Un Network di Media Alternativi verrà lanciato in Venezuela


Il ministro delle Comunicazioni e dell’Informazione Andres Izarra ha annunciato che il Governo creerà un Network Nazionale di Media Alternativi con l’obiettivo di mettere insieme i numerosi media comunitari del paese.


Izarra l’ha annunciato durante un’iniziativa di commemorazione del tentato golpe di 10 anni fa, nella sconfitta del quale ebbero un ruolo importante i media alternativi, gli unici a trasmettere un’informazione accurata di ciò che stava succedendo mentre i canali privati sostenevano il colpo di Stato. Il progetto sarà fondato su tre pilastri, il coordinamento e la sistematizzazione delle radio comunitarie nel tentativo di aumentare il loro impatto pubblico, così come la creazione di più opportunità formative. L’assistenza per la formazione di giornalisti, fotografi e altri tecnici dell’informazione verrà fornita dalla Scuola Latino Americana dell’Immagine e del Suono.

I media alternativi sono aumentati tantissimo negli ultimi 10 anni, con centinaia di radio e televisioni comunitarie in tutto il paese. Essi sono riconosciuti ufficialmente dalla legge,che divide i media in privati, statali e comunitari, mentre prima della presidenza Chavez la maggior parte di loro erano considerati illegali. I media comunitari ricevono finanziamenti statali, ma per essere registrata come media comunitario una stazione non deve essere a scopo di lucro, deve dedicare almeno il 70% dei suoi programmi alla vita e alle notizie locali e i suoi addetti devono appartenere alla stessa comunità.

Nonostante la rappresentazione data del Venezuela dai media occidentali, la maggior parte dell’informazione è nelle mani del settore privato. Le televisioni private hanno avuto un ruolo fondamentale del colpo di Stato del 2002 mostrando immagini manipolate di quello che stava succedendo, facendo credere che i sostenitori di Chavez e la polizia avevano sparato sui suoi oppositori, e appoggiando il buovo Governo. Per il suo ruolo nel golpe nel 2005 alla tv privata RCTV non è stata rinnovata la concessione a trasmettere. Tuttavia ancora nel settembre 2010 la maggior parte dei media venezuelani erano nelle mani private: la Tv di Stato (Venezolana de Televisión) raccoglieva appena il 5,4% dello share, mentre il 61,4% andava ai canali privati in chiaro, e il 33,1% a quelli a pagamento.

Dei documenti del Dipartimento di Stato hanno rivelato che nei tre anni precedenti gli Stati Uniti hanno finanziato con 4 milioni di dollari giornalisti privati venezuelani, parte dei 40 milioni destinati complessivamente all’opposizione a Chavez.

Fonti
Rachael Boothroyd, National Alternative Media Network Launched in Venezuela, pubblicato il 14-04-2012 su [http://venezuelanalysis.com/news/6924], ultimo accesso 14-04-2012.
Mark Weisbrot and Tara Ruttenberg, National Alternative Media Network Launched in Venezuela, pubblicato il 04-12-2010 su [http://venezuelanalysis.com/analysis/5860], ultimo accesso 14-04-2012.
Eva Golinger, Documents reveal multimillion-dollar funding to journalists and media in Venezuela, pubblicato il 15-07-2010 su [http://venezuelanalysis.com/analysis/5495], ultimo accesso 14-04-2012.

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