Camionisti nello Sciopero Nazionale: nelle strade cresce il dissenso


Editor Bogotá

Da martedì scorso, con la partecipazione dell’Associazione Colombiana dei Camionisti (ACC) e della Crociata Nazionale per la Dignità Camionista, il sindacato dei trasportatori si è aggiunto allo Sciopero Nazionale per chiedere il rispetto degli accordi pattuiti mesi fa tra i conducenti e il governo di Santos. Circa 15 dipartimenti in tutto il paese hanno riportato il blocco delle attività del trasporto.

Con una partecipazione di circa 300 mila camionisti, il sindacato dei trasportatoti è andato avanti nel suo primo giorno di sciopero. Programmi sociali per migliorare le loro condizioni di lavoro, diminuzione delle tariffe dei pedaggi, dei combustibili ed efficace rottamazione dei veicoli vecchi fanno parte delle loro richieste.

Dal 30 maggio, vari camion e camion ribaltabili sono sulle strade per appoggiare lo Sciopero Nazionale. Nonostante ciò, lo sciopero del sindacato è incominciato ufficialmente dal 7 giugno in dipartimenti come Huila, Tolima, Risaralda, Quindío, Putumayo, Valle del Cauca, Nariño, Meta, Caquetá, Cundinamarca, Boyacá, Antioquia, Magdalena e Norte de Santander.

Juan Carlos Bobadilla, segretario dell’ACC ha dichiarato ai media: “Dall’ultimo accordo, del marzo del 2015, solo il 10% è stato compiuto […] È un tema sociale”.

Uno degli accordi non rispettati dal 2015 è l’attivazione del Sistema di Informazione dei Costi Efficienti per il Trasporto Auto Pesante (Sicetac), fatto che compromette gravemente le condizioni di vita dei camionisti e delle loro famiglie. Questo accordo fu pattuito grazie ad uno sciopero che nel 2015 impegnò Juan Manuel Santos con il settore dei trasporti.

Il ministro dei Trasporti, Jorge Eduardo Rojas, alla notizia della cessazione delle attività del sindacato, ha invitato immediatamente i camionisti a dialogare prima di unirsi allo Sciopero Nazionale: “Faccio un appello ai trasportatori di carico a continuare a dialogare. Li invito a sedersi con noi ora, cerchiamo soluzioni ed evitiamo lo sciopero”, ha scritto sul suo indirizzo Twitter.

Oggi pomeriggio Rojas si è riunito nella città di Bogotà con i portavoce della Crociata Camionista per cercare di far sì che i trasportatori non prolunghino la mobilitazione né aumentino forza allo Sciopero Nazionale che già unisce le richieste delle comunità contadine, indigene, afrodiscendenti, degli insegnanti, studentesche e urbane di tutta la Colombia. Ad oggi, secondo il portavoce del Congresso dei Popoli, Sebastían Quiroga, sono più di 100 mila le persone nelle strade in 27 dipartimenti.

Da parte sua, dal mattino la Polizia ha minacciato di schierare lo Squadrone Mobile Antisommossa (ESMAD) e la Polizia giudiziaria contro i trasportatori che oseranno bloccare le strade. Hermes Hernández, Comandante della Polizia Stradale a Caldas, ha dichiarato ai media: “Speriamo che questo sindacato non causi danni alla mobilità perché se giungessero a farlo, non lo permetteremo, abbiamo l’ESMAD per sbloccare e c’è la presenza della Polizia giudiziaria per catturare coloro che lo faranno”.

Sono nove giorni di Sciopero Nazionale e i trasportatori hanno invitato a solidarizzare in tutto il paese con le giornate di mobilitazione. Le cifre attuali, nello Sciopero Nazionale si sono già avuti 3 assassinii, più di 100 sotto processo e circa 136 feriti, secondo quanto ha dichiarato Marilen Serna, portavoce della Cumbre Agraria.

07/06/2016

Colombia Informa

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Camioneros en el Paro Nacional: crece la inconformidad en las carreteraspubblicato il 07-06-2016 in Colombia Informa, su [http://www.colombiainforma.info/camioneros-en-el-paro-nacional-crece-la-inconformidad-en-las-carreteras/-] ultimo accesso 08-06-2016.

 

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