Come introduzione a questa sintesi informativa vogliamo rendere chiaro che questo è il punto a cui siamo arrivati nell’indagine iniziata due anni fa con il proposito dato dalla necessità di disporre di dati convincenti per sostenere la Campagna contro le basi militari straniere nella regione, il cui lancio ha avuto luogo a gennaio 2010.
Tutti i dati consegnati poggiano su fonti concrete di vario tipo. In alcuni casi abbiamo ricevuto una informazione da organizzazioni e/o ricercatori di vari paesi. Abbiamo anche preso nota di informazioni incomplete, ma nella sintesi finale sul numero di basi abbiamo calcolato solo quelle su cui ci sono sufficienti elementi per provarne l’esistenza. Da quando abbiamo cominciato questa indagine il numero di enclave militari straniere dichiarate o sotto copertura, si è moltiplicato e continua a crescere.
Quando parliamo di basi militari straniere ci riferiamo alle basi di vari paesi della NATO e non solo a quelle degli Stati Uniti.
Un altro chiarimento è necessario: non tutte le basi hanno una identica dimensione, alcune sono molto piccole ed altre di grande estensione; alcune sono basi militari delle forze armate del paese sede, che, per trattato o di fatto, sono utilizzate dalle potenze della NATO. Ma tutte fanno parte di un medesimo reticolo bellico capeggiato dagli Stati Uniti. In certi casi non alloggiano in modo permanente neppure un solo soldato straniero.
La presenza militare straniera presenta modalità molto varie. Per esempio, la militarizzazione della lotta antidroga in Messico o in Guatemala. Da un’altra parte, stiamo iniziando uno studio sulle manovre militari congiunte che vengono fatte con la partecipazione degli USA sul territorio continentale o anche in alto mare con le unità della IV Flotta (per esempio le manovre gringo-gaucho).
C’è molto da indagare. Nonostante ciò la sintesi che qui illustriamo offre sufficienti ragioni per preoccuparsi e agire contro questa forma di guerra preventiva che comporta un enorme pericolo per un continente latinoamericano e caraibico che speriamo continui ad avanzare in una unità e integrazione regionale per assicurare la pace e la cooperazione e non lo scontro tra i paesi.
Argentina: (2) Nell’arcipelago delle Malvine occupato colonialmente dalla Gran Bretagna, la Fortezza della NATO a Mount Pleasant, Isola Soledad, la cui pista più grande ha una lunghezza di 2.600 metri. L’attuale dinamica della militarizzazione nell’Atlantico del Sud pone la Fortezza Malvine come la forza più importante della NATO in questa regione.
Esiste inoltre un’area autorizzata dall’ex governatore della Terra del Fuoco, nella località di Tolhuin, in uso degli Stati Uniti. E a febbraio 2012 è diventata pubblica a Resistencia, Prov. del Chaco, l’installazione di un Centro Anti Catastrofi e di Aiuto Umanitario, finanziato dal Comando Sud del Pentagono da inaugurare nell’Aereoporto Internazionale di Resistencia. Il Centro dispone di un radar e di equipaggiamenti di comunicazione che abilitano questa costruzione come un centro di controllo e spionaggio al servizio dei progetti imperiali. La sua installazione risponde ad un programma progettato dalla Giunta Interamericana di Difesa (JID) che include tra i suoi piani il coordinamento e lo sviluppo di centri simili in altri paesi del continente ed è stato contestato dal governo nazionale argentino che mette in questione il ruolo della JID su questi temi.
Aruba: (1) Base aerea Reina Beatriz, degli USA.
Belize: (1) Un’area per l’addestramento di effettivi della Gran Bretagna (NATO).
Bolivia: Non ci sono basi militari straniere. La Costituzione Politica dello Stato approvata durante il governo di Evo Morales lo proibisce espressamente.
Colombia: (8) Alla data del 30 ottobre 2010, il governo della Colombia ha sottoscritto con gli Stati Uniti un trattato di cooperazione militare nel quale sono indicate le seguenti basi militari colombiane da usare da parte degli USA: la base Aerea di Apiay, nel Dipartimento del Meta; la base Aerea di Malambo, ubicata nell’area metropolitana di Barranquilla; la base Aerea di Palanquero, situata a Puerto Salgar, nel Dipartimento (provincia) di Cundinamarca, che conta su una pista di atterraggio di 3.500 metri; la base Aerea di Tolemaida, a Melgar, Tolima, è il forte militare più grande del Latinoamerica ed ha una importante forza di dispiegamento rapido; la base Navale di Bahía Málaga, nel Pacifico colombiano, vicino a Buenaventura; la base Navale di Cartagena, sulla costa del mar dei Caraibi.
A queste si sommano quelle che già venivano utilizzate dai soldati degli Stati Uniti: la base Aerea di Tres Esquinas ubicata nel Dipartimento del Caquetá e la base Aerea Larandia, nello stesso Dipartimento. E si aggiunge l’uso del porto di Turbo (molto vicino alla frontiera con Panama) per l’approvvigionamento della IV Flotta, così come molte altre installazioni delle forze armate colombiane.
Costa Rica: (2) Esiste una base degli USA a Liberia. Bisogna, inoltre, tener conto della “invasione” di navi e di migliaia di soldati USA autorizzata dal governo e dal Parlamento nazionale nel 2010. È necessario indagare che cosa è rimasto di questo viavai.
Negli ultimi tempi appaiono riferimenti su un’altra base vicina alla costa del Pacifico costaricense. Concretamente, l’Associazione Nazionale degli Impiegati Pubblici e Privati denuncia che a Liberia gli USA riattiveranno e finanzieranno un radar. La nota è datata 9 ottobre 2009. L’ANEP, inoltre, rammenta che in una intervista al quotidiano La Nación il sottocomandante del Comando Sud dell’Esercito nordamericano, Paul Trivelli, ha dato informazioni su un investimento di 15 milioni di dollari per una base navale che si starebbe costruendo nella località di Caldera, provincia di Puntarenas e che lì, inoltre, funzionerà una scuola per l’addestramento di ufficiali della guardiacostiera. Una informazione proveniente dagli USA conferma che il Comando Sud, nell’agosto del 2009, ha apportato 1,5 milioni di dollari per iniziare la costruzione di un molo e delle installazioni, come parte della realizzazione di questo contratto.
Cuba: (1) Base usurpata dagli USA a Guantanamo.
Curazao: (1) Base degli USA Hato Rey.
Cile: (1) Con l’autorizzazione del governo di Sebastián Piñera è stata installata a Forte Auayo, a Concón, vicino a Valparaíso, una base militare degli USA. La dislocazione “imita una zona urbana con 8 modelli di edifici, è stata costruita con un contributo di quasi 500 mila dollari forniti dal Comando Sud delle Forze Armate degli Stati Uniti dichiarando che serve per “operazioni di mantenimento della pace o di stabilità civile”, secondo quanto indica la stessa Ambasciata nordamericana. L’accordo continua nella logica per cui le Forze Armate debbono intervenire nei conflitti sociali o di “stabilità civile”, fatto che rinnova la pratica della Dottrina della Sicurezza Nazionale.
Ecuador: Con il ritiro degli USA dalla Base di Manta, non esisterebbero basi militari straniere nel paese.
Nonostante ciò circola una informazione che non abbiamo potuto confermare riguardo il fatto che il Comando Sud ha previsto di finanziare con una somma di 600.000 dollari “istallazioni per caserme contro il narco terrorismo” che verranno costruite a Lita, Carchi, nella seconda metà dell’anno 2011.
El Salvador: (1) Una base a Comalapa, molto vicina all’Aeroporto internazionale di San Salvador.
Guadalupe: (2) Registriamo per lo meno due basi militari della Francia (NATO) in questo piccolo arcipelago delle Antille, nel mar dei Caraibi che forma un dipartimento d’oltremare della Francia e una regione ultraperiferica dell’Unione Europea. A Guadalupe, a 600 km a nord delle coste dell’America del Sud e a sudest della Repubblica Dominicana, si trova il 41° Battaglione francese di Fanteria della Marina, oltre ad aerei, elicotteri ed effettivi di truppe USA.
Guatemala: Non ci sono informazioni su basi militari straniere, però sappiamo che è stata estesa a questo paese la militarizzazione della lotta antidroga (Iniziativa Mérida) che viene applicata in Messico, con una presenza costante di truppe USA.
Guayana Francesa: (3) In questo territorio (residuo coloniale francese in America del Sud) le truppe si concentrano principalmente a Cayenna, San Juan de Maroni ed altri luoghi. Ma la più importante è la Base Aerospaziale francese a Kourou, ora gestita dall’Agenzia Spaziale Europea. Le sue installazioni sono le più avanzate al mondo per le operazioni che svolge. È predisposta per il lancio di satelliti con diversi obiettivi. Il radar situato a Troubiran e la Base Aerospaziale permettono l’osservazione e il controllo di tutti i paesi della regione. Con l’arrivo del satellite militare Galileo, la Francia in Guayana conta su 40.000 “barbouze” (spettri, n.d.t.) (agenti non ufficiali), pensionati in attività sotto il comando dello Stato Maggiore delle forze armate e i servizi di spionaggio distaccati in Guayana, con capacità di intervento contro indipendentisti guayanesi e anche contro altre popolazioni in lotta nel continente contro l’imperialismo.
Haiti: (1) Oltre alla presenza, dal 2004, della MINUSTAH, si registra una presenza di truppe degli USA il cui numero non si è potuto determinare, così come l’attracco di navi della IV Flotta. Dall’invasione di più di 20.000 effettivi USA, a causa del terremoto del febbraio 2010, alcune organizzazioni di Haiti vanno denunciando che permangono delle rimanenze di queste truppe e che tutto il suo territorio può essere considerato una grande base militare straniera.
Honduras: (3) Base Aerea statunitense Soto Cano, a Palmerola, con una pista di 2.600 metri; un’altra più nuova a Puerto Lempira, sulla laguna Caratasca, nel Dipartimento Gracias a Dios, territorio Mosquitia, vicino alla costa del Mar dei Caraibi; e un’altra ancora in costruzione, a Guanaja, Dipartimento Islas de la Bahía, nei Caraibi honduregni.
Martinica: (2) Il caso della Martinica è simile a quello della Guadalupe, con per lo meno due basi francesi (NATO). Sul posto, l’Esercito francese conta su più di 1.000 effettivi permanenti, incluso il 33° Reggimento di Fanteria di stanza nella capitale Fort de France. Lì, inoltre, si trova stazionata la Marina da Guerra con 500 effettivi e i necessari equipaggiamenti. Il paese è una base d’appoggio della più grande importanza per il controllo, lo spionaggio e gli interventi militari nella regione, (insieme alla Guadalupe, la Martinica è servita come scalo durante la Guerra delle Malvine e l’invasione di Granada; inoltre, Francia e USA hanno regolarmente organizzato manovre militari congiunte).
México: (2) La militarizzazione della lotta antidroga con l’intervento diretto degli Stati Uniti negli ultimi anni ha prodotto in questo paese decine di migliaia di morti.
L’Iniziativa Mérida, firmata il 30/06/08 tra i presidenti Bush e Calderón comporta, secondo gli accordi firmati, l’addestramento delle forze militari messicane da parte degli Stati Uniti, la vendita dell’armamento necessario, la strategia militare per il controllo dello stato da parte delle forze messicane, e attraverso le agenzie yankee FBI, CIA, DEA e le altre che già stavano operando sul territorio messicano, il sorvolo di tutto il territorio da parte di aerei spia senza pilota e l’ingerenza di truppe USA nella sicurezza interna del paese. Come si sa, nessuno di questi accordi annulla il precedente, tutti sono complementari e sempre più mettono l’accento sulla guerra “contro il narcotraffico e il terrorismo”.
In questo ambito, l’impero avanza, si è saputo (a maggio 2011) della creazione di due basi militari alla frontiera con il Guatemala, ambedue le basi conterebbero su tutte le “bontà” della tecnologia militare più seicento effettivi in ciascuna. In una conferenza stampa il Comandante della VII regione militare del Messico, generale Salvador Cienfuegos Zepeda, ha dichiarto che truppe dell’esercito fanno operazioni militari su tutto il territorio chiapaneco, soprattutto a Frontera Comalapa, e che queste due nuove basi militari saranno ubicate a Chiquimosuelo e a Jiquipilas, su raccomandazione della DEA. Questo sommato ai quattordicimila militari già presenti in Chiapas, secondo quanto da loro detto.
Il 10/05/11 è stata inaugurata la costruzione dell’Accademia Statale di Formazione e Sviluppo della Polizia, a Las Encinas, San Salvador de Chachapa a oriente della capitale dello stato di Puebla. Questo luogo, destinato a riserva ecologica sarà d’ora in poi una riserva militare. Così è stata presentata da Rafael Moreno Valle e da Keith W. Mines, direttore generale dell’Intelligence Militare, che ha chiarito con precisione che la FBI e altre agenzie USA avranno una partecipazione diretta in questa accademia.
Inoltre, una forza operativa di effettivi statunitensi “aiuterà” nelle zone più conflittuali, secondo quanto rivelano generali e colonnelli in servizio dell’Esercito Messicano. Uno dei militari, con un alto incarico nella Segreteria della Difesa Nazionale, assicura che il Messico già sta vivendo una “occupazione” portata a termine dagli organismi dei servizi segreti degli Stati Uniti.
Formalmente, né l’Accademia di Las Encinas, né le basi di Chiquimosuelo e Jiquipilas, appaiono come basi degli USA. Nonostante ciò, nell’ambito di quanto descritto, non c’è dubbio che è il Pentagono che dirige le operazioni. Per questo, in Messico stiamo conteggiando almeno due basi militari straniere.
Panama: (12) Sono dodici basi aeronavali in ambedue le coste.
1) Isola di Chapera;
2) Bahía o Puerto Piña a Darién;
3) Quebrada de Piedra, a Chiriquí;
4) Rambala, nella provincia Bocas del Toro;
5) Punta Coco, nell’Arcipelago de las Perlas;
6) Isola Galera;
7) Mensabé, a Los Santos;
8) Coiba, a Veraguas.
Nei Caraibi:
9) Sherman, a Colón;
10) El Porvenir, a Kuna Yala;
11) Puerto Obaldía, a Kuna Yala;
12) San Vicente, a Metetí, Prov. di Darién, vicina alla frontiera con la Colombia.
Altre denuncie da Panama: oltre alle 12 basi prima enumerate abbiamo ricevuto denuncie su altre basi militari progettate (rispetto alle quali abbiamo bisogno di più informazioni) a:
La Palma (Pacifico), provincia di Darién;
Isola Grande (Caraibi), provincia di Colón;
Corregimiento de Yaviza, provincia di Darién;
Stazione Navale Rodman (Pacifico) all’entrata del Canal di Panama.
Paraguay: (2) Base a Mariscal Estigarribia, nel Chaco paraguayano, con installazioni per ospitare diverse migliaia di soldati e una pista di 3.800 metri di lunghezza. Un’altra base a Pedro Juan Caballero (Base della DEA statunitense) alla frontiera con il Brasile. In ambedue i casi abbiamo comprovato l’esistenza di queste basi durante la Missione Internazionale in Paraguay nell’anno 2006.
Perú: (3) Da vari anni viene menzionata in varie pubblicazioni l’esistenza di tre basi militari degli USA in Perù: Iquitos, Nanay e Santa Lucía. Su quest’ultima, situata lungo il Río Huallaga (Alto Huallaga), non ci sono chiarezza e informazioni recenti. Si sa, inoltre, che il governo peruviano ha autorizzato gli USA per l’approvigionamento della IV Flotta ad usare le installazioni portuali nelle vicinanze del porto di El Callao.
D’altra parte, in virtù degli accordi tra il Governo peruviano e gli Stati Uniti, a partire dal 2006 ambedue gli stati hanno sviluppato le loro iniziative di cooperazione militare con l’obiettivo comune che il “narcoterrorismo” costituisce una “minaccia asimmetrica” che giustificherebbe l’assistenza militare degli Stati Uniti “senza condizioni”. Con questo criterio il Comando Sud contribuisce al finanziamento e visita regolarmente varie basi militari peruviane, come per esempio:
*Base Navale di Santa Clotilde, nelle vicinanze di Iquitos, Regione di Loreto (lato sinistro del Río Nanay). Sede del Comando Generale dell’Amazzonia. Sede della Scuola per le Operazioni Costiere: finanziata all’inizio dal Comando Sud (US SOUTY COM). Dal 2003 è in carico della Marina da Guerra del Perù. L’ambasciata degli USA a Lima, attraverso il suo Gruppo Consultivo e di Appoggio Militare, l’appoggia, effettua visite e continui interscambi con il Comando Sud.
*Base Teniente Clavero, a Iquitos (Perù). Sta nella stessa zona di frontiera con la Colombia. Comprende una serie di distaccamenti o stazioni fluviali integrate da elementi del Battaglione di Fanteria della Marina Numero 1, dell’Esercito e della Polizia.
*Base Naval El Estrecho. Situata nel distretto di San Antonio, a Iquitos, sulle sponde del fiume Putumayo. Si è finito di costruirla a luglio 2010 ampliando un’antica guarnigione.
La situazione brevemente descritta ha portato alcuni ricercatori peruviani ad affermare che tutto il territorio del Perù si è trasformato in una “piattaforma militare multiuso al servizio degli USA”.
República Dominicana: (1) Da vari anni si parla del trasferimento nella Repubblica Dominicana di truppe USA, prima stazionate a Porto Rico. Non abbiamo potuto confermare questa notizia.
Ma recentemente (febbraio 2012) abbiamo ricevuto e confermiamo quanto segue: Organizzazioni progressiste e della sinistra della Repubblica Dominicana hanno fatto un appello per impedire la costruzione di una base navale patrocinata dal Governo degli USA nell’isola di Saona, nell’estremo sudest del paese. Il progetto prevede la costruzione di un molo, alcuni alloggiamenti ed altre installazioni del complesso. L’opera sarà realizzata dal Comando Sud degli USA che investirà circa 1,5 milioni di dollari, secondo quanto ha annunciato il comandante della Marina da Guerra dominicana, il viceammiraglio Nicolás Cabrera Arias. La costruzione della nuova base navale fa parte dell’Iniziativa per la Sicurezza della Conca dei Caraibi, promossa da Washington.
IN SINTESI, senza contare il caso di Porto Rico che commentiamo a parte, sono almeno 47 le basi militari straniere in funzione, o in costruzione legate per via aerea o marittima alla IV Flotta navale riattivata dal 2008. Tra queste meritano una speciale attenzione le cinque basi con grandi piste di atterraggio distribuite strategicamente lungo il continente: Soto Cano (a Palmerola, Honduras), Palanquero (in Colombia), Mariscal Estigarribia (in Paraguay), la Fortaleza Malvinas (in Argentina) e l’Isola Ascensión (nell’Atlantico del Sud).
Note:
Quando parliamo delle basi della NATO, non dimentichiamo che il Pentagono è il capo della NATO. Anche se strettamente, dal punto di vista geografico, la base militare nell’Isola Ascensión – in mezzo all’Oceano Atlantico – non appartiene al continente americano, conviene tener presente questa base militare poiché ha disimpegnato e continua a disimpegnare un ruolo importante nella strategia imperiale, particolarmente nell’Atlantico del Sud e in relazione alla IV Flotta.
Centro di Studi e Documentazione sulla Militarizzazione (Cedomi / Mopassol) www.mopassol.com.ar
Porto Rico: Riferendosi alla presenza militare USA a Porto Rico bisogna tener conto della sua condizione coloniale (ufficialmente collocato nella categoria di “Stato libero associato”), per il Pentagono il territorio portoricano è considerato territorio degli USA. E a sua volta per il movimento indipendentista, che non accetta la condizione coloniale, le installazioni e le truppe USA dispiegate nell’isola sono considerate presenza militare straniera.
Per l’importanza del tema e la necessità di avere una conoscenza attualizzata al riguardo, faremo qui una breve sintesi del documentato lavoro che, su nostra richiesta, ci ha fatto giungere Alejandro Torres Rivera, dirigente del Movimiento Independentista Nacional Hostosiano (MINH).
Con la chiusura a maggio 2003 della Stazione Navale di Roosevelt Roads e del Poligono di Tiro e Area di Manovra della Flotta dell’Atlantico (AFWTF con le sue sigle in inglese) a Vieques, Porto Rico, le operazioni che il Comando Sud andava disimpegnando dall’isola sono state modificate e il Comando Sud è stato trasferito in Florida. Questi cambiamenti hanno modificato l’importanza militare strategica fino ad allora assegnata a Porto Rico. Ma quanto detto non significa che questo paese abbia smesso di essere importante nei piani di dominio geopolitico degli Stati Uniti nella regione.
A partire dal 1° ottobre 2002 è stato avviato un nuovo Piano dei Comandi Unificati dove sono state stabilite le aree di responsabilità tra il Comando Sud e un nuovo Comando del Nord. Nella distribuzione Porto Rico continua a far parte del Comando del Nord, a cui sono state assegnate le responsabilità – tra le altre – della pianificazione e conduzione del supporto militare per la stabilità, la sicurezza, la transizione, le operazioni di ricostruzione, gli aiuti umanitari e gli aiuti durante i disastri; la pianificazione e partecipazione a missioni che vengono assegnate a livello globale; operazioni contro reti terroriste. Come si può notare, secondo questo Piano la funzione militare di Porto Rico si è allontanata dalla tradizionale zona di operazioni degli Stati Uniti verso l’America Latina. Il 17 dicembre 2008 il presidente uscente degli Stati Uniti ha firmato un nuovo Piano Rivisto del Comando Unificato dove passano a far parte del Comando del Nord, oltre a Porto Rico, Isole Vergini, Bahamas e le isole Turcos e Caicos, tutte ubicate nella regione dei Caraibi.
Nel documento intitolato Rapporto sulle Strutture delle Basi del 2007 (Base Structure Report, 2007) si segnala che l’apparato militare a Porto Rico dovrebbe avere il controllo su 1.512.631 acri (un acro equivale a 4 mila metri quadrati). Ma questa affermazione è falsa, giacché in essa non si prende in considerazione la superficie che comprende Punta del Este nello Yunque, i terreni utilizzati dall’Aerostato a Lajas e il Radar di Arecibo. Figurano come riserve naturali che non sono incluse nei rapporti militari. Questo senza includere le nuove installazioni del Department of Homeland Security ad Aguadilla, Ponce e San Juan, installazioni per spiare le comunicazioni, le installazioni della “Guardia Nazionale”, così come le installazioni “scientifiche” in università che portano a termine attività militari.
La Guardia Nazionale a Porto Rico è formata da circa 10 mila effettivi di terra e dell’aria. Si divide in Guardia Nazionale e Guardia Nazionale Aerea, la prima composta di unità terrestri e l’altra di appoggio aereo con elicotteri.
Le principali strutture della Guardia Nazionale terrestre si trovano nella regione sud dell’Isola, nell’acquartieramento Santiago ubicato nel municipio di Salinas, dove si trova anche un Distaccamento di Fanteria della Marina. Conta anche su circa 20 installazioni denominate “Armerie” nei seguenti municipi: San Juan, Ponce, Juana Díaz (Fuerte Allen), Guayama, San Germán, Aguadilla, Mayagüez, Yauco, Caguas, Humacao, Ceiba, Fajardo, Bayamón, Toa Baja, Vega Baja, Arroyo, Cayey, Gurabo, Coamo, Hato Rey, Hangar 21 e Peñuelas.
A San Juan, inoltre, conta sulle installazioni degli elicotteri localizzate nelle vicinanze dell’Aeroporto Rivas Dominicci nell’Isola Grande.
Da parte sua la Guardia Nazionale Aerea ha le sue principali strutture nella Base Aerea Muñiz situata nelle vicinanze dell’Aeroporto Internazionale Luis Muñoz Marín nel municipio di Carolina. In questo periodo lì opera uno squadrone di aerei da trasporto. Annovera anche strutture nell’Aeroporto di Roosevelt Roads dove probabilmente pensa di trasferire le sue principali strutture ubicate nella Base Aérea Muñiz. Conta anche su installazioni ad Aguadilla dove prima c’era, nel decennio del 1970, la Base del Comando Aereo Strategico degli Stati Uniti “Ramey Fields”, oggi chiamata Aeroporto Internazionale Rafael Hernández a Punta Borinquen. Lì opera il “Punta Borinquen Radar Site”. Possiede, inoltre, installazioni radar a Punta Salinas nel municipio di Cataño, nelle vicinanze della Baia di San Juan.
La Riserva dell’Esercito conta approssimativamente su 4.500 effettivi. La sua principale installazione è il Fuerte Buchanan situato nell’Area Metropolitana di San Juan, all’interno dei municipi di Guaynabo e Bayamón. Lì opera anche il Comando Regionale della Riserva, un Battaglione di “Civil Affair”, uno dei compiti del quale è il settore delle Operazioni Speciali, una unità della Riserva della Marina e della Fanteria della Marina. Lì esistono unità di commando, guarnigioni, servizi segreti, servizi medici, logistica e molti contrattisti civili.
La Riserva, inoltre, opera a Puerto Nuevo-San Patricio, nell’installazione “Capitán E. Rubio Jr.” dove hanno la base unità mediche e unità di addestramento; ad Aguadilla nell’Aeroporto Borinquen; Ceiba (Roosevelt Roads); Salinas; Fuerte Allen (LTC H. G. Pesquera) a Juana Díaz (AMSA-Talleres Mecánica); Guaynabo (AMSA- Talleres Mecánica; MEPS- “Military Entrance Processing Station”) e altri centi nei municipi del Caguas, Guayama, Ponce e Yauco.
La Riserva conta, anche, su unità della Fanteria della Marina (MCRC SJ) ubicate nell’area metropolitana di San Juan nei terreni del Fuerte Buchanan e a Bayamón; e conta anche su un’altra unità situata a Ceiba (Roosevelt Roads).
La Forza Aerea degli Stati Uniti conta su strutture nel municipio di Lajas (“Lajas Radar Site”) e il “Ramey Solar Observatory Research Site” situato all’interno del municipio di Isabela. Secondo il Lcda. Centeno Rodríguez, la Forza Aerea sta sviluppando dal “San Juan Geomagnetic Observartory”, ubicato nel municipio di Cayey, un progetto relativo al controllo del clima.
La Marina da Guerra degli Stati Uniti è dotata di strutture localizzate a Vieques come sono la componente di trasmissione del Radar Relocalizable Más Allá del Horizonte (ROTHR) il cui corpo di ricezione si trova a Fuerte Allen, situato nel municipio di Juana Díaz. Conta anche sulle installazioni elettroniche poste sul Monte Pirata, nella parte occidentale dell’Isola di Vieques.
Conta anche su strutture localizzate nell’Aeroporto Borinquen di Aguadilla; con i radar situati a Punta del Este nel Yunque; sulle installazioni nel “Naval Radio Facility” a Sabana Seca, Toa Baja; sul “Naval Radio Transmitting Facility” nel municipio di Isabela; sul “Low Frecuency Fixed Submarine Broadcast System” nel municipio di Aguada; sulle strutture localizzate a “Cabeza de Perro” nel municipio di Ceiba; sul “Salinas Receiver Site”; e sulle strutture dell’Isola Piñero situata nelle vicinanze di quello che fu Roosevel Roads.
Le Forze Armate degli Stati Uniti mantengono operativo a Porto Rico anche il programma del Corpo d’Addestramento per Ufficiali della Riserva (“Reserve Officers Training Corps”) diretto ad offrire un diploma universitario in scienze militari. A Fuerte Buchanan nell’Area Metropolitana di San Juan si trova anche la polizia militare, che fa parte del Dipartimento della Difesa, conosciuta come “Department of Defense Special – DODEP).
Le Forze Armate degli Stati Uniti a Porto Rico mantengono operativo anche il programma Por su parte, il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti (“Homeland Security Department”) ha strutture disseminate a Porto Rico concentrate maggiormente nei municipi di San Juan, Ceiba (Roosevelt Roads), Aguadilla (Aeropuerto Borinquen) e il Radar Aerostato a Lajas.
La Guardia Costiera opera a Porto Rico con strutture a San Juan (La Puntilla), ad Aguadilla (Aeropuerto Borinquen) e a Ceiba (Roosevelt Roads).
Recentemente, nei mesi scorsi, a Porto Rico sono stati nuovamente attivati i Corpi della Pace (“Peace Corps”).
A tutto quanto detto prima, bisogna aggiungere la presenza a Porto Rico della Corte Federale e delle differenti agenzie federali di sicurezza come la FBI, la DEA, il Servizio Segreto, la CIA, ecc.
Senza trattare il dato delle migliaia di portoricani a Porto Rico e negli Stati Uniti che oggigiorno fanno parte delle forze militari regolari degli Stati Uniti, nei loro vari rami. L’attuale esperienza è che a Porto Rico praticamente l’ 80% o più degli effettivi della Guardia Nazionale e della Riserva, sono passati per una rotazione di almeno un anno nelle missioni di combattimento. Questa esperienza ha permesso alle unità della Guardia Nazionale e della Riserva di trasformarsi, rispetto a ciò che sono state nel passato, nelle forze ausiliari delle Forze Armate degli Stati Uniti per compiti essenzialmente domestici, una forza militare sperimentata, capace di sostituire nella sua colonia, Porto Rico, e nella regione la presenza militare statunitense. Ancor di più, questo sviluppo e trasformazione permette agli Stati Uniti, di fronte ad un eventuale cambiamento o modificazione delle sue relazioni politiche con il popolo di Porto Rico, di mantenere la presenza di un esercito regolare permanente, con esperienza e collegato alle forze armate statunitensi, superiore in materia di integrazione militare con gli Stati Uniti a qualsiasi altro paese latinoamericano.
18-05-2012
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da: |
“Bases militares extranjeras en América Latina y el Caribe: recuento provvisorio hasta el 10 de abril de 2012” pubblicato il 18-05-2012 in MoPaSSol, su [http://www.mopassol.com.ar/archives/351], ultimo accesso 20-06-2012. |