Accusata di cospirare contro il governo, di dividere le organizzazioni sociali, di cooptare i dirigenti dei sindacati contadini e di stornare milioni di risorse economiche con l’obiettivo di coprire i propri interessi strategici, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) è stata espulsa dal territorio nazionale.
“Abbiamo deciso di espellere l’USAID dalla Bolivia, l’USAID se ne va dalla Bolivia, chiedo al fratello cancelliere (David Choquehuanca) di comunicarlo immediatamente all’ambasciata degli Stati Uniti”, ha sottolineato il Presidente Evo Morales Ayma nel suo discorso commemorativo della Giornata del Lavoro.
In Bolivia, da sette anni era diventata una tradizione che ogni primo di maggio venisse annunciata la nazionalizzazione a favore dello stato di qualche impresa privatizzata; nonostante ciò, è stato spiegato che l’espulsione dell’USAID dal territorio nazionale significa: “nazionalizzare ed accrescere la dignità del popolo boliviano”.
Fin dal 1964 l’USAID ha lavorato in Bolivia e ha sviluppato progetti sanitari, di sviluppo sostenibile, di produzione, sull’ambiente ed altri e, inoltre, aveva un ruolo determinante nella lotta contro le droghe.
“Sicuramente pensano che qui si possa ancora manipolare politicamente, economicamente (i boliviani), questi sono tempi passati”, ha affermato il Capo dello Stato Plurinazionale, nel momento in cui denunciava che l’USAID utilizzava alcuni dirigenti dei movimenti sociali per dividere le loro organizzazioni, “in cambio di elemosine”.
Nel novembre del 2008, il governo di Morales espulse l’agenzia antidroga statunitense (DEA), anch’essa accusata di far parte di un piano di cospirazione, e fu ribadito che la Bolivia vuole delle relazioni a “tu per tu” con gli Stati Uniti, il cui governo deve rinunciare alla mentalità di dominio e di assoggettamento del Latinoamerica e dei paesi in via di sviluppo.
Cortile sul retro
Giorni fa, il segretario di stato nordamericano, John Kerry, ha definito l’America Latina come il “cortile sul retro degli Stati Uniti” e non come una regione che è sovrana e indipendente ed è composta da numerose nazioni, con differenti idee o tendenze politiche, sociali, economiche o culturali.
In un discorso fatto di fronte al Comitato per gli Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti, il funzionario americano ha voluto sottolineare l’importanza che ha l’avvio di un maggiore avvicinamento con l’America Latina, perché si tratta del “cortile sul retro” del proprio paese.
“L’America Latina è il nostro cortile sul retro, dobbiamo riavvicinarci energicamente … Cercheremo di fare il possibile per cercare di cambiare l’atteggiamento di un certo numero di nazioni, con le quali negli ultimi anni abbiamo ovviamente avuto una specie di rottura”, ha sottolineato.
Il Presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia ha risposto: “saremo un piccolo paese, ma meritiamo ugualmente rispetto”.
Si stima che negli ultimi 10 anni (2002-2012), l’USAID abbia investito circa un miliardo di dollari in diversi progetti di lotta contro la povertà nel paese; nonostante ciò, solo una percentuale molto bassa sarebbe giunta ai beneficiari e la maggior parte è stata destinata a curare i suoi interessi strategici.
È stato confermato da fonti ufficiali che tutti i progetti con risorse nordamericane saranno presi in carico dal governo boliviano.
Di fronte all’annuncio dell’espulsione dell’USAID dalla Bolivia, il portavoce del Dipartimento di Stato, Patrick Ventreell, ha detto a Washington che la decisione del governo boliviano “è infondata”.
Dopo la decisione presidenziale, la Cancelleria Boliviana ha comunicato all’ambasciata degli Stati Uniti a La Paz che l’USAID disponeva di un tempo “ragionevole” per concludere le proprie operazioni nel paese, senza specificare quanto.
Oltre all’espulsione dell’USAID dalla Bolivia, durante la Giornata del Lavoro, il Presidente Evo Morales Ayma ha annunciato l’aumento del proprio salario del 20 per cento: da 15 mila boliviani (2.140 dollari) a 18 mila boliviani (2.570 dollari) mensili.
Il salario di 18 mila boliviani mensili equivale ad un compenso di 15 salari nazionali minimi.
L’espulsione dell’USAID dal territorio nazionale ha avuto il consenso della maggioranza dei settori sociali; al contrario, l’annuncio dell’aumento del salario presidenziale ha provocato un grande rifiuto nella maggioranza dei settori sociali del paese …
*Alex Contreras Baspineiro. Giornalista e scrittore boliviano.
03-05-2013
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da: |
Alex Contreras Baspineiro, “Expulsan a USAID” pubblicato il 03-05-2013 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=167624&titular=expulsan-a-usaid-] ultimo accesso 07-05-2013. |