Popoli indigeni honduregni si mobilitano chiedendo giustizia per Berta


Giorgio Trucchi

Ad un anno dal suo assassinio non ci sono progressi nella ricerca degli autori intellettuali del crimine.

A Tegucigalpa una affollata mobilitazione di popoli indigeni è giunta fino all’edificio della Suprema Corte di Giustizia, chiedendo giustizia per l’attivista sociale e coordinatrice del Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras (COPINH), Berta Cáceres, assassinata un anno fa nella città di La Esperanza, Intibucá.

“Chiediamo che siano catturati e castigati gli autori intellettuali dell’assassinio, che cessi il segreto sulle indagini, che sia chiuso il progetto Agua Zarca e che l’impresa DESA se ne vada definitivamente dalle nostre terre. Un anno di impunità è molto, troppo”, ha detto Bertha Zúniga, figlia di Berta Cáceres.

A loro volta, Tomás Gómez e Miriam Miranda, rispettivamente coordinatori del COPINH e dell’OFRANEH, hanno fatto un appello a rafforzare e approfondire i meccanismi di unità, organizzazione e lotta del movimento sociale e popolare honduregno.

Durante la manifestazione, una delegazione dei popoli indigeni ha presentato di fronte alla Suprema Corte di Giustizia due ricorsi contro il progetto idroelettrico Agua Zarca.

Foto G. Trucchi / Rel-UITA

1 marzo 2017

Lista Informativa Nicaragua y Más

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Giorgio TrucchiPueblos indígenas hondureños se movilizan exigiendo justicia para Berta” pubblicato il 01-03-2017 in Lista Informativa Nicaragua y Mássu [http://nicaraguaymasespanol.blogspot.it/2017/03/fotos-pueblos-indigenas-hondurenos-se.html] ultimo accesso 03-03-2017.

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