12 morti, 25 scomparsi e decine di feriti per la repressione nell’Oaxaca


Si estendono le proteste dei maestri negli altri stati.

La CNTE ha pubblicato i nomi degli scomparsi. I maestri continuano uniti e mobilitati nonostante l’assedio della polizia.

Fino ad ora assommano a 12 morti, 25 scomparsi e decine di feriti, dopo il brutale sgombero dei maestri nel meridionale stato messicano dell’Oaxaca, da parte della polizia, così ha informato il Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE).

La corrispondente di teleSUR in Messico, Aissa García, ha dato i dettagli del totale delle morti, 12 sono avvenute a Nochixtlan, una ad Hacienda Blanca e un’altra a Juchitán.

In una intervista a teleSUR, il presidente della Lega Messicana dei Diritti Umani, Adrián Ramírez, ha espresso la propria preoccupazione per gli scomparsi, a causa del fatto che nel paese c’è il precedente dei 43 studenti di Ayotzinapa, il cui caso non è stato ancora risolto.

Il portavoce ha aggiunto che parte di queste persone possono essere state arrestate.

In questo senso, Ramírez ha precisato che è frequente che gli arresti siano ufficializzati dopo ore dalla scomparsa delle persone quando, successivamente, appaiono nei centri di alta sicurezza.

“C’è una grande quantità di persone scomparse e, pertanto, le autorità devono rispondere”, ha dichiarato.

Le mobilitazioni continueranno 

Il corrispondente di teleSUR, Fernando Camacho, ha informato che si prevede che le mobilitazioni e i blocchi nelle strade continueranno per chiedere che non ci sia repressione e per reiterare al Governo la richiesta di dialogo.

Camacho ha precisato che nell’Oaxaca si vive in una situazione di molta esasperazione e indignazione per la repressione e ha confermato che due giornalisti sono stati assassinati a Juchitán.

Ha valutato che ci sono stati alcuni saccheggi attribuiti dalla CNTE a gruppi di provocatori. La finalità di questi è rendere responsabili i maestri per poi reprimerli, ha detto la CNTE citata dall’inviato speciale.

Chiedono l’intervento di osservatori internazionali

Da parte sua, Daniela González López, dell’Osservatorio dei Diritti Umani dei Popoli capitolo Oaxaca, ha smentito le versioni fornite dal Governo e ha precisato che oggi più che mai i maestri e il popolo sono uniti in difesa dell’educazione pubblica.

In una intervista a teleSUR, ha condannato la repressione e ha avvertito che quanto avvenuto nell’Oaxaca attenta ai diritti fondamentali della popolazione e degli insegnanti.

Ha anche denunciato che durante lo sgombero c’erano membri della polizia preventiva in borghese e francotiratori che sparavano.

Ha sollecitato anche l’intervento delle organizzazioni dei Diritti Umani, delle Nazioni Unite e  di osservatori internazionali per richiedere informazioni sulle violazioni che stanno subendo e fare un monitoraggio in difesa dei DD.UU.

Il Commissario della Polizia Federale, Enrique Galindo Cevallos, domenica notte ha riconosciuto che degli agenti della sua istituzione erano armati durante il brutale sgombero dei maestri a Oaxaca, il cui governatore Gabino Cué ha detto che c’erano sei morti e 51 feriti, oltre a 25 arrestati, cifre che la CNTE smentisce, poiché sono maggiori.

La CNTE ha in Messico circa 200 mila affiliati, 80 mila di loro nell’Oaxaca, ed è uno dei sindacati latinoamericani che durante gli anni ha mantenuto la propria lotta per migliori rivendicazioni e benefici sociali.

Organizzazioni sociali, accademici e intellettuali del Messico e di altri 14 paesi hanno sollecitato il Governo di Enrique Peña Nieto a non reprimere più le manifestazioni del sindacato dei maestri e, invece di questo, a sedersi con il gruppo che fa “giuste richieste” e a cercare delle soluzioni appropriate.

Con la premessa di “aumentare la qualità educativa del paese”, la riforma dell’educazione del 2013 portata avanti da Peña Nieto propone la valutazione obbligatoria, affinché i maestri possano entrare e rimanere dentro il sistema educativo.

I docenti vogliono, tra le altre cose, l’abrogazione di questa disposizione che ha causato migliaia di licenziamenti ingiustificati.

Nel frattempo nel mondo cresce l’opposizione internazionale contro questo atto di violenza che toglie la vita dei manifestanti.

20.06.2016

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
12 muertos, 25 desaparecidos y decenas de heridos por represión en Oaxaca” pubblicato il 20-06-2016 in Resumen Latinoamericanosu [http://www.resumenlatinoamericano.org/2016/06/20/van-8-muertos-22-desaparecidos-y-decenas-de-heridos-por-represion-en-oaxaca/] ultimo accesso 21-06-2016.

 

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