Denunciano che lo stato di calamità per gli incendi irrompe violentemente nei territori delle comunità Mapuche di Ercilla


Nell’ambito dello stato di calamità che recentemente è stato decretato e che ha comportato che diversi agenti dei dei gruppi armati uscissero dalle proprie caserme per assumere la vigilanza e il controllo di fronte all’ondata di incendi delle piantagioni forestali nel centro sud del Cile (Regione O”Higgins, Regione del Maule, Regione del Bio Bio e Araucanía), da Temucuicui, comune di Ercilla, è stato denunciato il passaggio violento di una carovana di camion militari, che hanno fatto irruzione nel territorio e su i suoi abitanti. Tanto la comunità autonoma come la tradizionale di Temucuicui, lo hanno denunciato.

Una situazione simile è stata denunciata nelle comunità Coñoemil Epuleo, Huañako Millao e Pancho Curamil, dove è stato segnalato che almeno 10 veicoli blindati tipo hummer e camion sono passati facendo udire raffiche di armi, così nelle reti sociali  veniva pubblicato da Kizugünewtun Independencia.

Bisogna segnalare che lo stato di calamità è stato decretato dalle regioni di Higgins, Maule, Bio Bio e Araucanía, con l’installazione di diversi punti di vigilanza e monitoraggio. Lo stato di calamità comporta che si sia sotto l’immediata dipendenza del Capo della Difesa Nazionale che il/la Presidente designa, conformemente all’inciso finale dell’articolo 41 della Costituzione.

L’inciso terzo dell’articolo 43 del testo costituzionale stabilisce, inoltre, che il Presidente possa: restringere le libertà di spostamento e di riunione, disporre requisizioni di beni, stabilire limiti all’esercizio del diritto di proprietà e adottare tutte le misure straordinarie di carattere amministrativo che siano necessarie per il pronto ristabilimento della normalità nella zona colpita.

Da parte sua, la Legge Organica Costituzionale stabilisce nel articolo 6° che tali facoltà possano essere attribuite dal Presidente totalmente o parzialmente ai capi della Difesa Nazionale che egli designa.

Bisogna precisare che le comunità che hanno denunciato la violenta irruzione da parte di carovane di camion militari sono state oggetto della violenza statale in modo sistematico da parte delle forze repressive di polizia nel quadro dei conflitti territoriali con le imprese forestali e i latifondisti coloniali.

Da Temucuicui la werken (portavoce, ndt) Vania Queipul dichiarava nelle reti sociali, che dei membri della comunità si erano recati fino al commissariato di Ercilla chiedendo di prendere contatto con i militari che oggi sono entrati nel Lof (clan familiare, ndt) “puntando contro la gente della comunità le loro armi da guerra. Qui nel Lof non ci sono incendi, non c’è una calamità, per cui con questa scusa possano entrare nelle comunità in resistenza. Nella nostra comunità non lasceremo passare questo tipo di soprusi”, dichiarava in una parte del suo documento.

Bisogna segnalare che il centro sud del Cile si trova devastato da una serie di mega incendi propagati dalle piantagioni forestali, vari dei quali sono stati identificati come intenzionali, per i quali si è dovuto ricorrere all’aiuto internazionale per controllare il fuoco. Di fronte a questo, diverse organizzazioni sociali hanno dichiarato che la principale responsabilità della catastrofe nel Paese è dovuta al modello forestale, alle imprese che lo sostengono e a lo stesso stato cileno.

02-02-2017

Mapuexpress

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Denuncian que estado de catástrofe por incendios irrumpe violentamente en territorios de comunidades Mapuche de Ercilla” pubblicato il 02-02-2017 in Mapuexpresssu [http://www.mapuexpress.org/?p=15807] ultimo accesso 07-02-2017.

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