Nell’udienza per il caso di Milena Quiroz, la giudice incaricata ha rigettato la richiesta di annullare la misura d’arresto contro la dirigente sociale e membro del Congresso dei Popoli. I suoi avvocati hanno dichiarato che a Milena “sono stati violati tutti i diritti, le hanno negato il diritto di parlare e di accedere alla giustizia”, questo oltre ad essere stata accusata da una procuratrice indagata per nessi con i paramilitari.
Milena Quiroz, che è una dirigente sociale di Arenal nel Sur del Bolívar, dal 22 marzo si trova a Bogotà in prigione domiciliare. Dopo essere stata catturata per il delitto di ribellione, la dirigente è stata obbligata ad uscire dal proprio territorio con l’argomento di “organizzare cortei e di rappresentare un pericolo per la società”.
Secondo Jorge Molano, avvocato difensore che patrocina il caso della Quiroz, la misura d’arresto imposta contro la difensora dei diritti umani è stata presa “in modo arbitrario e illegale”. Allo stesso tempo, ha affermato che c’è una persecuzione statale contro di lei e gli altri 5 difensori che sono stati catturati insieme a lei nel Sur de Bolívar.
Il difensore ha dichiarato che le prove che sono state presentate per chiedere l’annullamento del caso non sono state prese in considerazione dalla Procuratrice, “che ha detto che le dichiarazioni dei difensori, dei dirigenti e dei membri dalla chiesa non erano sufficienti a stabilire che Milena non sia un pericolo per la società”, per cui “è diventato chiaro che c’è un’associazione a delinquere contro i diritti di libertà di pensiero, il diritto a manifestare e il caso di Milena è terrorismo di stato”.
Cosa succederà nel caso
Ora, la difesa ricorrerà all’ONU riguardo le Detenzioni Arbitrarie, per presentare il caso della Quiroz. Argomentano che è un caso di detenzione con “motivazioni politiche e propositi di persecuzione affinché lei non eserciti i propri diritti costituzionali”. Allo stesso tempo, presenteranno a livello internazionale le irregolarità nei casi di detenzione degli altri 5 dirigenti e difensori dei diritti umani.
La difesa ha, inoltre, presentato un appello per “precisare al giudice di seconda istanza che l’arresto di Milena è illegale e che le hanno violato tutti i diritti”. Gli faranno sapere che le 50 prove presentate nell’udienza non sono state tenute in conto.
La precedente procuratrice del caso è stata catturata per nessi con i paramilitari
La procuratrice María Bernarda Puente che era titulare del caso di Milena e degli altri difensori detenuti, è stata catturata poiché appartiene ad una rete di corruzione all’interno della Procura e per aver favorito dei narcotrafficanti e dei paramilitari. Di fronte a questo, nell’udienza la difesa ha denunciato gli atti criminali della Procuratrice, ma Molano ha dichiarato che “l’unica risposta che abbiamo avuto è stato un appello a rispettare la funzionaria e l’istituzione”.
4 agosto 2017
Resumen Latinoamericano / Contagio Radio
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Colombia. “Detención de Milena Quiroz es Terrorismo de Estado” pubblicato il 04-08-2017 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2017/08/04/colombia-detencion-de-milena-quiroz-es-terrorismo-de-estado/] ultimo accesso 05-08-2017. |