Redazione Desinformémonos

Città del Messico/ Oggi l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e il Congresso Nazionale Indigeno (CNI) hanno comunicato che cercare la verità su Ayotzinapa “in mezzo alla putredine del potere, è rovistare nel peggio di questo paese, nel cinismo e nella perversione della classe politica”, “non solo continuano a simulare di cercare i compagni scomparsi, ma di fronte alle crescenti prove che dimostrano la colpevolezza del narco-stato terrorista, vengono premiati i responsabili delle menzogne che cercano di deformare ancor più la verità”, come è il cambiamento di Tomás Zerón, “responsabile di seminare presunte prove della sua menzogna storica nella discarica di Cocula, la Segreteria Tecnica del Consiglio Nazionale di Sicurezza, rendendo una volta di più conto della natura criminale del mal governo”.

Gli zapatisti e i popoli indigeni riuniti nel Congresso Nazionale Indigeno (CNI) hanno dichiarato in un comunicato fatto conoscere attraverso la Pagina Enlace Zapatista, che “alla menzogna, alla simulazione e all’impunità, il mal governo aggiunge i soprusi e le ingiustizie contro chi ha solidarizzato e manifestato sostegno alla lotta dei familiari e dei compagni dei 43”. E hanno posto il caso di Luis Fernando Sotelo Zambrano, “sempre solidale con le lotte dei popoli originari” e recentemente condannato a 33 anni e 5 mesi “per il sestuplo delitto di essere giovane, di essere studente, di essere povero, di essere solidale, di essere ribelle e di essere conseguente”. Oggi, hanno detto, “ripetiamo che la verità e la giustizia sono una richiesta irrinunciabile e che il castigo dei colpevoli, di tutti i colpevoli, nascerà dalla lotta dal basso, dove, ora più che mai e come popoli originari del CNI, sappiamo che non bisogna arrendersi, né vendersi, né claudicare”.

22 settembre 2016

Foto: Chiapas Paralelo

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