Il canale del Nicaragua si prende le sue prime vittime contadine


Equipo Otramérica

La notte della vigilia di Natale è stata infausta per varie comunità di Rivas e di El Tule, del Nicaragua. La Polizia e l’Esercito hanno represso con violenza le proteste dei contadini che si oppongono a che le loro terre siano espropriate per la costruzione del canale interoceanico che ha avviato il governo di Daniel Ortega alleato di un opaco impresario cinese.

“Il regime dell’incostituzionale Ortega, imposto mediante frodi elettorali, ha deciso di usare la violenza e la repressione di massa per cercare di frenare le proteste popolari. Noi nicaraguensi siamo perseguitati e percossi nella stessa nostra terra dalla medesima Polizia che si incarica di proteggere i funzionari dell’impresa cinese. Il diritto alla libera espressione, alla mobilitazione e organizzazione vengono levati al popolo nicaraguense”. Con questa veemenza il Movimento per il Riscatto del Sandinismo (MRS) ha denunciato la repressione della polizia contro i contadini che protestavano a Rivas ed El Tule per le espropriazioni previste per la presunta costruzione di un canale interoceanico.

In Nicaragua lo scandalo è stato tale che, in pieno Natale, il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Managua, monsignor Silvio Báez, ha chiesto la liberazione dei 46 civili arrestati: “In nome della pace annunciata con la nascita di Gesù, basta repressione contro contadini e libertà per gli arrestati! Con tristezza e dolore condanno la violenta repressione contro i contadini nel sud del Nicaragua. Come segno di buona volontà nella notte in cui nasce Gesù, siano liberati gli arrestati a El Chipote per aver protestato contro il canale!”.

Nella notte del 25 dicembre, la Polizia ha liberato 18 contadini, ma altri 28 rimangono detenuti e saranno accusati di fronte ai tribunali. Le organizzazioni dei diritti umani sono soprattutto preoccupate per la salute di colui che viene considerato il capo della protesta, Octavio Ortega, “Ha un occhio nero che per i colpi sembra che si sia svuotato, è tutto pestato, lo hanno torturato, è inzuppato e ha la tosse, si sente tutto stanco e non gli danno le sue medicine”, così spiegava Sonia López, abitante di Tolesmaida (Buenos Aires, Rivas), la situazione di Ortega.

I contadini hanno bloccato le strade fin dal 17 dicembre e il 24, in pieno giorno, è stato quando la Polizia, appoggiata da unità dell’Esercito, li ha sgombrati in modo violento.

Gli scontri

Secondo quanto informa El Confidencial del Nicaragua, “i contadini temono le espropriazioni delle loro proprietà situate lungo la rotta del canale, che sono state annunciate al concessionario Wang Jing per il primo trimestre del 2015, e segnalano il danno che le opere causerebbero nel Lago Cocibolca.

“Dopo che in una conferenza stampa a Managua, Wang ha annunciato che il giusto compenso delle famiglie è la cosa più importante nel megaprogetto, nella note di martedì gli antisommossa hanno arrestato a Rivas decine di persone, secondo varie fonti, e hanno preso il controllo del posto di blocco che questi mantenevano da due giorni, mentre che a Nueva Guinea –un altro punto di protesta contro il Canale– “hanno arrestato” e intimidito due dirigenti del Movimento Rinnovatore Sandinista”.

“Nella sua conferenza a Managua, Wang ha promesso che gli accordi con le famiglie si potrebbero fare in tre modi: l’acquisto, la costruzione di una casa in cambio del terreno o l’offerta in un’altra proprietà”.

Di fatto

L’impresa cinese HKND ha di fatto agito sul territorio interessato dal Canale. Wang, basandosi sulla Legge 840, ed insiste sul carattere commerciale del suo progetto: “Non sono un rappresentante del governo della Cina e la mia azione è puramente commerciale. Non si tratta di un progetto geopolitico”.

Così come ricorda la rivista Envío “nell’agosto del 2013, 183 cittadini e cittadine nicaraguensi hanno presentato di fronte alla Suprema Corte di Giustizia 31 ricorsi per incostituzionalità contro il titolare del Potere Esecutivo, Daniel Ortega, e contro il Presidente del Potere Legislativo, René Núñez, per aver presentato e approvato la Legge 840 per la costruzione del Canale Interoceanico per il Nicaragua. Il 18 dicembre, come ci si aspettava, la Corte ha respinto tutti i ricorsi”.

La Legge 840 ha previsto, tra le altre cose, la privatizzazione del progetto del Canale. La legge 800 (2012) garantiva il 51% delle azioni del Canale a favore dello stato nicaraguense. Con la Legge 840, una volta che diventerà operativo il Canale, lo stato avrà solo l’1% delle azioni e dovrà trascorrere mezzo secolo per aspirare al 50% delle azioni. Sono stati, inoltre, consegnati tutti i diritti d’uso di terra, aria, acqua, spazi marittimi e risorse naturali, e senza nessun corrispettivo quantificato economicamente.

26 dicembre 2014

Otramérica

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Equipo Otramérica, “El extraño canal de Nicaragua se cobra sus primeras víctimas campesinas” pubblicato il 26-12-2014 in Otramérica, su [http://otramerica.com/radar/el-extrano-canal-nicaragua-cobra-sus-primeras-victimas-campesinas/3315] ultimo accesso 16-01-2015.

 

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