Migliaia di persone alla 21ª Marcia del Silenzio


Montevideo, Uruguay. Con una partecipazione di massa, nella notte di venerdì scorso è stata effettuata la 21ª Marcia del Silenzio, capeggiata come sempre dalle Madri e Familiari dei Detenuti Scomparsi, ma quest’anno con uno striscione con la parola d’ordine: “Loro in noi. Contro l’impunità di ieri e oggi. Verità e Giustizia!”. La mobilitazione è partita da Rivera y Jackson, ha preso il viale 18 de Julio ed è terminata a Plaza Libertad.

Il silenzio dominante durante il percorso di tutto il corteo è stato interrotto solo dal “presente”, che i manifestanti hanno ripetuto dopo che gli altoparlanti hanno pronunciato il nome di ognuno degli scomparsi, alla fine dall’intonazione dell’inno nazionale e dopo da uno dei familiari che ha gridato: “Viva la democrazia!”.

Quest’anno, inoltre, la marcia ha ricordato i 40 anni della scomparsa di Manuel Liberoff, dei 22 militanti che furono portati dall’Argentina nel conosciuto come Secondo Volo, del sequestro e la scomparsa della maestra Elena Quinteros, e delle uccisioni di Zelmar Michelini, Héctor Gutiérrez Ruiz, William Whitelaw e Rosario Barredo, avvenute a Buenos Aires.

Ma anche, l’organizzazione Madri e Familiari dei Detenuti Scomparsi ha messo una speciale enfasi nel richiedere il chiarimento delle minacce e del furto al Gruppo di Indagini in Archeologia Forense (GIAF). Ignacio Errandonea, di Madri e Familiari, ha detto che sebbene le minacce e i furti “ci siano sempre stati”, ciò che è successo nella Facoltà di Scienze Umanistiche e Scienze dell’Educazione “è la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. “Non può essere che il governo fischi e guardi dietro. La giustizia deve agire e la polizia deve agire, perché i mezzi tecnici che hanno dimostrato di avere per neutralizzare un allarme e che non rimanga registrato, in mano non li ha nessuno. È molto poca la gente che può avere accesso a questi. Pertanto, la polizia, se vuole realmente indagare, deve farlo e deve trovare rapidamente i colpevoli”, ha dichiarato. Anche il senatore del Fronte Ampio (FA) Rafael Michelini, figlio di Zelmar Michelini, ha parlato del tema e ha detto che il fatto “preoccupa” perché “non è stato né un furto né una rapina”, “si è voluto prelevare le informazioni”, e “dire che loro potevano entrare in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza e fare quello che volevano”.

“Loro hanno voluto che noi sapessimo che ci sono stati, per dire: l’impunità continua a esistere. Noi non veniamo puniti. Questo è il messaggio. Ma contro questa impunità c’è questa marcia. Contro l’impunità di sempre, c’è la richiesta di verità, di giustizia, di memoria che è molto importante per le nuove generazioni e di mai più terrorismo di stato”, ha affermato.

Foto: Telesur

21 maggio 2016

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Miles de personas en la 21ª Marcha del Silenciopubblicato il 21-05-2016 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org.mx/miles-de-personas-en-la-21a-marcha-del-silencio/] ultimo accesso 24-05-2016.

 

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