Colombia: Intervista a César Jerez sulla lotta della classe contadina nel Catatumbo


Ernesto Duarte Ossa

César Jerez è stato messo al centro del dibattito essendo stato segnalato di presunti legami con le Farc.

“Lei deve venire qua e ciò che vedrà sono famiglie contadine impoverite in miserabili condizioni di vita, che li ha portati, dopo che gli hanno distrutto il loro podere e la loro economia, a manifestare in questa giusta protesta. Qui ci sono dei contadini e delle contadine. Tutto il resto è una cortina di fumo per delegittimare questa protesta e giustificare l’uso della forza”, ha risposto Jerez a La Opinión per criticare che i contadini siano dei guerriglieri.

La Zona di Riserva Contadina per il Catatumbo è un punto inamovibile nelle conversazioni con il Governo?

Mai l’abbiamo presentato come inamovibile. Lo abbiamo prospettato come una materia di legge. Il Governo deve rispettare l’articolo 81 della Legge 160 e il Decreto 1770 del 1996 e costituire la Zona di Riserva Contadina del Catatumbo. È già stata svolta tutta la pratica amministrativa legale.

Sfortunatamente c’è un veto illegale del Ministero della Difesa che per il momento ha impedito che questa zona sia una realtà, come soluzione reale ai problemi di accesso alla terra, di titolarità della proprietà e di sviluppo rurale e vita degna per i contadini,.

E quale è questo veto del Ministero della Difesa alla Zona di Riserva Contadina del Catatumbo?

Il Ministero della Difesa decide su questioni di dottrina, di sicurezza nazionale e su argomenti di conflitto armato, quando ciò di cui stiamo parlando qui è un problema di terre, di questione agraria e di sviluppo rurale. Intendiamoci, questo è uno scenario di guerra come tutto il paese, ma non possiamo fermarci all’approccio militare per dire che qui non ci deve essere una Zona di Riserva Contadina.

Stavamo prospettando la zona di riserva nell’area di Tibú dove non c’era nessun tipo di conflitto, ma il Governo è venuto qui con la versione che era necessaria una consultazione preventiva. Noi prontamente gli abbiamo detto, facciamola, fissiamo un calendario per darle corso. Il Governo si è rifiutato a che ci fosse il calendario della consultazione preventiva.

Dopo abbiamo detto, andiamo a costituirla a San Calixto e ad Hacarí, dove nemmeno ci sono conflitti, in una parte di questi territori, e ci hanno detto di no. Questo vuol dire che con c’è nessuna reale volontà di costituire la Zona di Riserva Contadina del Catatumbo.

È certo che la zona reclamata dai contadini del Catatumbo coinciderebbe o è vicina all’area delle 35 concessioni minerarie approvate?

Sì. È una delle forti contraddizioni, la consegna di questi titoli e, a parte ciò, il Governo la ha decretata come zona mineraria-strategica che si sovrappone alle riserve indigene, alla zona di riserva forestale della Legge 2, parchi naturali e dentro i confini della richiesta di zona di riserva da parte dei contadini. Qui ci sono interessi che sono politici e militari, ma ci sono anche alcuni interessi economici che sono molto forti. Vogliono trasformare il Catatumbo in una enorme miniera a cielo aperto per lo sfruttamento del carbone. Per questo hanno bisogno che nel territorio non ci siano contadini.

Ci sono allora dei problemi per costituire questa zona?

Ci sono gli interessi delle imprese del carbone, gli interessi dell’uribismo di trasformare questa in una grande piantagione di palma da olio. Certo. Interessi e modello economico che per nulla favoriscono i contadini, che al contrario, li pone ad un alto rischio di espulsione.

Disobbedienza civile

Il Governo ha assunto una posizione radicale e anche voi avete radicalizzato la vostra …

Noi siamo quelli che stiamo nella mobilitazione, abbiamo una piattaforma di richieste come in qualsiasi altro conflitto, il Governo deve prestare attenzione a questo documento. È insolito che il Governo pretenda che noi discutiamo di un’offerta istituzionale o di un suo rifiuto a dichiarare la Zona di Riserva Contadina o di un suo rifiuto a sospendere lo sradicamento forzato delle coltivazioni di coca. Per ora, gli annunci del Governo, sono solo propaganda. Gli $80 miliardi che dice di avere, non esistono. Lo abbiamo accertato. Gli abbiamo detto, di questi $80 miliardi prendiamone $10 e iniziamo a costruire l’ospedale di terzo livello a Tibú e hanno detto no. Questo vuol dire che ci stavano ingannando e che in realtà il denaro non esiste.

E quando sospenderete lo sciopero?

La protesta continua. Dalle frazioni continua a giungere gente. Ci sono 6.000 contadini tra La Cuatro de Tibú e Pategallina o Campo Dos. La gente rimarrà qui, con donne, bambini e molti contadini malati, fino a quando il Governo non darà una soluzione alla crisi. Gli rimane la repressione e una via d’uscita violenta. Stiamo promuovendo una disobbedienza civile e uno sciopero civico nei municipi affinché il Governo paghi il debito storico con il Catatumbo.

Voi sapete che la costituzione della Zona di Riserva Contadina tarda perché mancano passaggi legali per questo …

Nessuna pratica mancava per la zona di Tibú e di San Calixto. Il Governo si è inventato la consultazione preventiva. Abbiamo accettato e gli abbiamo detto che fosse programmata la consultazione, ma non ha accettato. E gli abbiamo detto che mentre viene fatta la consultazione si costituisce la zona di Hacarí e San Calixto, ma nemmeno la hanno accettata. Come dire, l’orientamento del Governo e, probabilmente, del Ministero della Difesa, da dove provengono questi ordini, è di non costituire questa zona del Catatumbo.

Siamo nel processo di sottrazione della Legge 2 per la zona forestale, con la quale questi territori devono rimanere dentro la Zona di Riserva Contadina del Catatumbo. È l’unica pratica che mancherebbe.

Il popolo barí ha il legittimo diritto di ampliare le proprie riserve. Per questo l’anno scorso è stato costituito a Cúcuta il tavolo interculturale del Catatumbo. C’è un accordo su che le loro richieste di ampliamento vanno dal Catatumbo in su verso la sponda sinistra e la zona di riserva viene costituita dal fiume Catatumbo verso giù sulla sponda destra.

 “Repubblichetta delle Farc”

Il Governo ha detto che su questa zona spadroneggiano le Farc e il narcotraffico …

Nel Catatumbo c’è di tutto. Ci sono le Farc, l’Eln, l’Epl, paramilitari, bande criminali, contrabbandieri, delinquenti di ogni specie, ma questa non deve essere una ragione per argomentare che non viene costituita la zona. Al contrario, ciò che cerca la costituzione della Zona di Riserva Contadina è di creare condizioni di vita degna con diritto all’accesso ai benefici economici e sociali che si risolveranno in una diminuzione della conflittualità sociale e creeranno condizioni per la costruzione della pace. La Zona di Riserva Contadina del Catatumbo, lo abbiamo sempre detto, è una iniziativa di pace.

Ci sono chi le chiama “repubblichette delle Farc”, che ne pensa?

Sono una cortina di fumo di chi si oppone a che in Colombia sia data una soluzione al problema delle terre. Tutto il contrario, ciò che cercano le Zone di Riserva Contadina è di integrasi allo sviluppo economico e sociale del paese, di organizzarsi mediante qualcosa di elementare e fondamentale come è la produzione contadina di alimenti. Certamente non c’è il desiderio di separare le zone di riserva contadina dalla Nazione, dallo stato.

Certamente non si proibisce alle istituzioni, anche ai militari e alla polizia, di stare nelle zone di riserva contadina.

Non è certo che le zone di riserva contadina creino più conflittualità e miseria. Sono stereotipi che vengono usati nei mezzi di comunicazione e che fanno molti danni al legittimo diritto dei contadini di accedere alla terra.

Allora, si possono mettere su battaglioni dell’Esercito e stazioni di Polizia?

In tutte le zone di riserva contadina del paese, in quelle costituite e in quelle di fatto, c’è l’Esercito e la Polizia. Lei non troverà nemmeno un solo pronunciamento di qualche associazione contadina o dell’Associazione Nazionale della Riserva Contadina, dove diciamo che l’Esercito e la Polizia non possono entrare in questi territori. Siamo in guerra. Il mandato dell’Esercito è di agire contro le organizzazioni guerrigliere e delinquenziali. Ciò che abbiamo detto è che questo agire deve essere nell’ambito del rispetto dei Diritti Umani e nel rispetto del Diritto Internazionale Umanitario.

Quando violano i diritti umani, come i falsi positivi, quando torturano e fanno scomparire, quando occupano scuole e beni civili nell’ambito delle operazioni militari troveranno sempre una denuncia delle organizzazioni contadine che fanno parte dell’Associazione Nazionale della Riserva Contadina.

Le altre zone come funzionano? Sono servite a tutto ciò che lei dice?

Sono servite parzialmente perché lo stato colombiano non ha finanziato i piani di sviluppo sostenibile. Ma, le zone costituite contano sull’appoggio della cooperazione internazionale, su programmi di sviluppo finanziati dall’Unione Europea.

Jerez nel Norte de Santander

Perché un dirigente del Cimitarra (Santander), è qui a difendere il Catatumbo?

Sono di estrazione contadina della valle del fiume Cimitarra. Da più o meno di un anno sto coordinando l’Associazione Nazionale delle Zone di Riserva Contadina, della quale fa parte Ascamcat. Sono membro della giunta direttiva, lo è anche Juan Carlos Quintero, uno dei dirigenti di questa mobilitazione. L’associazione riunisce 54 processi. Nel suo statuto c’è di accompagnare, consigliare e stare con tutti i processi delle zone di riserva contadina. Io qui non sono un fantasma. Sono stato convocato dall’Associazione Contadina del Catatumbo per accompagnare questo processo. In una riunione di 200 dirigenti di questa mobilitazione, hanno deciso che io facessi parte del gruppo negoziatore.

Di lei si è detto che è apparso nei computer di Alfonso Cano, Raúl Reyes e del Mono Jojoy, collegandola alle Farc …

Sono versioni dello spionaggio militare che i media hanno fatto trapelare cercando di creare una montatura giudiziaria per farmi alla fine incarcerare. La Procura deve procedere su questa informazione, ovviamente tendenziosa, perché si dica che questo è un argomento di infiltrati della guerriglia, che questo è un argomento di guerra tra la guerriglia e lo stato. Si cerca anche di delegittimare i portavoce della mobilitazione. Con questo si cerca di giustificare la repressione e anche l’uso di armi da fuoco contro i contadini come è avvenuto ad Ocaña.

È disposto a che la Procura la indaghi?

Ovviamente. Nella Procura ci sono già due indagini preliminare affinché proceda su queste versioni.

Come ha preso queste segnalazioni?

Sono nervoso perché in Colombia una persona che è segnalata di essere un guerrigliero o la uccidono o la mettono in carcere o la fanno scomparire. Mi creda che sono molto preoccupato. È una situazione di tensione. Ma ciò non mi scoraggerà né mi demoralizzerà. Noi siamo qui per una giusta protesta. Tutto ciò che sto facendo è politica reale, dal basso, con le comunità del campo.

Nonostante ciò, dati dei servizi segreti segnalano che uno soprannominato Villa, delle Farc, sta dietro alla marcia contadina …

Hanno detto che questo signore è qui a La Cuatro. Noi passiamo di lì tutti i giorni. Ci sono state commissioni di verifica. Ci sono state le Nazioni Unite. Fino a questo momento loro non lo hanno visto là.

E voi perché vi opponete allo sradicamento delle coltivazioni illecite del Catatumbo?

Perché lo sradicamento non risolve nulla. Lo sradicamento ha generato una crisi perché c’è un modello di economia contadina della coca. Quando si sradica, vuol dire che si distrugge questa alternativa. Se non c’è nessuna offerta quando si sradica, le famiglie di contadini cocaleri e migliaia di raccoglitori e raspatori di foglie rimangono semplicemente senza entrate e senza rendita.

Che è ciò che abbiamo detto? Non è che noi difendiamo le coltivazioni di coca. Noi difendiamo coloro che hanno dovuto portare avanti questa attività perché non avevano un’altra alternativa.

Abbiamo detto che si deve sviluppare un programma concordato di sostituzione graduale delle coltivazioni di coca nel Catatumbo, non violento. Bisogna provvedere in modo immediato e per due anni a tutte le vittime dello sradicamento violento e forzato del Catatumbo, fino a quando questi programmi siano stabiliti.

Quale è l’area coltivata a coca, secondo le cifre che voi avete?

Ci sono dati di 3.000 ettari. Altri parlano di 4.000 o 5.000 ettari. Non c’è un dato ufficiale a cui uno possa fare riferimento. È certamente un problema che deve avere una soluzione economica, sociale e anche politica. Lo stato colombiano non può continuare ad incarcerare contadini. Il carcere di Cúcuta è pieno. Più di 200 contadini incarcerati per presunti reati della Legge 30. Loro non sono delinquenti né narcotrafficanti e nemmeno sono guerriglieri.

La Zona di Riserva Contadina come garantisce che non ci sia coca?

Avviando un programma graduale di economia contadina redditizia con coltivazioni di yuca e plátano, con produzione di carne di bufalo e di bovino, anche con processi di valore aggregato, mercati interni, prezzi del cibo, acquisto e distribuzione statale di alimenti.

Lo sciopero del Catatumbo che va avanti da un mese ha creato a Ecopetrol perdite per più di $12 miliardi e …

L’ospedale di terzo livello per Tibú vale $10 miliardi. Il governo di Santos ha preferito non dare una soluzione al problema e perdere questo denaro con il quale già si sarebbe potuto costruire questo centro di assistenza di cui ha bisogno il popolo del Catatumbo. L’atteggiamento indolente e negligente del governo Santos ha comportato molte perdite nel settore industriale e della palma, nei trasporti. Ma questa lotta è per il Catatumbo.

15/07/13

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Ernesto Duarte Ossa, “Colombia: Entrevista a César Jerez, sobre la lucha del campesinado en Catatumbo” pubblicato il 15-07-2013 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/index.php?option=com_content&task=view&id=3675&Itemid=1&lang=es] ultimo accesso 18-07-2013.

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