Grave aggressione alla figlia della leader indigena Berta Cáceres, uccisa dalla mafia delle grandi opere in Honduras.
Lo scorso venerdì alle 2:36 di pomeriggio la giovane Berta Zúniga, figlia della deceduta leader indigena ed ambientalista, Berta Cáceres, e due suoi compagni del Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari ed Indigene dell’Honduras (Copinh) sono stati attaccati in due momenti da quattro uomini, nell’ovest di questo paese centroamericano.
Un comunicato del Copinh segnala che l’attentato è avvenuto quando Zúniga Cáceres e i suoi accompagnatori, Sotero Chavarría e Asunción Martínez, sono stati attaccati in due momenti da quattro uomini mentre facevano ritorno alla comunità di Cancire, nel municipio di Santiago Puringla, La Paz.
In un primo momento tre uomini armati di machete si sono appostati a lato di un’auto Toyota Tacoma nera dalla targa PCH 1886 e hanno attraversato la strada che dalla comunità di Cancire conduce a San Antonio, minacciando con i machete i membri del Copinh.
“Grazie all’abilità del conducente non hanno potuto fermare né colpire l’auto, tuttavia il quarto uomo che guidava l’auto Tacoma ha tirato una pietra che ha colpito la parte anteriore del finestrino del conducente del Copinh”, segnala il testo.
In seconda battuta la stessa macchina, con il solo conducente, ha inseguito per lo stesso percorso i membri del Copinh, sorpassando in maniera pericolosa con il chiaro intento di farli cadere nell’abisso.
Successivamente il mezzo Tacoma si è messo di fronte all’unità dove transitavano i difensori dell’ambiente, cercando di frenarla per almeno dieci minuti. Fortunatamente il guidatore del Copinh ha potuto imboccare una deviazione, mettendosi su un’altra strada e così evitando incidenti gravi.
“Il Copinh denuncia che questo incidente ha a che vedere con le ambizioni dei membri delle comunità di Lomas di San Antonio e Las Delicias, appoggiate dall’interventista agenzia yankee dell’USAID, di chiudere una fonte d’acqua alle comunità di San Antonio, Cancire, Higuito e Cedrito”, recita il comunicato.
“Bisogna notare che queste comunità che pretendono di saccheggiare le fonti d’acqua sono state colpite dalla diga idroelettrica Zazagua, la quale ha prosciugato le loro fonti d’acqua”, aggiunge la missiva.
Il Copinh esige che le autorità investighino e puniscano queste aggressioni. E’ responsabilità dello Stato dell’Honduras di proteggere l’integrità fisica dei suoi membri e prendere tutte le misure necessarie affinché l’organizzazione compia il suo lavoro in difesa dei diritti umani delle comunità Lencas e dei suoi territori, dice il comunicato.
Infine l’organizzazione indigena ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché rimanga vigile ed esiga dalla autorità honduregne, la protezione dei suoi membri.
Berta Zúniga Cáceres, è una dei quattro figli di Berta Cáceres, assassinata all’alba del 3 marzo del 2016, nella sua casa di residenza nella città di La Esperanza, nel dipartimento di Intibucá. I suoi familiari e i difensori dei diritti umani segnalano che il crimine è legato al progetto idroelettrico Agua Zarza, costruito sul fiume Gualcarque, dall’impresa Desarrollos Energéticos S.A. (DESA).
Finora la giustizia honduregna ha arrestato otto presunti autori materiali del crimine. Due dei quali con legami diretti con l’impresa DESA.
05 luglio 2017
tratto da InfoAut
“¡Alerta! Attentato contro Bertha Zúniga, figlia di Berta Cáceres” pubblicato il 05-07-2017 in InfoAut, su [http://www.infoaut.org/conflitti-globali/alerta-attentato-contro-bertha-zuniga-figlia-di-berta-caceres] ultimo accesso 05-07-2017. |