Dopo 54 anni di blocco dell’isola Castro e Obama fanno degli storici passi diplomatici


Equipo Otramérica

Viviamo un momento storico. Con l’aiuto del Canada e di Papa Francesco, secondo quanto ha comunicato Raúl Castro, negli ultimi cinque decenni L’Avana e Washington hanno fatto degli inediti passi per normalizzare le loro relazioni. La messa in scena ha incluso lo scambio di prigionieri.

A Cuba, i Cinque sono un simbolo di Cuba. Si tratta di cinque cittadini cubani arrestati nel 1998 negli Stati Uniti e condannati a pene esorbitanti per i capi d’accusa di spionaggio, cospirazione per commettere omicidio ed essere agenti di un governo straniero. Oggi i tre cubani che continuavano ad essere incarcerati, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Antonio Guerrero sono giunti all’Avana.

“Come promise Fidel, nel giugno del 2001, quando disse: Torneranno!, sono oggi arrivati nella nostra Patria, Gerardo, Ramón e Antonio”, ha detto Raúl Castro nel suo discorso al paese. “Questa decisione del Presidente Obama merita il rispetto e il riconoscimento del nostro popolo. Voglio ringraziare e riconoscere il sostegno del Vaticano e specialmente di Papa Francesco, per il miglioramento delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Anche al Governo del Canada per le facilitazioni create per la realizzazione del dialogo di alto livello tra i due paesi”.

In cambio, Cuba ha oggi liberato Alan Gross, che fu arrestato nel 2009 quando lavorava per l’USAID e fu accusato di cercare di installare in modo illegale dispositivi di telecomunicazione. Anche se non si conosce l’identità, è stato liberato anche un altro agente segreto e sono stati concessi benefici penali –“in modo unilaterale”– a prigionieri per i quali Washington aveva mostrato interesse.

Il ristabilimento delle relazioni diplomatiche e la normalizzazione delle stesse, che fanno parte dell’accordo saranno messi in scena, ad aprile 2015 a Panama, in una Riunione delle Americhe che rimarrà nella storia e nella quale si incontreranno Castro e Barak Obama.

La Casa Bianca ha riconosciuto due precedenti incontri importanti: in Canada, nel giugno del 2013, e in Vaticano, nell’ottobre del 2014. Ha anche riconosciuto, per iscritto, che l’embargo non è servito ad abbattere il regime rivoluzionario cubano e che è un ostacolo per le relazioni degli Stati Uniti con l’America Latina. Ma la sospensione dell’embargo non sarà semplice. Il presidente degli USA ha bisogno dell’approvazione del Congresso per la maggioranza delle decisioni che verranno e i repubblicani hanno già annunciato che non rederanno facile la cosa. Oggi, Marcos Rubio, senatore repubblicano della Florida, ha detto che farà di tutto per “bloccare questo tentativo pericoloso e disperato del presidente per ripulire la sua eredità a spese del popolo cubano”.

Al momento, ciò che è sicuro è che gli Stati Uniti apriranno un’ambasciata all’Avana e che si apriranno le mani ai permessi per viaggiare nell’isola. Altre misure che saranno avviate hanno a che vedere con le rimesse che inviano gli emigranti cubani residenti negli Stati Uniti (il limite sarà moltiplicato per quattro), con la possibilità di mantenere relazioni bancarie ragionevoli, con l’ampliamento delle importazioni di alimenti da parte di Cuba, o che possano essere usate carte di debito e di credito emesse negli USA.

17 dicembre 2014

Otramérica

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Equipo Otramérica, “Castro y Obama dan pasos diplomáticos históricos tras 54 años de bloqueo a la isla” pubblicato il 17-12-2014 in Otramérica, su [http://otramerica.com/radar/castro-obama-dan-pasos-diplomaticos-historicos-tras-54-anos-bloqueo-la-isla/3307] ultimo accesso 19-12-2014.

 

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