Il Congresso dello Stato del Messico ha approvato la legge che regola l’uso della forza pubblica. L’iniziativa, presentata dal governatore Eruviel Ávila, permette l’uso delle armi da fuoco contro la popolazione, rende possibili gli sgomberi e sanziona gli agenti di polizia che non la osservino.
La nuova legge approvata nello Stato del Messico, per le disposizioni che consente alle forze di sicurezza, si ritiene che superi la cosiddetta “Legge Pallottola” del 2014, che a suo tempo creò un’ampia polemica e opposizione nello stato del Puebla e nel resto del paese, per cui ebbe una vita breve.
La legge presentata da Eruviel Ávila, governatore dello Stato del Messico, dà la facoltà alla polizia, statale o municipale, di intervenire quando considera “illegale” una manifestazione o una protesta. Questa situazione rinvia al fatto che si possa legittimare la violenta repressione subita nel 2006 dal popolo di San Salvador Atenco.
Nel suo articolo 8, la legge concede agli agenti delle forze di sicurezza la possibilità di usare le armi da fuoco contro la popolazione. L’articolo letteralmente dice:
“Quando sia rigorosamente inevitabile per proteggere la vita delle persone e quella dell’agente, questi potranno intenzionalmente far uso di armi letali. Saranno usate armi da fuoco solo per la propria difesa o di terzi, in caso di imminente pericolo di morte, lesioni gravi o con lo scopo di evitare la commissione di un delitto particolarmente grave che comporti una seria minaccia per la vita o con l’obiettivo di fermare una persona che rappresenti questo pericolo e opponga resistenza all’autorità o per impedire la sua fuga, così come nel caso siano risultate insufficienti le misure meno estreme per raggiungere suddetti obiettivi”.
Autorizza anche l’uso di dispositivi per dare scariche elettriche, immobilizzatori o manette e sostanze irritanti in aerosol.
L’articolo 23 dà la possibilità ai corpi di sicurezza di intervenire in operazioni di sgombero, sfratto e sequestro, fatto che mette ad alto rischio qualsiasi persona che abbia in corso una lite immobiliare.
Nonostante ciò, nell’articolo 52 dispone che “ai comandanti e agli agenti che non adottino le misure necessarie e sufficienti per far uso della forza pubblica e delle armi da fuoco, facendo omissione di quanto disposto nella Legge, verrà aperta una indagine interna da parte dell’istituzione a cui appartengono”. Al contrario, nel caso in cui ci siano degli abusi di polizia, il governatore e i sindaci non avranno nessuna responsabilità giacché delega questa ai comandanti di polizia.
Non stabilisce nemmeno una sanzione amministrativa, né civile o penale, contro agenti che commettano eccessi nell’uso della forza pubblica, oltre a rompere la catena delle responsabilità affinché questa non giunga mai alla figura del governatore che, inoltre, ha la facoltà di dar corso al regolamento di questa legge, con il quale potrebbe aumentare le violazioni ai diritti umani.
Lo scorso febbraio 2016, il primo tribunale della Corte Suprema di Giustizia della Nazione (SCJN) ha dichiarato incostituzionale l’articolo 362 del Codice Penale del Distretto Federale, che considera come illecito gli attacchi alla pace pubblica. Questa legge approvata nello Stato del Messico, può essere equiparata a quanto stabilito in questo articolo, per cui se la CNDH o qualche altra organizzazione dei diritti umani presenta un’azione di incostituzionalità, e i cittadini apportano elementi per la sua revisione, la SCJN può anche discutere se questa legge sia costituzionale e adempia ai parametri stabiliti in materia di diritti umani o no.
21 marzo 2016
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Redazione Desinformémonos, “Estado de México aprueba Ley que criminaliza la protesta social, permite uso de armas de fuego contra las personas” pubblicato il 21-03-2016 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org.mx/estado-de-mexico-aprueba-ley-que-criminaliza-la-protesta-social-permite-uso-de-armas-de-fuego-contra-las-personas/] ultimo accesso 30-03-2016. |