OSORNO/ Peñi (fratello) della Resistenza Mapuche del Pilmaiken commenta l’attuale situazione della lotta nel territorio del Pilmaiken.
Un totale di 26 peñi e lagmien (sorelle) stanno venendo accusati per il cosiddetto Caso Usurpazione del Fondo Lumaco Bajo, nel territorio del Pilmaiken, imputati a seguito degli arresti in tre sgomberi avvenuti tra ottobre 2015 e gennaio 2016.
Ma questo assalto della giustizia non è un caso isolato, avviene in un doppio ambito di lotta nel territorio williche. Da una parte, si tratta di un processo di recupero territoriale che è cominciato nel settembre del 2014, portato avanti dalla famiglia Marriao Collihuinca di Lumaco. Rivendicano quattro fondi con circa mille ettari che rappresentano gli antichi confini di questa famiglia, oggi in una situazione di estrema riduzione territoriale che gli rende impossibile la sopravvivenza. Vivono rinchiusi tra due fondi di coloni tedeschi, Edmundo Cortés Kirsch e Ricardo Maye, senza accesso alla strada pubblica, fatto che gli rende difficile qualsiasi miglioramento economico.
Werken.cl ha parlato di questo caso e del contesto della lotta con un peñi che ha chiesto di mantenere segreta la propria identità per proteggere il suo ruolo nella lotta nella Difesa Mapuche del Pilmaiken. Il weichafe (guerriero), in visita a Santiago, ha spiegato che la Famiglia Marriao Collihuinca e la sua attività è più di un recupero di terre, i peñi e le lagmien vivono lungo le rive del fiume Pilmaiken giusto dove si vuole costruire la diga idroelettrica Osorno, progetto capitalista che inonderebbe il Gnem Mapu Kinkuante.
Come è iniziato questo caso giudiziario portato avanti contro i difensori del Ngen Kintuante?
“Con la rivendicazione si è cominciato ad entrare nelle proprietà per effettuare delle attività culturali, come palín (attività tradizionale mapauche, religiosa e sportiva) e trawun (incontro, manifestazione), oltre a costruire e a cominciare dei lavori produttivi. Ogni volta che la comunità è entrata, con l’aiuto di gente del territorio del Pilmaiken, williche e anche di altri territori, i Carabinieri hanno agito in modo violento. Ma qui oltre agli sgomberi si aggiunge la Società Agricola e Allevatrice di Osorno (SAGO), con i suoi picchetti armati di latifondisti che accompagnano il GOPE e le Forze Speciali”.
Di ciò si è già saputo, ci sono denunce contro latifondisti che attaccano le comunità con una totale impunità…
“Queste persone sono anche giunte a fare controlli di identità lungo le strade, circolano per le tenute sparando, ma la cosa più terribile è che quando i Carabinieri sgomberano ci piovono addosso proiettili di gomma e, da parte dei picchetti dei latifondisti, anche proiettili veri. Loro agiscono così protetti dalla Giustizia e, se muore qualcuno, saranno protetti. Il 9 gennaio 2016 il peñi Miguel Antileo nel Fondo Lumaco Bajo ha perso la vista di un occhio per opera loro. Sono state fatte le denunce, sappiamo che è stato un carabiniere ma come sempre le indagini rimangono bloccate”.
Ci puoi raccontare di più sulla vita quotidiana in isolamento territoriale?
“Non c’è mai stata una buona convivenza con i coloni, loro sanno che sono giunti impadronendosi del territorio mapuche per cui agiscono proteggendo ciò che hanno ricevuto. Di qui il loro modo di agire prepotente con l’appoggio dei Carabinieri. Stare a Lumaco Bajo è come vivere nell’epoca feudale, dove le famiglie vivono rinchiuse nelle tenute, senza accesso alla strada e al cimitero. Questo non può essere tollerato, ancor di più quando sono padroni razzisti e sfruttatori. La gioventù è stanca e questo ha fatto esplodere il recupero delle terre per uscire dalla situazione di povertà e oppressione da parte di questi tedeschi.
Perché 26 peñi hanno optato per il processo, invece di accettare le accuse e avere un processo abbreviato, e così evitare maggiori pene?
“Siamo persuasi che gli usurpatori sono i coloni, ai quali lo stato aprì le porte tra il 1850 e la Seconda Guerra Mondiale. Ci sono state tre ondate di immigranti che ancora oggi sono insediati nelle terre mapuche del Fütawillimapu. Questo provoca una riduzione territoriale e per di più le rive del fiume Pilmaiken stanno venendo minacciate, inclusi i luoghi sacri. Loro vivono lì dalle epoche ancestrali e sono le loro terre”.
No alla Centrale Osorno
Qual è la situazione della Centrale Idroelettrica Osorno?
“Tra il 2009 e il 2015 il progetto della Pilamaiken S.A., di capitali cileni, non è mai potuto entrare grazie alla difesa e alla resistenza che c’è stata da parte del movimento dei lof (clan) in resistenza del Pilamaiken. Ma l’anno scorso questa impresa ha venduto il progetto Centrale Osorno e Centrale Los Lagos alla Statkraft che è di proprietà dello stato della Norvegia. È lo stato norvegese che vuole installare qua… Hanno cercato di avvicinarsi al Consiglio delle Comunità Indigene del Río Bueno e anche ai Lof in Resistenza, ma unanimemente gli è stato detto di no. L’impresa sta cercando di avvicinarsi ad altre comunità di Los Ríos e Los Lagos, cercando di entrare nei municipi di Puyehue e San Pablo… ma attraverso Río Bueno non hanno modo di entrare e per quanto sappiamo nemmeno negli altri municipi. Perché in questa zona il Gnen Mapu Kinkuante ha una enorme influenza culturale e spirituale. Oltre ad inondare il complesso cerimoniale, verranno danneggiati due cimiteri e dei terreni di famiglie che vivono lì. È un attentato al popolo mapuche”.
Qual è l’appello delle comunità in lotta e resistenza?
“Definitivamente non lasciare mai che una centrale venga installata sul fiume Pilmaiken. La resistenza deve proseguire e si deve continuare a recuperare senza timore le terre. Questo sta cominciando e bisogna lottare fino al loro recupero”.
22 marzo 2016
Werken Noticias
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Estar en la comunidad Mapuche Lumaco Bajo es como vivir en la época feudal” pubblicato il 22-03-2016 in Werken Noticias, su [http://werken.cl/estar-en-la-comunidad-mapuche-lumaco-bajo-es-como-vivir-en-la-epoca-feudal/] ultimo accesso 19-04-2016. |