Guerrero: Si mobilitano 800 poliziotti comunitari


Jaime Quintana Guerrero

Messico. Il territorio su cui è presente il Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie -Polizia Comunitaria (CRAC–PC) di Guerrero, si è dichiarato in massima allerta ed ha mobilitato più di 800 poliziotti comunitari “per qualunque cosa possa succedere”, ha comunicato Valentín Hernández, consigliere e avvocato della CRAC, in un’intervista a Desinformémonos, dopo che le autorità ufficiali del municipio di San Luis Acatlán avevano arrestato uno dei suoi rappresentanti regionali e, di conseguenza, l’assemblea ha deciso la detenzione di cinque funzionari del Comune.

Il 28 agosto la polizia governativa di San Luis Acatlán ha arrestato Máximo Tranquilino Santiago, membro e coordinatore della Casa di Giustizia della CRAC, accusato di aver illegalmente privato della libertà, mentre usciva dalla sua casa nella comunità di Yoloxóchitl e si dirigeva al lavoro a San Luis Acatlán. Poco dopo l’assemblea regionale, autorità massima dei villaggi, ha ordinato ai suoi poliziotti comunitari di arrestare il giudice del carcere, il Pubblico Ministero di San Luis Acatlán e altri tre funzionari.

Una delle esperienze autonome più notevoli del Messico, in quanto a sistema di amministrazione della giustizia comunitaria, è costituita da più di 80 comunità della Costa Chica e della Montaña di Guerrero, che da quasi 17 anni si sono fatti carico della propria sicurezza riuscendo a diminuire la delinquenza fino del 90%.

In questo contesto, Abel Barreda, direttore del Centro per i Diritti Umani della Montaña “Tlachinollan”, avverte in un’intervista telefonica, che “esiste una chiara volontà di mettere fine al lavoro realizzato dai villaggi della Montaña e di tacciare i membri della  CRAC di essere persone che infrangono i diritti umani”.

In un comunicato diffuso dalla CRAC si spiega che “l’agenzia del Pubblico Ministero ed il Giudice di Prima Istanza con sede in questa città, hanno messo in atto un indagine ed una causa penale contro i compagni coordinatori regionali: Máximo Tranquilino, Pablo Guzmán, Asunción Ponce Ramos, Claudio Carrasco, ed i comandanti regionali Melquiades Simón Santiago, Aureliano Martínez Tomas, Andrés Panuceno Germán e Felicito Clemente Quintero, accusati di aver privato della libertà Silvino Encarnación Gabino, abitante della comunità di Yoloxóchitl, che si trova detenuto ed in un percorso rieducativo del sistema comunitario, accusato di aver assassinato un vicino della comunità di Yoloxochitl. Partendo da questa denuncia, il giudice ha firmato degli ordini di arresto contro i nostri compagni ed oggi la polizia governativa ha arrestato il nostro compagno Máximo Tranquilino Santiago”.

In risposta, l’organizzazione della Montaña e della Costa Chica ha ordinato l’arresto di Filomeno Vázquez Espinoza, José Luis Bernabé Fernández, Omar Sandoval León e Napoleón Hernández Garibo, rispettivamente: giudice misto di Prima Istanza, segretario di accordi penali del Tribunale Misto di Prima Istanza, agente titolare del Pubblico Ministero e l’agente ausiliare del Pubblico Ministero, “per non aver rispettato gli accordi di non aggressione al nostro sistema comunitario, violando il diritto e la cultura dei villaggi e delle comunità originarie dello stato di Guerrero”.

“Non c’è volontà di riconoscere il profondo apporto dei villaggi in tema di ricerca della giustizia e dei loro sistemi normativi. Ci son sempre dietro l’angolo poliziotti governativi o l’esercito a disarticolare quest’esperienza”, spiega Abel Barrara, difensore dei diritti umani della Montaña.

Negli ultimi mesi sono state incoraggiate le aggressioni ai villaggi della CRAC, e come esempi ci sono l’arresto di Agustín Barrera Cosme, le minacce di morte contro Cirino Plácido Valerio, il non riconoscimento come consigliere di Valentín Hernández Chapa; la crescita del conflitto agrario tra Tilapa e Tierra Colorada, che ha provocato la morte del commissario municipale di Tilapa, Crisóstomo Bruno Peñaloza; l’aumentata presenza di gruppi della delinquenza organizzata che seminano terrore e insicurezza tra tutta la popolazione. “Tutto questo lo leggiamo come parte di una strategia del governo e delle imprese minerarie per indebolire i nostri villaggi e così riuscire a consolidare il loro insediamento sui territori comunitari ed il saccheggio e lo sfruttamento delle nostre risorse naturali”, avverte il comunicato.

Barrera racconta: “si stanno aggiungendo altri attori, come la violenza organizzata, per generare conflitti nelle comunità affinché la Polizia Comunitaria debba affrontare tali attori armati, spalleggiati dalle autorità statali. La Comunitaria si è dovuta schierare contro il crimine organizzato arrestando delle persone con della droga che hanno bruciato, e rifiutandosi di consegnare queste persone all’esercito”.

Il recente arresto del membro della CRAC avviene in un momento di una prossima integrazione di altre sette comunità della Montaña Alta al sistema di giustizia autonomo, il 2 di settembre, e di altre trenta comunità che sollecitano il loro ingresso. In un recente comunicato il Coordinamento Regionale ha reso pubblico che quest’anno circa altre 60 comunità stanno sollecitando l’entrata nell’organizzazione.

Per Abel Barrera, gli arresti non sono atti isolati, ma “parte di una logica del governo di Ángel Aguirre, di una strategia per cancellare le organizzazioni critiche e indipendenti che difendono i propri diritti con la protesta”.

“E’ la stessa politica del governo del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) e del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD), vale a dire, da un lato offrono una mano tesa e con l’altra un pugno, con una salutano e con l’altra colpiscono, stabiliscono accordi che poi tradiscono. È un gioco machiavellico di uno stile di governo” denuncia Barrera.

“Noi sappiamo che con la mobilitazione e l’appoggio solidario delle organizzazioni sociali sorelle possiamo contenere l’offensiva”, precisa da parte sua Valentín Hernández Chapa, consigliere della CRAC.

tratto dalla traduzione de La Pirata in “mexico @ nomads network”       

http://mexico.nomads.indivia.net/2012/08/29/guerrero-si-mobilitano-800-poliziotti-comunitari/

Traduzione di La Pirata da:
Jaime Quintana Guerrero, Se movilizan 800 policías comunitarios en Guerreropubblicato ad agosto 2012 in Desinfomémonos, su [http://desinformemonos.org/2012/08/policia-comunitaria-2/], ultimo accesso 30-08-2012.

 

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