Città del Messico / Javier Valdez Cárdenas, corrispondente a Sinaloa di La Jornada, così come fondatore e redattore del settimanale statale Riodoce, con un abbondante lavoro sul narcotraffico e la violenza, oggi è stato assassinato a Culiacán, secondo quanto hanno dichiarato gli infermieri della Croce Rossa.
Sembrerebbe che Valdez Cárdenas sia stato intercettato da un soggetto armato che lo ha derubato del suo fuoristrada e gli ha ripetutamente sparato.
L’attacco è avvenuto a mezzogiorno in via Rivapalacio, tra la Ramón F. Iturbe e la Epitacio Osuna, della Colonia Jorge Almada, nel centro di Culiacán. Il corpo del giornalista è rimasto steso sull’asfalto.
Valdez era appena uscito dalla redazione del Riodoce, in via Francisco Villa, ad un isolato e mezzo dall’attentato.
Secondo il quotidiano locale El Debate, sul luogo dei fatti sono giunti agenti della polizia per controllare l’area, così come militari e periti della Procura Generale di Giustizia, che si sono occupati di fare ricerche e portare a termine le azioni sul campo.
Successivamente le autorità hanno ordinato il trasferimento del corpo al Servizio Medico Forense.
Valdez aveva presentato alla fine dell’anno scorso il suo libro Narcogiornalismo, la stampa in mezzo al crimine e alla denuncia.
Questo è stato l’ultimo titolo di una lista di opere pubblicate che include Orfani del Narco, Le facce del narco, Miss narco e Con una granata in bocca.
Questo ultimo volume tratta precisamente di “questa preoccupazione di guardarci in faccia, verso dentro”, disse Valdez in una intervista a questo quotidiano, il 2 ottobre 2016.
“Non parliamo solo di narcotraffico, una delle nostre persecuzioni più feroci. Parliamo anche di come ci minaccia il governo. Di come viviamo in una redazione infiltrata dal narco, a fianco di qualche compagno con il quale non puoi confidarti perché forse è lui che passa informazioni al governo o ai delinquenti”, ha precisato.
“Segnaliamo anche gli imprenditori, i padroni e i manager dei media, che danno la priorità all’affare, che sono più preoccupati dal guadagno che di raccontare la storia di quello che sta succedendo nel nostro paese, o di quello che può succedere ai propri giornalisti, ai propri dipendenti”.
Valdez, nacque a Culiacán de Rosales, Sinaloa, il 14 aprile 1967. Studiò sociologia all’Università Autonoma di Sinaloa.
Da 18 anni corrispondente di La Jornada a Culiacán, Sinaloa, fu il fondatore del multipremiato periodico Ríodoce, 14 anni fa, pubblicazione che senza volerlo si specializzò nel narcotraffico.
Valdez si avviò al giornalismo agli inizi degli anni novanta nei notiziari televisivi del Canal 3, a Culiacán.
Nel 1998 ottenne il Premio Sinaloa di Giornalismo per i suoi lavori nella sezione culturale di suddetto telegiornale. Entrò nel periodico Noroeste e dal 1998 è corrispondente nazionale di La Jornada.
Le sue cronache sono state pubblicate in diversi media stampati, tra i quali le riviste Proceso, Gatopardo ed Emeequis.
Si specializzò nell’indagare su temi legati al crimine organizzato e i suoi legami con le alte sfere governative e anche imprenditoriali, per più di due decenni, periodo durante il quale si trasformò in un’indispensabile scrittore sul tema nel suo stato e in altri del paese.
15 maggio 2017
La Jornada
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Asesinan a Javier Valdez, corresponsal de La Jornada en Sinaloa” pubblicato il 15-05-2017 in La Jornada, su [http://www.jornada.unam.mx/ultimas/2017/05/15/asesinan-a-javier-valdez-corresponsal-de-la-jornada-en-sinaloa] ultimo accesso 17-05-2017. |