Redazione Desinformémonos

Città del Messico. Tomás Zerón de Lucio, fino ad oggi Direttore alla guida dell’Agenzia di Indagini Criminali (AIC) della Procura Generale della Repubblica, è uno dei responsabili delle irregolarità nell’indagine sulla scomparsa dei 43 normalisti di Ayotzinapa. È stato accusato dalle madri, dai padri, dai normalisti e dalle organizzazioni della società civile come uno dei responsabili, insieme a Murillo Karam, di costruire la presunta “verità storica” con la quale le autorità cercavano di imporre che i normalisti sarebbero stati bruciati nella discarica di Cocula.

La sua rinuncia avviene dopo un giorno che sono state fatte conoscere le conclusioni del ricercatore peruviano José Torero, dopo che l’8 giugno la PGR gli aveva sollecitato la realizzazione di un esame sperimentale dell’ipotesi che affermava che gli studenti erano stati bruciati e i cui risultati sono stati negativi, come è stato pubblicato nella rivista Science.

L’improbabilità della “verità storica” delle autorità era stata precedentemente fatta conoscere dallo stesso José Torero in qualità di membro del Gruppo Interdisciplinare di Esperti Indipendenti (GIEI) della Commissione Interamericana di Diritti Umani e dal Gruppo Argentino di Antropologia Forense (EAAF).

La rinuncia di Tomás Zerón e la responsabilità penale di lui e di Murillo Karam, è una delle richieste delle madri e dei padri dei normalisti scomparsi per aver “ostacolato ed essere incorsi in responsabilità” nell’indagine dei fatti avvenuti il 26 e 27 settembre 2014 a Iguala, Guerrero.

Di fronte alla rinuncia di Zerón, le madri e i padri di famiglia faranno conoscere la loro posizione in una conferenza stampa nella mattinata del 15 settembre, alle 11.00, nel Centro dei Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez.

Foto: María José Martínez / Cuartoscuro

14 settembre 2016 

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