Convenzione di Ramsar analizzerà progetto del canale interoceanico


Giorgio Trucchi

Modificato il percorso del canale per salvaguardare ambiente e comunità.

Il governo nicaraguense e l’impresa a capitale cinese HKND, concessionaria del progetto del canale interoceanico, hanno presentato a una delegazione della Convenzione di Ramsar uno studio sul potenziale impatto ambientale che l’opera potrebbe avere sulla riserva protetta di San Miguelito, nella regione del Río San Juan.

La Convenzione di Ramsar è un accordo firmato nel 1971 da decine di Paesi -tra cui il Nicaragua-, istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali, relativo alle zone umide di importanza internazionale e per la conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali.

Secondo José Antonio Milán, consulente scientifico dell’Istituto nicaraguense di studi territoriali, Ineter, la costruzione del canale toccherà solo in minima parte la riserva di San Miguelito, in quanto gli studi di fattibilità realizzati negli scorsi mesi avevano previsto di evitare qualsiasi tipo di danno all’ecosistema della zona. Nonostante ciò, il governo e HKND hanno ritenuto importate sottoporre il progetto agli organi della Convenzione di Ramsar, rispettando così i contenuti dell’accordo.

Maria Rivera, rappresentante della Convenzione di Ramsar per le Americhe, ha valutato come “molto positivo” il fatto che il governo nicaraguense si sia mostrato disponibile e aperto alla presentazione degli studi, sul possibile impatto che la costruzione del canale potrebbe avere sulle zone umide che si trovano lungo il percorso previsto dal progetto.

Rivera ha detto che, una volta studiato a fondo il documento, la delegazione emetterà una serie di raccomandazioni che dovranno essere prese in considerazione durante l’esecuzione del megaprogetto.

Ha inoltre considerato come “estremamente rilevante a livello internazionale” la decisione del governo del Nicaragua di rispettare gli accordi sottoscritti nell’ambito della Convenzione di Ramsar, già che, in questo modo, sta dimostrando la responsabilità con cui si sta costruendo il canale.

Modifica al percorso

A testimonianza delle intenzioni del governo nicaraguense di ridurre al minimo i possibili impatti sociali e ambientali, nei giorni scorsi è stata apportata una nuova modifica al percorso del canale interoceanico.

Telémaco Talavera, portavoce della Commissione del Canale, ha spiegato che la modifica permetterà di evitare il passaggio del progetto dalla comunità di El Tule, località che nelle scorse settimane è stato luogo di proteste e scontri tra abitanti della zona e la polizia.

“Il canale passerà a sud della comunità di El Tule ed eviterà tanto la zona protetta di San Miguelito quanto gli insediamenti della zona. Abbiamo inoltre ridotto da 176mila a 85mila gli ettari di territorio che saranno utilizzati per il progetto. Settantamila nella zona Atlantica e quindicimila in quella del Pacifico”, ha detto Talavera.

Il portavoce della Commissione ha comunque spiegato che non si tratta di un cambiamento del percorso originale, ma solo di alcune modifiche che hanno l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente e le comunità che sorgono lungo il percorso stesso.

Ha inoltre ricordato che questa stessa logica di protezione dell’ambiente, ha portato il governo a decidere di non costruire i due porti -uno sull’Oceano Pacifico e l’altro sull’Atlantico- sulla costa, ma all’interno, utilizzando la grande quantità di materiale procedente dagli scavi come riempimento.

15.01.2015

Lista Informativa Nicaragua y Más (LINyM)

Giorgio Trucchi, “Convenzione di Ramsar analizzerà progetto del canale interoceanico” pubblicato il 16-01-2015 in Lista Informativa Nicaragua y Más, su [] ultimo accesso 16-01-2015.

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