Di nuovo la famiglia Canido, guidata dall’impresario Orlando Canido, legato intimamente ad Amado Boudou, e che conta tra i suoi affari il marchio di bibite gassate Manaos.

La Famiglia Canido, padrona e responsabile del marchio Manaos torna ad attaccare 7 famiglie contadine che da millenni vivono nella comunità di Bajo Hondo. Rinnegando e smentendo gli spazi istituzionali dove veniva portato avanti il negoziato e il dialogo (Tavolo di dialogo provinciale, comitato di emergenza) riguardo questo conflitto della terra.

Ieri, verso le 9.00 della mattina nella comunità di Bajo si è presentato una pattuglia di poliziotti per effettuare un violento sgombero di 7 famiglie del MOCASE VC.

In quel momento si trovavano solo donne e bambini e questo non ha attenuato il comportamento violento nell’eseguire lo sgombero d’urgenza.

L’ordine di sgombero è stato pronunciato dalla Giudice Lucrecia Martinez Llanos, che ha emesso un ordine arbitrario, parziale, andando oltre i limiti delle proprie competenze e funzioni. La suddetta giudice si è contraddistinta per aver preso delle decisioni che proteggono gli interessi economici dell’imprenditore, senza rispettare il diritto di possesso delle famiglie contadine e il dovuto processo giudiziario da parte di uno stato di diritto per tutelare le famiglie contadine.

A sua volta disattendendo i requisiti fondamentali che la legge prescrive per portare avanti le attività produttive che lei stessa autorizza ad Orlando Canido (legge provinciale sui pesticidi, legge provinciale sui boschi, ecc.).

A metà mattina la notizia è giunta nella città di Quimilí dove si trova una delle centrali storiche del movimento e si è deciso di inviare nel territorio un gruppo di compagni per constatare la situazione. Arrivando nella zona hanno potuto accertare il violento sgombero che era stato effettuato e hanno potuto sostenere e accompagnare le 7 famiglie che si trovavano con i propri averi sul ciglio della strada.

In quel momento è stata presa la decisione di mettere il movimento in stato d’allerta e di emergenza ed è stato organizzato un gruppo di compagne e compagni per andare nel territorio a difendere il diritto alla terra.

Più di 100 contadine e contadini sono giunti dopo mezzogiorno a Bajo Hondo e si sono scontrati con le forze di polizia asserragliate a difesa della violazione del diritto dei contadini e degli indigeni, che sta portando a termine l’impresa Manaos (beffardamente utilizza immagini di artisti popolari ed è vista come un bibita del popolo). Di fronte a questa ingiustizia sono avvenuti vari atti di violenza e di minaccia da parte delle forze di polizia che volevano persuadere i contadini ad accettare per forza lo sgombero effettuato.

Verso le ore 18.00 più di 100 contadine e contadini sono passati sopra alle forze di polizia e hanno recuperato il territorio contadino e indigeno. Alle 7 famiglie sgomberate sono state restituite le loro abitazioni. La scuola di agro-ecologia trasferisce le proprie attività a Bajo Hondo e rimane come accampamento di resistenza.

Tutto questo avviene durante i negoziati e i dialoghi delle contadine e dei contadini di Bajo Hondo con il governo provinciale e l’impresa Manaos.

Una volta di più l’impresa Manaos cerca di rompere il dialogo, come meccanismo per risolvere i conflitti della terra, una volta di più la giustizia agisce con parzialità a favore degli interessi degli impresari dell’agro-negozio, una volta di più la giustizia e le forze di polizia agiscono contro gli umili, una volta di più di fronte ai soprusi e all’ingiustizia la lotta organizzata dei contadini di Santiago si è messa in piedi.

Stampa MOCASE – VC

19 maggio 2016

Resumen Latinoamericano