Haiti: Le vergognose cifre della ricostruzione


 Equipo Otramérica

Tre anni dopo il terremoto che causò la morte di circa 217 mila persone poiché vivevano in case precarie, e lasciò senza un tetto circa 1 milione e mezzo di persone, pure povere, le cifre rivelano che una volta di più la comunità internazionale ha giocato sporco con Haiti.

Una valutazione fatta dal Center for Economic and Policy Research (CEPR) evidenzia che “Gli investimenti nella costruzione di abitazioni sono stati pessimi, la popolazione affronta una crisi alimentare, e la cosa peggiore è che coloro che sono ad Haiti per aiutare – le truppe delle Nazioni Unite – hanno certamente causato l’epidemia di colera che ha ucciso circa 8 mila persone”.

Resa dei conti?

La comunità internazionale dice di aver apportato la metà dei 13,34 miliardi di dollari accordati per la ricostruzione di Haiti. Le seguenti cifre pubblicate dal CEPR evidenziano è necessario che la comunità internazionale e i suoi rappresentanti ad Haiti agiscano con trasparenza e facciano una onesta resa dei conti sull’uso dei fondi che sono stati sborsati fino ad ora.

L’importo apportato dai donatori bilaterali e multilaterali tra il 2010 ed il 2012: $ 6,43 miliardi. Somma ricevuta dal governo di Haiti a titolo di aiuto al bilancio nazionale nel periodo 2010-2012: $ 302,69 milioni. Quantità di fondi raccolti dalla Croce Rossa Americana per aiutare Haiti: $486 milioni.

La somma ricevuta dal governo di Haiti a titolo di aiuto al bilancio nazionale nel 2009, l’anno precedente al terremoto: $ 93,60 milioni. Somma ricevuta dal governo di Haiti come aiuto al bilancio nazionale nel 2011, l’anno seguente al terremoto: $ 67,93 milioni.

Hanno fallito sul fatto più ovvio

Il CEPR segnala che sono state costruite solo 6.000 case. Circa 360 mila persone continuano a vivere in tende da campo, in campi che traboccano di violenza contro le donne. Oggi, 100.178 case devono essere demolite e 146.004 case devono essere restaurate affinché siano in regola con le norme di sicurezza. Si stima che 1 milione di persone viva in queste case.

Questo è dovuto al fatto che gli esperti stranieri delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni multilaterali che dirigono la “ricostruzione del paese”, hanno assegnato solo una piccola quantità dei fondi ricevuti – 215 milioni di dollari – per occuparsi della necessità più ovvia e urgente: garantire alle famiglie haitiane una abitazione sicura e definitiva.

Ci sono dati paradossali, come il fatto che in questo periodo il Governo degli Stati Uniti ha speso tra gli 85 e i 100 milioni di dollari nella costruzione di quasi un centinaio di abitazioni per il personale della sua ambasciata.

La vergogna

Il CEPR segnala che “il colera è l’aspetto più vergognoso della risposta internazionale all’emergenza umanitaria ad Haiti”, e aggiunge: “molto prima del terremoto, c’era la necessità di dotare il paese di acqua potabile e di migliorare il risanamento. Gli Stati Uniti bloccarono i prestiti tesi a dare una soluzione a questi problemi con lo scopo di contribuire a fiaccare e finalmente abbattere il governo (di Jean Bertrand Aristide), che era stato eletto democraticamente. Alla fine, i soldati inviati dall’ONU, dopo che era stato rovesciato il governo, finirono con il provocare un principio di colera che si propagò rapidamente a causa della mancanza di acqua potabile e di un adeguato risanamento. Nonostante ciò, l’ONU continua a rifiutarsi di assumersene la responsabilità”. Più di 25.000 persone hanno firmato una petizione diretta all’ONU affinché si assuma la responsabilità dell’epidemia di colera in Haiti. In questo link si può appoggiare la petizione diretta all’ONU.

Le cifre: Numero di persone morte per l’epidemia di colera causata dalle truppe delle Nazioni Unite dal 19 ottobre 2010: 7.912, secondo il Ministero della Salute di Haiti. A causa della sotto-registrazione, la quantità reale dei casi è senza dubbio più elevata.

Numero di casi di colera nel mondo tra il 2010 ed il 2011: 906.632. Numero totale di casi di colera ad Haiti tra il 2010 e il 2012: 635.980, secondo il Ministero della Salute di Haiti. A causa della sotto-registrazione, la quantità reale dei casi è senza dubbio più elevata.

Numero di giorni trascorsi dall’inizio dell’epidemia di colera senza che l’ONU abbia presentato le scuse e abbia agito per occuparsi dell’emergenza e per indennizzare le vittime: 813.

Percentuale della popolazione haitiana senza acqua potabile: 42%. Finanziamento richiesto per realizzare il piano per l’eliminazione del colera: $ 2,2 miliardi di dollari. Percentuale di questi $ 2,2 miliardi che l’ONU si è impegnata ad apportare: 1%. Percentuale di questi $ 2,2 miliardi che l’ONU ha speso per le truppe della MINUSTAH dal terremoto: 87%.

Greed is Good o l’avidità delle imprese

La crisi umanitaria di Haiti è stata un buon affare per le imprese straniere. Come si sa, i “buoni affari umanitari” hanno effetti fatali per le vittime del disastro. Diverse fonti hanno denunciato che la politica degli “aiuti alimentari al popolo haitiano” promossa dal governo degli Stati Uniti, in realtà è diretta ad incrementare i benefici per le imprese agroindustriali, per cui ha enormemente contribuito a peggiorare l’insicurezza alimentare del paese. Il CEPR stima che nel 2012 “2,1 milioni di persone vivano ad Haiti in una seria insicurezza alimentare, di fronte alle 800.000 che erano in questa situazione nel 2011”.

Le cifre del CEPR, calcolate a partire dai dati forniti dal Federal Procurement Data System, individuano chi maggiormente ha beneficiato in questa crisi umanitaria. I contratti aggiudicati all’USAID dopo il terremoto ammontano a $ 485,5 milioni di dollari. La percentuale di contratti aggiudicati a compagnie haitiane è dell’ 1,2%. La percentuale di contratti aggiudicati a compagnie situate nell’area di Washington DC è del 67,6%.

Una ultima cifra sulle imprese che aiutano a “costruire una nuova Haiti”: Numero di fabbriche di vestiti eleganti per l’esportazione, stabilite ad Haiti che non rispetta le leggi sul salario minimo: 21 su 22. Numero di queste fabbriche che non beneficiano di tariffe preferenziali del governo degli Stati Uniti a causa della violazione dei diritti dei lavoratori: 0.

Fonte delle cifre: http://www.cepr.net/index.php/other-languages/french-op-eds/haiti-en-chiffres-trois-ans-plus-tard

14 gennaio 2013

Otramérica

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
Equipo Otramérica, “Haití: Las vergonzosas cifras de la reconstrucciónpubblicato il 14-01-2013 in Otramérica , su [http://otramerica.com/radar/haiti-las-vergonzosas-cifras-la-reconstruccion/2777] ultimo accesso 18-01-2013.

 

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