Spagna: Il governo reprime la solidarietà operaia


23.08: El Mondo parla di 9 detenuti e dà la colpa delle cariche a “un ridotto gruppo antisistema”. Il governo sta dimostrando che non permetterà alla gente di ribellarsi contro le sue misure antipopolari, e nemmeno che altri solidarizzino con i ribelli. La stampa borghese informa della mobilitazione ma non dà voce alle organizzazioni popolari.

22.30: “Il governo cerca di intimidire e di screditare la lotta con la repressione della polizia”. Un membro della piattaforma “Bisogna Bloccargli I Piedi” fa per La Haine una “valutazione provvisoria, dato che sta per finire il corteo, nonostante ciò è stato positivo sotto molti aspetti, ha avuto l’appoggio di molti collettivi e una manifestazione garantita da organizzazioni con poche risorse e l’appoggio di molti manifestanti. La cosa più importante è soprattutto che i protagonisti di questa manifestazione siano stati i minatori. È stato un corteo combattivo dove si cantavano slogan contro il governo, i tagli e a favore dei lavoratori minerari, a differenza dei cortei delle CCOO e dell’UGT. Quella di questo pomeriggio è stata una manifestazione indipendente che riflette i sentimenti della gente e non ciò che la burocrazia sindacale vuole che si senta”.

Relativamente alle cause delle cariche al Sol, questo portavoce afferma che “in ogni momento ci sono state provocazioni della polizia, come questa mattina quando senza che succedesse niente e con la gente che già si stava disperdendo hanno tagliato la colonna dei manifestanti. Questa repressione della polizia proviene dal governo e quello che cerca è di screditare la lotta”.

22.05: Urgente. La polizia ha cominciato a caricare violentemente contro i manifestanti alla Porta del Sol e nelle vicinanze ci sono corse e barricate. Riguardo alle cause c’è confusione. Un membro del sindacato Cobas dichiara a La Haine che “era finito tutto bene, con i minatori che parlavano, ma non sappiamo se ci siano dei provocatori che ha messo la polizia o che cosa sia successo, perché alcuni si sono messi a dare calci ai nostri furgoni e hanno colpito dei nostri compagni tirando bottiglie. Ora la polizia sta caricando da tutti i lati”.

21.40: La manifestazione è stata dichiarata terminata. La gente incomincia ad uscire dalla piazza gridando “Viva la lotta della classe operaia”.

21.05: Il corteo sta giungendo al Sol, benché per la quantità di partecipanti manca ancora l’arrivo di molta gente. Durante il corteo, oltre agli slogan contro il governo e la riforma del lavoro, ci sono molte urla contro la polizia, come “polizia assassina” o “termina la pace sociale”. Dopo le cariche di questa mattina c’è molta gente arrabbiata con le forze di sicurezza.

20.55: Il corteo di solidarietà con i minatori sta includendo molti slogan contro i tagli sociali e l’aumento delle imposte annunciati la mattina dal presidente Mariano Rajoy. Oltre agli slogan minerari, come “Madrid operaia è con i minatori”, altri che la gente intona sono “tutti in alto per lottare, che si mettano in culo la riforma del lavoro”, “Mariano, non arrivi all’estate” o “manca uno sciopero generale”.

20.00: Atocha. Migliaia di persone partecipano alla manifestazione convocata dalla piattaforma “Bisogna Bloccargli I Piedi” con il motto “Madrid operaia appoggia i minatori”, che in questo momento sta passando davanti all’Istituto Nazionale di Amministrazione Pubblica. Il corteo è circondato da un cordone di poliziotti antisommossa, quantunque non si siano messi il caso. Uno striscione nero, tra i molti, dice “per i diritti acquisiti nessun passo indietro”.

17.00: Secondo Telesur, questa mattina la repressione della polizia ha fatto 76 feriti e almeno 8 arrestati.

15.40: Pravda stato spagnolo: Gli animi si stanno calmando, ma probabilmente questo pomeriggio a Madrid ci saranno nuovi raduni di fronte al Congresso. Nel resto dello stato sono stati convocati convocati dei concentramenti di solidarietà con la lotta dei minatori.

15.15: Rajoy e Soraya escono dalla porta posteriore del Congresso scortati da motociclisti per evitare la protesta di via di San Jerónimo.

15.19: Pravda stato spagnolo: Arrivano sempre più mezzi e decine di poliziotti di fronte al Congresso, accerchiano il raduno, e non lasciano più passare nessuno.

15.15: La polizia fa pressione e cerca di sloggiare decine di persone che già si sono concentrate di fronte al Congresso dopo lo scioglimento del corteo dei minatori. La gente si concentra anche di fronte alla sede del PP a Génova.

15.06: Pravda stato spagnolo: Al momento si contano 3 arresti e decine di feriti di diversa gravità, tra i quali un giornalista. A quanto pare decine di persone si stanno riunendo spontaneamente di fronte al Congresso, dopo che si è sciolto il corteo dei minatori. Sono sempre più.

15.00: Termina la repressione anche se ancora si sentono esplosioni disperse. Insieme i minatori stanno risalendo sui pullman al Bernabéu, una volta che i repressori si sono ritirati, e la gente se ne va. Le cariche della polizia contro i manifestanti del corteo dei minatori nella spianata del Bernabéu hanno lasciato vari partecipanti feriti. Nella concentrazione  il Samur ha atteso 23 persone.

14.33: Pravda stato spagnolo: Fonti sindacali affermano che i poliziotti antisommossa gli impediscono di avvicinarsi ai pulmini. Mentre la manifestazione è stata sciolta dopo varie cariche della polizia, c’è ancora molta gente nella zona. I poliziotti antisommossa stanno anche tra i pullman dei partecipanti che sono giunti da tutta la Spagna. Un nuovo arresto. Informano di cariche della polizia anche in via Orense.

14.30: Aumenta la tensione. Nuova carica della polizia, questa volta nei dintorni dello stadio Santiago Bernabéu. La polizia ha caricato varie volte contro i manifestanti che cercano di difendersi lanciando pietre e rovesciando cassonetti. I minatori del corteo ci stanno avvicinando alla zona.

Sono giunte nella zona almeno 6 ambulanze per attendere gli innumerevoli feriti. I manifestanti tirano ciò che hanno in mano in risposta alle cariche.

Ogni persona che si trovi a Madrid e nella zone limitrofe accorra.

Tutti i nostri incitamenti ai minatori, alla gente e a tutte le persone che lottano per i propri diritti.

NO alla repressio della polizia.

13:44: Alcuni minuti fa c’è stata una carica nelle vicinanze del Ministero dell’Industria. Sono state lanciate contro la polizia pietre, petardi e “plátanos” e sono stati divelti cartelloni. Ancora non si sa il numero dei feriti, ma nella zona sono giunte varie ambulanze. Quanto è avvenuta la carica della polizia, l’atteggiamento generale dei manifestanti è stato di correre.

11 luglio: La manifestazione è partita dalla Piazza Colón alle 11:20. Alle 12:15 passava per la passeggiata della Castellana, arrivando al Ministero dell’Industria, che praticamente è blindato dalla polizia. Il numero dei participanti è così alto che, da una prospettiva individuale, è quasi impossibile poter dire una cifra.

C’è la presenza opprimente di tutto lo stato, si vedono bandiere del Paese Basco, dei Paesi Catalani, Andorra, Andalusia, Estremadura, Galizia, ed evidentemente Asturie e León. Praticamente sono presenti tutti i movimenti sociali del paese, oltre ai sindacati e ai partiti politici, alcuni opportunisti.

Alcuni degli slogan più sentiti sono: “Io sono del carbone, del carbone, del carbone”, questa è la mia scelta” e “tutti gli operai sono con i minatori”, oltre ad intonare l’inno di “Santa Barbara Benedetta”. La presenza della polizia è alta, ed è smisurata nelle vicinanze del Ministero.

Foto della manifestazione di martedì notte

11/7/2012

La Haine

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
“El Gobierno reprime la solidaridad obrera” pubblicato il 11-06-2012 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=62793], ultimo accesso 12-07-2012.

 

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