Migliaia di manifestanti chiedono che il presidente Martelly rinunci e se ne vadano le truppe occupanti


Una protesta contro il governo di Haiti giovedì è diventata violenta quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni e dei contromanifestanti hanno lanciato pietre. Persone in borghese hanno sparato in aria.

Il corteo nella capitale haitiana era cominciato pacificamente nella mattinata, mentre la folla andava crescendo fino a circa 3.000 persone e passava nei quartieri poveri, molti dei quali sono abitati da persone che criticano il governo del presidente Michel Martelly.

“Questa è una lotta del popolo per ottenere un cambiamento per migliori condizioni”, ha detto Carlo Jean Daniel mentre sfilava con i manifestanti. “Nulla sta arrivando al popolo”.

Quando la folla è arrivata nel quartiere di Delmas, i manifestanti sono stati attaccati da persone che hanno lanciato pietre dai tetti e dai vicoli. I manifestanti si sono allora diretti verso il distretto di Pétionville, dove ci sono molti ristoranti e negozi per gli haitiani ricchi.

Nelle ultime settimane, Port-au-Prince è stata lo scenario di sporadiche proteste. I manifestanti si lamentano che il loro governo non faccia quanto sufficiente per migliorare le condizioni di vita nel paese e vogliono che convochi le elezioni locali e legislative.

Diverse persone sono risultate ferite dai colpi delle pietre ma non ci sono informazioni su ferite gravi.

La missione di pacificazione delle Nazioni Unite giovedì ha emesso una dichiarazione, per sollecitare i divisi poteri, legislativo ed esecutivo, affinché giungano ad un accordo sui “temi di priorità politica” che includano l’effettuazione di elezioni.

Il governo di Martelly nell’immediato non ha fatto commenti sulla manifestazione di giovedì.

Haiti si mobilita per rifiutare il governo fantoccio

Le migliaia di manifestanti che questo giovedì hanno conquistato le strade della capitale haitiana sono stati violentemente repressi, ma la polizia non ha potuto fermarli. Il corteo è iniziato a Port-au-Prince giungendo fino in cima di Pétionville (a 10 km dalla Capitale) e successivamente sono scesi, dirigendosi fino al Palazzo Presidenziale, al Camp de Mars, dove hanno superato il cordone della polizia chiedendo la rinuncia di Martelly e il ritiro della Minustah. Il percorso totale è così stato di 25 km. Negli scontri con la polizia ci sono stati due feriti per i proiettili.

A Piétonville si sono uniti i poveri del luogo mentre alcuni seguaci di Martelly gli tiravano dai tetti le pietre, ma nulla li ha fermati.

Hanno convocato la manifestazione il MOPODH (Movimento delle Organizzazioni Politiche per la Democrazia ad Haiti), dal Partito Lavalas e da altre organizzazioni sociali e politiche.

Bisogna ricordare che il “presidente” haitiano Martelly ha convocato le elezioni per il 24 o 26 febbraio 2014, ma ad Haiti nessuno gli crede, nessun partito importante né serio è andato a registrarsi, non c’è nemmeno una legge elettorale. Si sono registrati soli i partiti legati a Martelly.

I movimenti che hanno convocato la manifestazione di giovedì, chiedono:

– CHE SE NE VADA LA MINUSTAH

– CHE SE NE VADA MARTELLY

– CHE SIA FATTO UN APPELLO PER LA FORMAZIONE DI UN GOVERNO DI TRANSIZIONE NAZIONALE. SENZA L’INGERENZA DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE (USA, FRANCIA, CANADA, EUROPA; NESSUN PAESE CHE FA PARTE DELLA MINISTAH ecc.)

Da un’altra parte, è trapelato che la maggior parte delle organizzazioni di sinistra chiedono elezioni generali, organizzate dal popolo (no governo di transizione che sarebbe nient’altro che un gruppo politico in più dello stesso).

Sciopero degli avvocati

Continua lo sciopero degli avvocati, giacché l’Associazione degli Avvocati continua a chiedere la rinuncia del Procuratore Capo e del Giudice che ha ordinato l’arresto illegale dell’avvocato e dirigente dell’opposizione al governo di Martelly, Andre Michel.

Giovedì mattina, hanno filato più di un centinaio di avvocati vestiti con le loro toghe per chiedere questo, per cui il Potere Giudiziario è bloccato.

Ministri sconfessati

Questo giovedì c’è stato in Parlamento –emesso in diretta dalla radio e dalla TV– l’interrogatorio di tre funzionari del governo Martelly. Si tratta dei Ministri della Difesa, David Joazile, della Giustizia, Jean Renel Sanon e degli Affari Esteri, Pierre Richard Casimir. Dei 18 senatori presenti, 14 hanno votato per cacciarli, 2 a loro favore e 1 si è astenuto. La cosa importante è che ciò ha creato un grande turbamento nella società haitiana, ha messo allo scoperto il livello di inettitudine, di corruzione e di immoralità di questi ministri, sulle spalle delle sofferenze della popolazione.

Un tema dibattuto è stato dove stiano i 3 milioni di dollari che il governo uruguayano ha inviato. Non hanno potuto né spiegarlo né giustificarlo. Uno ha detto che erano stati spesi 1.800.000 dollari per dipingere case dei quartieri poveri, ma un altro degli accusati aveva già detto che questo lavoro era stato effettuato con il denaro della Petrocaribe. Successivamente, è diventato chiaro che era stata aperta una ambasciata a Londra con due funzionari che guadagnavano migliaia e migliaia di dollari, senza alcuno scopo.

Ora si prepara una grande manifestazione per il 18 novembre, data della battaglia finale quando ci fu la resa dell’esercito di Napoleone. È il 210 anniversario della battaglia di Versiere.

Un’altra manifestazione simile è organizzata per il 28 novembre, anniversario del massacro effettuato dai militari nel 1987. Dopo la caduta dell’ex presidente Duvallier, furono organizzate le elezioni e siccome i risultati non erano favorevoli al potere economico, per annullare le elezioni scesero ad assassinare indiscriminatamente coloro che stavano nei seggi elettorali.

8/11/2013

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Miles de manifestantes exigen que renuncie el presidente Martelly y se vayan las tropas ocupantes pubblicato il 08-11-2013 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/?p=1247] ultimo accesso 11-11-2013.

 

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