Famatina: processi e repressione per un popolo che ha già detto “no”


Da una settimana gli abitanti di Ángulos, località del dipartimento di Famatina, bloccano il passaggio verso la miniera MIDAIS S.H., riaffermando che nella zona non vogliono attività mineraria. Di fronte alla mancanza di risposte e alla denuncia dell’impresa contro 35 membri dell’assemblea, ieri hanno cercato di avanzare verso l’accampamento della miniera “per chiederle di ritirarsi”, dice Carina Fernández Moreno dalla cordigliera. Sono stati repressi dalla Polizia di La Rioja con proiettili di gomma e gas lacrimogeni, e oggi continuano a mantenere come sempre il blocco del luogo.

Carina dice: “Bisogna vedere che sono quasi 10 anni di lotta. Abbiamo fatto scapapre dalle nostre terre la Barrick Gold, l’impresa mineraria recentemente ha versato un milione di litri d’acqua con cianuro. Abbiamo fatto scappare un’impresa mineraria di uranio cinese. Ora vogliamo che venga ritirato questo progetto”.

Dal momento in cui è stato insediato, l’accampamento ha una vigilanza permanente della polizia. “Nelle 24 ore sono stati assegnati 18 effettivi, e da ieri c’è un totale di 50, tra polizia e fanteria”, racconta Carolina Suffich.

L’assemblea aveva già avvisato che sarebbe avanzata verso la miniera, appoggiandosi ad una petizione che avevano fatto gli abitanti affinché l’impresa si ritiri da Ángulos entro un termine di 7 giorni. La petizione era stata consegnata all’impresa MIDAIS e firmata dal suo titolare, Miguel Urtube, il 4 ottobre. Nonostante ciò, la firma appare più come di notifica che di impegno; la vera risposta alla petizione è stata una notifica che è giunta il giorno dopo ai 35 abitanti.

L’impresa MIDAIS ha fatto una diffida per denunciare i 35 abitanti per danni all’accampamento e minacce verso i dipendenti della miniera. Tra loro si trovano lo stesso intendente di Famatina, Ismael Bordagaray, il parroco del paese Omar Quinteros, la vice intendente e una deputata provinciale, oltre a membri dell’assemblea come Carina Fernández Moreno.

L’intendente Bordagaray dice: “Il giudice ha disposto che non possiamo avvicinarci a meno di 3 mila metri dai dipendenti della MIDAIS e dal loro accampamento. È una cosa insolita che l’intendente di un paese e i suoi abitanti non possano avvicinarsi a zone del proprio paese. Ma bene, così sono queste le condizione che abbiamo oggi”. Se gli abitanti violano questa misura, potrebbero essere incriminati in una causa giudiziaria.

Bordagaray, che ieri ha accompagnato la crociata degli abitanti verso la miniera, ha presentato una denuncia contro il capo dell’operazione e il capo della sicurezza della polizia di La Rioja, “come responsabile dei fatti che sono avvenuti”.

Ribadisce: “Non conosciamo molto il nuovo progetto, ma la cosa principale è che la gente non lo vuole e dobbiamo rispettare la decisione sociale. La gente continuerà a resistere e noi come autorità abbiamo il compito di accompagnare la richiesta del popolo”.

16/10/2015

lavaca

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Famatina: judicialización y represión a un pueblo que ya dijo no” pubblicato il 16-10-2015 in lavaca, su [http://www.lavaca.org/notas/famatina-judicializacion-y-represion-a-un-pueblo-que-ya-dijo-no/] ultimo accesso 19-10-2015.

 

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