Rapporto Amnesty International 2016-2017 – Messico


A 10 anni dall’inizio della cosiddetta “guerra al narcotraffico e al crimine organizzato”, i soldati sono ancora impegnati in operazioni di pubblica sicurezza, mentre in tutto il paese la violenza rimane diffusa.

Sono stati segnalati nuovi casi di tortura e altro maltrattamento, sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali e detenzioni arbitrarie. Persiste l’impunità per le violazioni dei diritti umani e per i crimini di diritto internazionale. Il Messico ha ricevuto un numero mai raggiunto di richieste d’asilo, prevalentemente da parte di persone in fuga da Salvador, Honduras e Guatemala. Difensori dei diritti umani e osservatori indipendenti sono stati al centro di intense campagne denigratorie e i giornalisti hanno continuato a essere uccisi e minacciati per il loro lavoro. La violenza contro le donne è rimasta motivo di grave preoccupazione e negli stati di Jalisco e Michoacán sono state emanate “allerte di genere”.

https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-annuale-2016-2017/americhe/messico/

https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-annuale-2016-2017/

 

36.056 persone assassinate

José Antonio Román

Nel suo rapporto annuale, Amnesty International segnala che in Messico la violenza è notevolmente aumentata. Nel 2016 c’è stato il numero più alto di omicidi dall’inizio del governo del presidente Enrique Peña Nieto, con 36.056 persone assassinate, 3.000 in più dell’anno prima. Altre cifre sono:

  • 4.715 casi di tortura sono depositati presso la Procura Generale della Repubblica.
  • Esistono più di 3.000 denunce in attesa dell’iter giudiziario presso tribunali specializzati su possibili atti di tortura.
  • Si stima che annualmente 400 mila migranti irregolari hanno attraversato la frontiera meridionale del Messico.
  • Fino a novembre, 174.526 persone migranti irregolari sono state fermate ed arrestate in Messico; l’80% è stato restituito ai paesi di provenienza, quasi nella sua totalità in America Centrale.
  • A settembre, il presidente Peña Nieto, nella prima riunione ad alto livello dell’Assemblea Generale dell’ONU, aveva annunciato un piano per affrontare i grandi movimenti di migranti e rifugiati, ammettendo ufficialmente l’esistenza di una crisi di rifugiati in Messico ed America Centrale.
  • Ci sono state 6.898 richieste di asilo, cifra senza precedente nel paese; il 93% erano di persone provenienti da Salvador, Honduras e Guatemala. Solo 2.62 hanno ottenuto rifugio.
  • A maggio, la CNDH ha identificato almeno 35.433 vittime di sgomberi forzati all’interno del Messico.
  • Almeno 11 giornalisti sono stati uccisi.
  • Non ci sono leggi in materia di tortura e sparizione forzata. Esiste un ritardo legislativo di oltre un anno.
  • Continuano a restare impuniti i casi di Tlatlaya, Tanhuato, Apatzingán e Ayotzinapa.

23 febbraio 2017

La Jornada

http://www.jornada.unam.mx/2017/02/23/politica/012n2pol

24 febbraio 2017

tratto da Comitato Chiapas “Maribel” Bergamo

https://chiapasbg.com/2017/02/24/rapporto-amnesty-international-2016/

Traduzione del Comitato Chiapas “Maribel” Bergamo:
José Antonio Román36 mil 56 asesinatos” pubblicato il 23-02-2017 in La Jornadasu [http://www.jornada.unam.mx/2017/02/23/politica/012n2pol] ultimo accesso 28-02-2017.

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