Il popolo ha conquistato la strada, ha lottato a mani nude contro la repressione, ha paralizzato per una settimana il paese , e alla fine ho ottenuto una grande vittoria contro la prepotenza del governo Martinelli.
Dopo una settimana di scioperi e mobilitazioni nelle strade, il Parlamento ha approvato l’abrogazione della legge per la vendita delle terre della zona libera.
Colón produce 30.000 posti di lavoro, ha circa 3.000 imprese nell’Istmo.
Le proteste hanno dato un saldo di diversi morti e più di 800 arresti.
Città di Panama. – Il Parlamento panamense ha approvato in secondo dibattito l’abrogazione di una legge che permetteva la privatizzazione dei terreni della Zona Libera di Colón, la cui approvazione ha provocato una ondata di proteste che in dieci giorni hanno fatto tre morti e perdite economiche milionarie.
Efe ha comunicato che, in una sessione lunga come una maratona, i deputati governativi e dell’opposizione hanno approvato nel secondo dei tre dibattiti concordati, con 56 voti a favore, nessuno contrario e senza astensioni, l’abrogazione della legge che era stata promulgata dal presidente Ricardo Martinelli lo scorso giorno 19.
Secondo fonti del Parlamento l’abrogazione della Legge 72 del 2012, che ha sostituito il Decreto Legge 18 del 17 giugno 1948 con cui fu creata la Zona Libera di Colón, ristabilisce la validità di quel decreto legge e di altre disposizioni legali.
Il deputato del Partito Panamense (PPa) all’opposizione, Alcibíades Vásquez, durante il suo intervento nella plenaria ha dichiarato che con la Legge 72 “c’era l’interesse (del Governo) di vendere le terre per far diventare più ricchi i ricchi e più poveri i poveri di Colón”.
Ha sostenuto che durante la discussione di questa legge avevano avvertito il Governo che a Colón “avrebbero raccolto tempeste”.
Mentre il deputato governativo Hernán Delgado, di Cambio Democratico (CD), durante la discussione ha difeso la Legge 72. Ha dichiarato che la norma è stata creata con il proposito di dare una soluzione ai problemi sociali di Colón.
Nonostante ciò, si è lamentato che chi aveva la responsabilità di promuovere la legge “non l’ha saputa vendere”.
Dopo l’ondata di proteste in diversi settori del paese, specialmente a Colón e a Città di Panama, che hanno fatto tre morti, vari feriti, centinaia di arresti e perdite economiche milionarie, Martinelli, che sta facendo un giro in Giappone e Vietnam, ha autorizzato il Parlamento ad abrogare la Legge 72.
La decisione di abrogare la Legge con tutti i suoi effetti è stata presa dopo che il presidente aveva offerto di annullare solo l’articolo della legge che permetteva la vendita di quei terreni statali, cosa che è stata rifiutata dalle organizzazioni del commercio e sindacali che hanno promosso le proteste.
Il presidente del Parlamento panamense, Sergio Gálvez, ha detto che al terzo ed ultimo dibattito verrà approvata l’abrogazione della Legge 72 e che sarà promulgata da Martinelli.
Nel frattempo, Città di Panama e Colón si sono svegliate nella calma dopo le proteste di venerdì, che avevano dato origine al saccheggio di negozi e ad altri danni alla proprietà pubblica e privata.
La Zona Libera di Colón, considerata la più importante del mondo dopo Hong Kong, accoglie più di 3.000 imprese, genera 30.000 posti di lavoro diretti e imposte per il fisco di 100 milioni di dollari annuali.
Le principali importazioni che giungono in questa zona provengono da Cina, Malaysia, Stati Uniti, Hong Kong, Taiwan e Giappone, con destinazione finale in America e Caraibi.
28 ottobre 2012
El Universal
tratto da Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da: |
“Victoria popular en Panamá: la protesta logró derogar ley de Martinelli” pubblicato il 28-10-2012 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/index.php?option=com_content&task=view&id=3287&Itemid=1&lang=es] ultimo accesso 29-10-2012. |