La diversità in movimento


Raúl Zibechi

Giorni fa, in un incontro di geografia agraria a Curitiba (Brasile), abbiamo avuto l’opportunità di conoscere i cambiamenti che starebbero avvenendo dentro i movimenti sociali, nei principali collettivi latinoamericani.

Delle donne senza terra hanno raccontato come negli insediamenti della riforma agraria legati al MST, si stiano formando dei collettivi di donne e di giovani LGBT. Anche se l’attivismo femminile in quel movimento non è qualcosa di nuovo, l’ampiezza dell’organizzazione delle donne mostra una nuova tendenza. In quasi tutti i movimenti le direzioni tendono ad essere maschili anche se nelle basi la presenza delle donne è maggioritaria.

Riguardo al collettivo LGBT dentro al MST, si tratta di una significativa novità in un’organizzazione contadina. All’inizio di novembre c’è stata una riunione di circa 80 persone di vari stati del paese, nell’ambito della Scuola Nazionale Florestán Fernandes, per dibattere sulla lotta di classe e la diversità sessuale (goo.gl/b33vD5).

Secondo la pagina del movimento, si tratta di lavorare affinché gli insediamenti e gli accampamenti “siano spazi di libertà di espressione e di vissuto della sessualità come parte integrale del progetto di una società socialista”. Mette anche in evidenza che nel movimento è cominciata un’auto-organizzazione dei soggetti LGBT, che dopo è stata organizzata dall’insieme del movimento.

Negli altri movimenti latinoamericani si può constatare l’emergere di nuovi soggetti, tra i quali risaltano le donne e i collettivi per la diversità di opzione sessuale, così come neri, indigeni e membri dei più diversi popoli indigeni, come pescatori, raccoglitori e popoli delle terre basse, tra gli altri.

Bisogna mettere in evidenza due aspetti. Il primo è che i nuovi soggetti sorgono nel seno di movimenti che hanno più di tre decenni, dove la presenza egemonica dei maschi è stata la norma. Il più delle volte, questi movimenti tendono a ripiegare nelle istituzioni e smettono di essere spazi di trasformazione delle persone e della realtà, questioni che camminano per mano.

Il secondo è che la presenza di diversità può far parte di una crescita interiore del movimento, come dichiarano alcune compagne a Curitiba. Si tratta di aprire le porte all’espressione e all’organizzazione di soggetti diversi che non solo non collidono con i soggetti tradizionali ma arricchiscono, in questo caso, l’identità contadina.

Nei precedenti periodi, i figli dei contadini tendevano ad andar via dal campo per insediarsi nelle città. Era un modo per poter effettuare degli studi che gli permettessero un’ascesa sociale, oltre ad ottenere una certa autonomia come individui, lontani dai pregiudizi dei propri genitori e vicini. Iniziative come quelle che commentiamo, possono contribuire a rafforzare il legame dei giovani contadini con i movimenti e con la terra, giacché esprimono i propri desideri e sogni nei medesimi luoghi dove sono nati.

L’organizzazione di nuovi collettivi all’interno dei movimenti, può contribuire a rafforzare la lotta per la riforma agraria, a creare soggetti più eterogenei e, pertanto, più solidi. Fino a poco tempo fa, diciamo negli anni dell’egemonia patriarcale, si pensava che l’omogeneità (e la sua sorella l’unità) erano la chiave della solidità della lotta rivoluzionaria.

Niente di più errato. Come dicono gli zapatisti, l’unità può trasformarsi in una forma di dominio fascista, giacché nello sconfiggere l’eterogeneità si sottomettono le differenze a un progetto uniformatore che non fa altro che rafforzare il dominio. Al contrario, la diversità ci rende più forti come collettivi, moltiplicando e arricchendo le relazioni umane all’interno delle organizzazioni, fatto che rende più resistenti.

Niente di questo si ottiene senza contraddizioni e senza superare ostacoli interni, fissati nell’inerzia organizzativa che tende a frenare i cambiamenti. Per tutto questo, risulta necessario evidenziare gli sviluppi che stanno avvenendo in seno ai movimenti perché, essendo il principale strumento della trasformazione del mondo, che riannodano il proprio filo anti-sistema, è una buona notizia da condividere.

13 novembre 2017

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Raúl ZibechiLa diversidad en movimiento” pubblicato il 13-11-2017 in Desinformémonossu [https://desinformemonos.org/la-diversidad-movimiento/?platform=hootsuite] ultimo accesso 14-11-2017.

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