Colombia: Lo sciopero nazionale continua nonostante la repressione della polizia


Anche se in Colombia la repressione contro i manifestanti dello Sciopero Nazionale Agrario, Etnico e Popolare del 2014 si aggrava ogni giorno do più, il movimento si rafforza. Secondo le denunce dei movimenti che partecipano allo Sciopero, le forze militari dello stato colombiano continuano ad utilizzare metodi di intimidazione verso la popolazione insorta, facendo perquisizioni, fotografando i manifestanti e perfino sparando con le armi da fuoco. Ora, starebbero anche minacciando i contadini di sgombero e di criminalizzare il movimento.

Durante il corteo pacifico effettuato il 1° maggio, Giorno Internazionale dei Lavoratori/ci, a Villavicencio, capoluogo del Dipartimento del Meta, a 86 chilometri da Bogotà, c’è stato uno scontro con la polizia, di cui sono state protagoniste delle persone estranee al movimento, durante il quale sarebbero stati lanciati dei gas lacrimogeni, inoltre, dei giovani e una donna incinta sono stati feriti dalle forze di polizia.

Così anche nella regione di Arauca, nord colombiano, si sta effettuando uno sciopero totale nel commercio, trasporto, educazione e agro-pastorizia, principalmente nei municipi di Fortul, Tame e Saravena, con una concentrazione di più di 6 mila persone nel movimento. In quest’ultimo municipio gli abitanti della regione affermano che membri dell’Esercito nazionale stanno terrorizzando i contadini mobilitati con permanenti sorvoli di elicotteri. Continuano anche a fotografare i manifestanti e a fare perquisizioni ingiustificate, impedendo l’adesione delle persone alle attività dello Sciopero.

Fino ad ora, continuano ad essere concentrati a Saravena più di 2 mila contadini, indigeni e afrodiscendenti negli istituti educativi del municipio, anche se con minacce di sgombero con armi da parte dello stato. Il 1° maggio, più di mille manifestanti sono scesi nelle strade della città per protestare contro la privatizzazione dell’educazione, le carenze nel settore sanitario e la violazione dei diritti umani da parte delle forze militari dello stato contro la popolazione civile. Si sono sollevati anche contro la presenza di imprese multinazionali nei territori ancestrali dei popoli afrodiscendenti ed indigeni della Colombia.

Ci sono, inoltre, denunce di spari fatti dall’Esercito Nazionale contro i contadini. I militari avrebbero sparato indiscriminatamente contro delle persone che si trovavano a badare degli animali in una tenuta dell’area. I fatti si aggiungono ad una serie di violazioni dei diritti umani da parte delle forze militari dello stato colombiano durante tutta la giornata popolare.

Nei municipi del Líbano e del Tolima, agenti della Polizia Nazionale, in borghese e conducendo motociclette senza targa, hanno fotografato i partecipanti e i dirigenti del movimento durante il concentramento che discuteva i problemi della regione, specialmente la contaminazione dell’acqua per le attività minerarie. Nel frattempo, il 2 e il 3 maggio, contadini del Catatumbo si sono riuniti in cinque assemblee popolari, per deliberare le regole di questioni che si aggiungono alla giornata, come il compimento dei diritti territoriali e la riparazione alle famiglie sgomberate, le garanzie di mobilitazione e la non impunità per gravi violazione dei diritti umani dei settori popolari.

Lo sciopero è una decisione della riunione dell’Assemblea Agraria, effettuata a marzo di quest’anno. L’obiettivo dello Sciopero Nazionale è di presentare un documento unificato di rivendicazioni che metta in discussione le attuali politiche agrarie portate avanti dallo stato e che hanno debilitato il settore rurale colombiano. Dal 28 aprile, le attività di vari settori sono paralizzate e in tutto il paese sono realizzati eventi pubblici organizzati dalla classe lavoratrice urbana e contadina.

* Informazioni dalla Rete dei Media Alternativi (REMA), dall’Agenzia Colombiana della Stampa Popolare (ACPP), dall’Agenzia di Notizie Nuova Colombia (Anncol) e da Colombia Informa.

07/05/14

ADITAL

tratto da Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Colombia: Paro nacional continúa a pesar de represión policialpubblicato il 07-05-2014 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org/2014/05/colombia-paro-nacional-continua-a-pesar-de-represion-policial-adital-070514/] ultimo accesso 09-05-2014.

 

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