionale delle Donne attraverso un pacifico rumoreggiamento. Nel pomeriggio, il SPF ha selezionato un gruppo di donne affinché assistesse ad una “riunione di convivenza”, alla quale hanno partecipato una rappresentante per padiglione, la Capa del Lavoro e la Capa del Modulo 2. In questa riunione le autorità hanno informato le donne che non avrebbero incassato la retribuzione (una entrata per le ore lavorate) del mese precedente e che non sapevano quando sarebbero state incassate, pertanto non avrebbero potuto contare sul denaro che sarebbe ritirato dalle loro famiglie. Le donne selezionate per la riunione di solito non partecipano a spazi di negoziato con il SPF, molte di loro sono entrate solo recentemente nel carcere e pertanto non essendo a conoscenza delle procedure che di solito si hanno nei processi amministrativi dentro il carcere, pertanto con pochi strumenti per difendere i propri diritti lavorativi. Detto questo, sono state minacciate con l’avvertimento che in caso si fosse deciso di manifestare la propria protesta -anche in modo pacifico- le sarebbero state scontate ancor più ore di lavoro.
La notizia, fatta correre dallo stesso SPF per i corridoi del carcere e sostenuta da una tale crudeltà dispiegata contro le donne, è che ci sarà un taglio delle ore, equivalente alla metà della rimunerazione ricevuta. L’aggiustamento (i tagli di bilancio, ndt) ha anche la sua espressione nel carcere e si esercita con violenza sulle donne.
Passata la mezzanotte di giovedì e dopo poche ore che noi milioni di donne abbiamo occupato le strade di tutto il mondo, un gruppo di 15 compagne lì alloggiate si trovavano pacificamente riunite conversando di questa situazione. In quel momento sono entrate inaspettatamente le forze di sicurezza. Le donne hanno cercato rifugio nella cella di una di loro, da dove sono state tirate fuori con l’uso di gas al peperoncino, con pugni e scarponi. Alla repressione ha partecipato il personale maschile, e come risultato dei colpi le nostre compagne hanno subito contusioni in differenti parti del corpo e tagli al viso. Una di loro è stata portata nel padiglione psichiatrico n° 27 dell’Unità, un deposito del SPF nel quale, come parte della procedura, drogano e picchiano le donne. Altre quattro compagne sono state portate nelle celle di punizione.
Attualmente le donne del IV Complesso di Ezeiza, si trovano nei padiglioni in sciopero pacifico. Non ricevono il cibo del carcere e tutti i giorni faranno festa ballando dalle ore 6.00 alle 8.00 del mattino e dalle ore 22.00 alle 24.00 fino a che le organizzazioni dei Diritti Umani visiteranno le installazioni del penale, padiglione per padiglione.
Alla loro decisione di rifiutare di essere sfruttate come mano d’opera a buon mercato, si risponde con una brutale bastonata durante la notte, instaurando uno stato di violenza, che crea angoscia e terrore. Una volta di più, le donne prigioniere sono doppiamente castigate e violentate dallo stato.
Denunciamo il sistematico esercizio della crudeltà del SPF sui corpi delle donne che sono private della libertà. Rifiutiamo questa repressione che attenta ai loro diritti e alle loro vite. Rendiamo responsabile lo stato di fronte alle conseguenze che mettono a rischio l’integrità fisica, psichica ed emozionale delle nostre compagne.
9 marzo 2018
#NiUnaMenosTambienEnLasCarceles
#VivasYLibresNosQueremos
Collettiva YoNoFui
10 marzo 2018
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Argentina. Brutal represión en la cárcel de mujeres de Ezeiza. Comunicado Urgente” pubblicato il 10/03/2018 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2018/03/10/argentina-brutal-represion-en-la-carcel-de-mujeres-de-ezeiza-comunicado-urgente/] ultimo accesso 11-03-2018. |