Esperti delle Nazioni Unite chiedono di ritirare la riforma del codice militare


Mentre parla di pace, il Governo estende l’impunità dei crimini di stato. Se il Senato lo approva, crimini di guerra, violenze, assassini, reclutamento di minori, detenzione arbitraria e tortura rimarranno fuori dalla giustizia penale.

Il progetto di legge del codice penale militare è stato approvato il 16 ottobre nella plenaria della Camera dei Rappresentanti.

Mancano due dibattiti affinché l’iniziativa si converta in legge. Il Ministero della Difesa ha specificato che nella plenaria della Camera dei Rappresentanti il progetto ha ricevuto 97 voti a favore e 8 contro, fatto che apre la strada all’emendamento costituzionale che in Colombia regola la giustizia penale militare.

23-10-2012

Rebelión

 

Esperti rifiutano la riforma del codice militare

Undici esperti di diritti umani della Nazioni Unite lo scorso 22 ottobre hanno fatto un appello al Governo e al Congresso della Colombia affinché riconsiderino la proposta di riforma della Costituzione nazionale per quanto riguarda il codice penale militare.

In una lettera aperta pubblicata questo lunedì, gli esperti segnalano che la proposta di riforma avrebbe “serie conseguenze” per lo Stato di Diritto e il godimento dei diritti umani in Colombia.

Affermano che “verrebbe pregiudicata seriamente l’amministrazione della giustizia riguardo ai casi di presunte violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, inclusi i crimini gravi, commessi dalle forze militari o dalla polizia”.

Gli esperti pensano che “questa riforma rappresenterebbe un arretramento storico dei progressi dello stato colombiano nella lotta contro l’impunità e il rispetto e la garanzia dei diritti umani”.

I firmatari della lettera hanno aggiunto che “invierebbe un messaggio equivoco ai membri della forza pubblica circa le conseguenze di una partecipazione al compimento di violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario”.

Nello scritto si riconosce che i crimini di genocidio, lesa umanità e scomparsa forzata sarebbero esclusi dalla competenza dei tribunali militari o della polizia, ma si aggiunge che i cambiamenti proposti “amplierebbero la competenza di questi tribunali”, e gli darebbero il “potere di indagare, processare e decidere su casi di altre violazioni serie dei diritti umani”.

Questi delitti, secondo l’opinione degli esperti, “dovrebbero essere sotto l’autorità del sistema e delle corti ordinarie di giustizia penale”.

Si tratta di delitti che rappresentano una violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, inclusi i crimini di guerra, la violenza sessuale, le esecuzioni extragiudiziarie, il reclutamento e l’utilizzo di minori, la detenzione arbitraria, la tortura e i trattamenti crudeli, inumani o degradanti, e le altre violazioni come gli attentati contro l’integrità fisica e le mutilazioni.

Potrebbero rimanere sotto la giurisdizione militare anche la cattura di ostaggi, gli attentati contro la dignità personale, inclusi i trattamenti umilianti, così come l’obbligo di trattare con umanità coloro che partecipano direttamente alle ostilità, senza distinzione di appartenenza a gruppo etnico, religione o credenza, sesso, nascita o fortuna o altro criterio simile.

Ugualmente, la giustizia militare potrebbe avere competenza di indagare i delitti commessi da forze di sicurezza private.

Gli esperti hanno detto: “Ci preoccupa molto che questa proposta di riforma costituzionale cerchi di permettere alle istituzioni della giustizia penale militare o della polizia di essere le prime a determinare se esista un indizio in alcuni di questi delitti”.

“Siamo particolarmente preoccupati per l’impatto che avrebbe, essendo la fase dell’indagine preliminare fondamentale per il chiarimento dei fatti e delle responsabilità”, inclusi “i criteri specifici che determinano se i fatti indichino il compimento di crimini di lesa umanità o di genocidio”.

Gli esperti hanno avvertito che l’insediamento di un Tribunale di Garanzie Penali, come istanza di controllo per trattare qualsiasi accusa contro un membro delle forze di sicurezza dello stato, “suggerirebbe che l’accusato” riceverebbe “un trattamento preferenziale, che potrebbe creare un clima di impunità”.

Hanno anche considerato che l’esistenza di questo tribunale, con competenza esclusiva di processare il personale militare o della polizia, “presupporrebbe l’esistenza di un sistema parallelo dell’amministrazione della giustizia e violerebbe il principio di uguaglianza nell’accesso alla giustizia per tutti gli individui e ostacolerebbe il dovuto processo legale”, e così attenterebbe “contro lo Stato di Diritto”.

I firmatari della lettera sono:

Christof Heyns, relatore sulle esecuzioni extragiudiziarie, sommarie o arbitrarie; El Hadji Malick Sow, presidente del Gruppo di Lavoro sulla Detenzione Arbitraria; Faiza Patel, presidentessa del Gruppo di Lavoro sull’utilizzazione di mercenari come mezzo per violare i diritti umani.

Anche Frank La Rue, relatore sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione; Gabriela Knaul, relatrice sulla indipendenza di magistrati e avvocati; Juan E. Méndez, relatore sulla tortura e gli altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti; Kamala Chandrakirana, presidentessa del Gruppo di Lavoro sulla discriminazione contro la donna.

Inoltre, Maina Kiai, relatore sul diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifiche, Margaret Sekaggya, relatrice sulla situazione dei difensori dei diritti umani; Olivier de Frouville, presidente del Gruppo di Lavoro sulle scomparse forzate o involontarie; e Rashida Manjoo, relatrice sulla violenza contro la donna.

22-10-2012

El Espectador

fonte: http://www.elespectador.com/noticias/politica/articulo-382490-expertos-rechazan-reforma-al-fuero-militar

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
“Expertos de las Naciones Unidas llaman a retirar la reforma del fuero militarpubblicato il 22-10-2012 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=158100&titular=expertos-de-las-naciones-unidas-llaman-a-retirar-la-reforma-del-fuero-militar-] ultimo accesso 23-10-2012.

 

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