Il CRAC, 20 anni, la polizia comunitaria che nasce e cresce con la crisi


Florencia Mercado Vivanco

Non c’è dubbio che la popolazione che si è organizzata nei municipi di San Luis Acatlán, Azoyú, Acatepec e Malinaltepec come Polizia Comunitaria, in Messico anticipava la risposta dei popoli indigeni alla politica economica, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.

Il 15 ottobre di 20 anni fa, era stato convenuto che:

(…) “Analizzando la situazione di insicurezza pubblica che in questa regione le comunità patiscono lungo le strade che le mettono in comunicazione con le popolazioni presso le quali si recano a fare acquisti o vendere prodotti, gli studenti che si recano nei centri di studio o per ricevere assistenza medica, e vedendo che questa situazione è ormai insopportabile, quando precedentemente, in centinaia di occasioni, c’erano già state denuncie davanti alle autorità preposte e vedendo che non avevamo il sostegno di nessuna di loro e, vedendo che quotidianamente siamo vittime di assalti, violenze sessuali, furti, lesioni e omicidi, per necessità noi ci vediamo obbligati a fare il seguente accordo:

(…) Decidiamo che i due gruppi di Polizia Comunitaria di ciascuna comunità si incarichino della difesa delle principali strade, lungo i percorsi dove frequentemente avvengono delitti. (…)”.

Gli accordi sono stati tradotti in un breve documento, pieno di citazioni di una serie di diritti sui quali dal 1994 contavano in Messico i popoli indigeni. Le firme e i timbri di tutti i Commissari e i Delegati Municipali che avevano fatto l’accordo accompagnano il documento che avrebbe segnato un periodo pieno di cambiamenti e continuità nel modo di vivere l’insicurezza nel Guerrero, così come nell’espressione tradizionalmente creativa che ha prevalso nel suo modo di organizzarsi.

In questo articolo, che è per celebrare questo evento, rammento alcuni passaggi che hanno segnato dei cambiamenti significativi nella sua struttura e nel suo modo di organizzarsi, di quello che ora è il Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie.

Il punto di rottura per impartire giustizia

Nel 1998, tre anni dopo la sua nascita, la Polizia Comunitaria avrebbe assunto compiti di sicurezza e rieducazione, a causa della corruzione delle autorità giudiziarie del Distretto di Altamirano. Avendo ridotto l’insicurezza, secondo le cifre ufficiali, del 98%, questi compiti sono stati “ben visti”, e non lo sono stati da quando nel 2002 è cominciato un conflitto aperto tra il governo statale e quello che allora era il CRAI (Coordinamento Regionale delle Autorità Indigene). Il fatto che avrebbe segnato questo scenario fu un’indagine su come avvenivano dei furti di bestiame, che dette la responsabilità dell’acquisto degli animali rubati ad un meticcio. Questo avvenimento è rimasto fortemente impresso nella memoria della gente, così come il tentativo di scontro armato che in quello stesso periodo hanno avuto per tre ore, di fronte alla presidenza municipale di San Luis Acatlán, i poliziotti ministeriali e comunitari.

Nuove forme organizzative. Incontri e rotture

Nonostante i tentativi dello stato di ufficializzare il CRAI come collaboratore della polizia municipale con l’Ordinanza di Polizia e Buon Governo e le tensioni che hanno segnato i primi anni in cui si faceva giustizia e rieducazione, il Coordinamento è stato difeso dal doppio delle comunità che ne facevano parte nel 1995, come dire, nel 2001 sono passate da 27 a più di 70 e quest’anno hanno deciso che era tempo di celebrare il suo sesto anniversario.

L’inclusione di nuove comunità, così come la mancanza di strade transitabili per raggiungere il municipio di San Luis Acatlán, aggiungendo la mancanza di risorse che ha la maggioranza della popolazione per spostarsi, hanno condotto alla creazione di due nove sedi: Espino Blanco e Zitlaltepec; la prima con la maggioranza della popolazione ñu saavi e la seconda me’ phaa.

Nel 2012, durante la celebrazione del suo diciassettesimo anniversario, si unisce all’organizzazione la regione di Ayutla de los Libres, inaugurando così la sede di El Paraíso, nella quale si organizza quella che sarebbe la Polizia Cittadina di Olinalá. Successivamente si sono aggiunte al Coordinamento le comunità di La Parota appartenenti al CECOP (Consiglio degli Ejidi e delle Comunità che si Oppongono alla Diga La Parota).

Da assalti, abigeati e omicidi alla minaccia estrattiva

Il 5 novembre 2010 approdarono negli uffici del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie (CRAC) due funzionari dell’impresa mineraria Hoschild Mining, con l’obiettivo di informare le autorità comunitarie di stare effettuando dei sorvoli della regione con i permessi dell’Istituto Nazionale di Geografia e Statistica (INEGI) e della Segreteria della Difesa Nazionale (SEDENA). L’obiettivo della visita, in realtà non era di cercare una interlocuzione, ma di sollecitare il CRAC ad avvisare la gente di questa situazione affinché non ci fossero aggressioni verso gli equipaggi degli elicotteri incaricati di fare le misurazioni magnetiche. In quella occasione i visitatoti mostrarono un documento diretto alle autorità del CRAC in cui la Minera Hoschild México, filiale dell’impresa Hoschild Perú, attraverso il proprio amministratore, sollecitava una riunione con il CRAC per decidere le procedure sociali le esplorazioni.

A partire da questa data è iniziata una serie di processi di cooptazione, disordine e forte repressione della resistenza, che hanno scatenato una delle più acute crisi dell’organizzazione.

Nonostante ciò, l’esperienza e la saggezza che ha raggiunto la popolazione che fa parte del CRAC ci insegna la necessità di continuare nella ricerca di una giustizia capace di abbracciare la diversità culturale (nella quale includono le comunità meticcie), la possibilità di riconciliazione con coloro che commettono errori (nei quali loro sono immersi) e, soprattutto, la permanente capacità di dare risposte collettive alle sfide globali e locali.

Nell’occasione del XX anniversario sono invitate diverse organizzazioni e soggetti a pensare a queste sfide. La liberazione dei prigionieri politici, la difesa del Territorio Comunitario, l’equità di genere, il diritto all’educazione, alla salute e allo sviluppo comunitario, il rinnovo del proprio Regolamento Interno e delle diverse leggi che lo avallano, sono presenti nell’agenda dell’organizzazione con una convocazione sempre aperta a condividere esperienze di lotta e forme organizzative, dando luogo a riflessioni condivise, dalle quali abbiamo senza dubbio molto da apprendere per affrontare le sfide che comporta la politica di saccheggio che stiamo vivendo e che giorno dopo giorno si acutizza.

15 ottobre 2015

Desinfomémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Florencia Mercado Vivanco, “CRAC, 20 años, la policía comunitaria que nace y crece de la crisis” pubblicato il 15-10-2015 in Desinfomémonos, su [http://desinformemonos.org.mx/crac-20-anos-la-policia-comunitaria-que-nace-y-crece-de-la-crisis/] ultimo accesso 21-10-2015.

 

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