Intervista a Pablo Beltrán, Comandante in Capo dell’ELN. In Colombia ci sono due gruppi chiaramente identificati, alcuni che vogliono la pace e altri che vogliono la pacificazione.
La mancanza di democrazia e la persecuzione politica rendono complicato il processo di pace tra il Governo della Colombia e l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), così ha detto Pablo Beltrán, Comandante in Capo del gruppo guerrigliero, in una intervista esclusiva per Radio Pichincha Universal. Il dirigente del gruppo, nonostante ciò, ha chiarito che sono disposti a dialogare.
Beltrán ha ricordato che ad ottobre il Governo colombiano e l’ELN hanno fatto un accordo prima del processo di pace dove si parla della libertà dei membri del gruppo e della liberazione dei prigionieri politici. Nonostante ciò il dirigente guerrigliero ha indicato che c’è una persecuzione politica “feroce verso i dirigenti sociali da parte della destra violenta e su questo tema abbiamo chiesto delle indagini perché lo stato non può far finta di niente di fronte a questi problemi”, ha aggiunto il Comandante in Capo del gruppo, facendo l’esempio del movimento Marcia Patriottica dove quest’anno già ci sono 70 assassinati, “oltre a tutti i minacciati e la gente che ha dovuto andarsene dalla Colombia per questa causa”.
Ha comunicato che in Colombia ci sono due gruppi chiaramente identificati, alcuni che vogliono la pace e altri che appartengono alla destra e vogliono la pacificazione. “E queste visioni sono contrapposte e giorno dopo giorno si soffre per la persecuzione”, ha aggiunto.
Riguardo al risultato del referendum elettorale sul processo di pace tra il Governo della Colombia e le FARC, Beltrán ha spiegato che prima della consultazione c’è stato uno scontro della macchina mediatica che gestisce il presidente Juan Manuel Santos e l’ex mandatario Álvaro Uribe. “Ognuno ha manipolato alla maniera di come si fanno le propagande politiche che non vogliono illustrare alla gente ma metterle paura (…) Il risultato è chiaro, si sono scontrate due minoranze e la maggioranza gli ha detto no”, ha puntualizzato.
Ecco perché ha dichiarato di aver messo in evidenza che al tavolo di dialogo la proposta dell’ELN ha come primo punto la partecipazione della società alla costruzione della pace, con lo scopo che questo aspetto non rimanga nella retorica e che nella pratica si raccolga quello che la gente vuole e che quello serva da concime per la fine del dialogo. “Al secondo posto c’è la democrazia per la pace e al terzo le trasformazioni”, ha messo in evidenza.
06-12-2016
Radio Pichincha Universal
tratto da La Haine
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Kintto Lucas, “ELN: La falta de democracia y la persecución política complejizan el proceso de paz” pubblicato il 06-12-2016 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/mundo.php/eln-la-falta-de-democracia] ultimo accesso 07-12-2016. |